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Palma Campania celebra il 251° anniversario della nascita dell’illustre pensatore Vincenzo Russo: premiati i giovani Alfieri

Palma Campania, 22 Giugno – Il Gruppo Archeologico Terra di Palma, domenica 20 giugno 2021 ha celebrato il 251° anniversario della nascita di Vincenzo Russo, illustre figlio della terra di Palma, pensatore e martire della Repubblica napoletana del 1799, nato il 16 giugno 1770 e giustiziato nella piazza Mercato di Napoli il 19 novembre 1799.

La cerimonia che quest’anno ha avuto per tematica “Il valore della libertà”, tenutasi presso la casa natia, al quartiere Monualdo in Vicoletto Russo, ancora una volta è stata importante nella sua semplicità. L’ingegnere Luigi Sorrentino, presidente del Gruppo Archeologico, visibilmente  commosso, ha subito ringraziato l’Amministrazione comunale, il sindaco Nello Donnarumma, l’assessore alla cultura  Elvira Franzese, per  il  patrocinio morale e per la vicinanza,  i presenti,  i soci del Gruppo archeologico, le professoresse Michela Buonagura, Anna D’Ursi socie, per aver scelto i  brani tratti dai Pensieri politici di Vincenzo Russo, la famiglia Scala, proprietaria della casa Russo, che permette ogni anno di accedere al quartiere per la cerimonia e per la presenza, il comitato Mondualdo nella persona della professoressa Teresa Albano, i  D.S. Francesco FurinoMaria Grazia  Manzo dell’ I.C. De Curtis e l’I.S.I.S  A. Rosmini, le professoresse delle classi coinvolte, presenti, gli studenti del Premio Russo 2020, che durante la cerimonia  si sono apprestati a leggere  i pensieri di Russo, tra i quali ricordiamo:

“Coloro che non vogliono istruito il popolo, lo vogliono misero e schiavo: idea terribile! proponimento mostruoso ed infame! Questi principi porgono lume per indagare perché mai sia stata finora, anche nei sistemi popolari, così frastornata e compressa l’energia, così vacillante, incerta e turbolenta la libertà. In essi era violenza, poiché non vi era conformità fra la ragione dell’individuo, e quella della società. Quindi non eravi comune la libertà, ma era solamente in pochi cittadini morali rispetto a sole poche buone leggi. Libertà ben augurata e durevole non vi sarà mai, se non si accordano fra loro le libertà di tutti gl’individui per mezzo dell’uniformità dell’istruzione. Come potrebbero nella stessa società esser liberi a un tempo Catilina e Catone?”

Il presidente Sorrentino ha esordito:Il tema del valore della libertà”, particolarmente sentito nel clima di restrizioni che il mondo sta vivendo per la pandemia, scelto per la cerimonia lo relazionerà la dott.ssa Rosalia Peluso dell’Università Federico II di Napoli, dove insegna filosofia teoretica. Una cerimonia questa, che ci permette di premiare gli allievi Antonio Santorelli, Albano Emiddio, Nunziata Bonifacio, Camilla Cozzolino, Sepe Mariateresa, Iervolino Carmela, dell’I.S.I.S Rosmini e Caliendo Giusy, Malinconico Martina ,Liquori Fortunato dell’I.C.  De Curtis. Oggi, questi studenti che si sono aggiudicati il premio Russo tenutosi lo scorso novembre 2020, per aver testimoniato il valore della figura dell’illustre cittadino palmese vengono premiati, col titolo di Alfieri di Vincenzo Russo.”

La dott.ssa Elvira Franzese, che ha portato i saluti del sindaco Nello Donnarumma, dell’amministrazione tutta e in particolare dell’assessore Luigi Albano, presente all’evento, si è espressa con piena soddisfazione, di ritrovarsi dopo un lungo periodo di inattività culturale, in un luogo di memoria storica. Ha ricordato la professoressa Marilena NappiLa giornata non può passare inosservata senza il pensiero per la grande donna che è stata la presidente del Gruppo archeologico, a lei si deve l’avvio dal 2006, di questa celebrazione. Ringrazio l’associazione Terra di Palma, per le attività che mette in campo, di continuare i progetti che si prodigava di realizzare la professoressa Marilena Nappi. La ricordiamo sempre con tanto affetto ed io le ero particolarmente legata, era la guida delle attività culturali. Faccio i complimenti agli studenti che sono stati premiati per il Premio Russo ed ora Alfieri di Vincenzo Russo. È stata una brillante idea, penso che soltanto in questo modo riusciamo a portare i ragazzi in questo luogo e a far conoscere la casa di Vincenzo Russo. È importante avvicinarsi alla storia del proprio territorio. La scuola indubbiamente fa la sua parte e noi come amministratori la facciamo con le Associazioni, con il Premio Russo, che quest’anno ritorna in presenza dopo aver realizzato l’attività online nel periodo di restrizioni, la quale è risultata soddisfacente, ma ribadisco che quelle messe in campo in presenza hanno un’altra risonanza ed effetto.

Ci auguriamo di lasciarci alle spalle il brutto periodo trascorso e riprenderemo a settembre, – conclude Franzese – con l’uscita del nuovo bando del premio Russo. Quest’anno sarà collegato alla figura di Dante Alighieri, proprio perché ricorre nell’anniversario dei 700 anni dalla morte del Sommo poeta. Inoltre stiamo valutando la fattibilità di istituire una fondazione intitolata all’illustre cittadino, affinché possa dare forza maggiore e visibilità alla figura del martire e mi rivolgo ai rappresentanti di scuola presenti, perché si facciano carico di promuovere le attività di storia locale, perché solo così riusciremmo a prefiggere gli obiettivi e a raggiungerli”. 

La preside Maria Grazia Manzo ha ricordato la collega Marilena Nappi e ha sottolineato che i ragazzi devono conoscere la storia e testimoniare con l’impegno il pensiero di Vincenzo Russo. “I rappresentanti di questa cittadina facciamo in modo da essere coerenti con il passato proiettandosi nel futuro.” 

La collaboratrice del D.S. per la scuola secondaria di 1° grado, dell’Istituto De Curtis, professoressa Carmela Saviano, ha portato i saluti del preside Furino marcando la disponibilità e l’apprezzamento a svolgere le attività dei progetti che arrivano dall’Associazione e dalle Istituzioni del territorio, che permettono agli alunni di mettere in campo le proprie competenze.

La professoressa Teresa Albano, coordinatrice del quartiere Mondualdo, che era a stretto contatto con Marilena nella realizzazione dei lavori che svolgevano per migliorare l’area che era abbandonata a sé stessa ha ricordato la sua figura attraverso degli aneddoti, rendendola presente.“Marilena amava la cultura e farla giungere al popolo, ricordo che ha fatto intervenire sul posto giovani di un’Associazione, i cui componenti suonavano la tammorra, è molto bello ciò  che ha lasciato Marilena con i suoi esempi di “fare”. Quale momento migliore, ritornare a queste manifestazioni dopo aver vissuto una sorta di guerra contro un nemico subdolo, dove la libertà è venuta meno, sempre col nemico dietro l’angolo. Riscoprire il concetto di libertà espresso dal Russo e ricordare quel giovanissimo che è partito da Palma per giungere a Napoli e partecipare agli eventi della Rivoluzione Napoletana fino a morire per gli ideali di libertà, è fondamentale, come creare manifestazioni culturali che non restino lontano dalla gente e portino sempre più in alto il nome di Russo e Palma Campania”.

Il presidente Sorrentino ha presentato poi la professoressa Rosalia Peluso che per le sue pubblicazioni di alto spessore ha citato ‘La religione della libertà’ di Lauro De Bosis, di cui ha curato la prefazione che è stata elogiata in un articolo del Venerdì di Repubblica, con una ricca relazione del noto giornalista e scrittore Corrado Augias.

La dott.ssa Rosalia Peluso ha affermato che senza Marilena non avrebbe mai  cominciato  la lettura delle  pagine di Russo e rivolgendole il pensiero è passata  a rispondere alla domanda di Sorrentino, Che cos’è la libertà, che è difficile darne una definizione, per le svariate sfaccettature che presenta il concetto. Anche Peluso ha citato Dante leggendo i versi del primo canto del Purgatorio, “che sono nella memoria di tutti e forse nella mente di Russo: ‘Libertà va cercando ch’e sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta’. Mi sono anch’io sentita di cominciare da questo ricordo di Dante, perché credo che al di là di ogni populismo strumentale e di ogni metodologia pseudo nazionalistica che tutto ciò che è italiano viene da Dante, la lingua, la letteratura ma anche la filosofia, allora la libertà è un cammino, un processo, anzi come diceva Vincenzo Russo nelle pagine che hanno letto i ragazzi, è energia. Può essere vissuta in forma positiva come negativa(…)ed è un diritto fondamentale dell’umanità che ci insegna il ‘900. Ed è anche vero che quando cerchiamo di intrappolarla, ci sfugge(…) e che cosa ce ne facciamo di una libertà ridotta se essa ci serve per vivere. La libertà è un esercizio, consiste nell’essere a sentirmi libera. Lo scorso anno quando tutti eravamo nel lockdown, chiusi nelle nostre case, abbiamo messo al centro dei nostri discorsi la libertà, che cerchiamo come quando ci manca l’aria che respiriamo ed è stato sempre così, la libertà si capisce, si sente, si cerca nei momenti di crisi”.

La Peluso ci ha condotti a riflettere sulle limitazioni delle pratiche di libertà che caratterizzano il nostro tempo e che non sono di oggi, ma vengono da lontano, come pure la lotta per la conquista della libertà, in primis dalla rivoluzione francese, che ha ispirato la rivoluzione della Repubblica partenopea, cui hanno partecipato uomini come Russo e donne straordinarie come Luisa Sanfelice ed  Eleonora Pimentel. Si è poi soffermata ancora su Russo il quale aveva capito che c’era bisogno di un risanamento quasi religioso della società, una paligenesi, una riforma, una rigenerazione. Ha infine ricordato il libro a cui accennava Luigi Sorrentino, La religione della libertà, di cui ha curato l’edizione, un testo che raccoglie scritti di Lauro De Bosis con un’appendice di lettere dell’autore indirizzate a Benedetto Croce.

Durante la manifestazione i giovani Alfieri di Vincenzo Russo, premiati con pergamena e testi dei Pensieri Politici hanno apposto una corona d’alloro con una grande coccarda dei colori della repubblica napoletana sulla facciata della casa natale, dove sporge la lapide con epitaffio, composto in suo onore nel 2007, dal compianto professore Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto italiano degli studi filosofici di Napoli. Orgogliosi gli Alfieri di aver ricevuto un Premio considerevole, senz’altro si faranno carico di trasmettere il valore delle idee che il concittadino Russo ha lasciato per iscritto nei Pensieri Politici.  

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