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Novellara, celebrati i funerali di Saman Abbas. La sindaca Carletti: “La sua morte ha sconvolto la comunità”

Novellara, 26 Marzo – Giornata di lutto cittadino a Novellara, il comune di Reggio Emilia dove oggi si celebrano i funerali, in forma privata, di Saman Abbas. Sotto una pioggia insistente il feretro della 18enne di origini pachistane, uccisa dopo essersi opposta a un matrimonio forzato, scortato dai carabinieri, è arrivato al cimitero del piccolo comune emiliano dove si celebra la cerimonia di esequie, con rito islamico.

Il fratello di Saman Abbas, Ali Haider, è arrivato a Novellara per i funerali della sorella. La giovane sarà seppellita nel cimitero del paese emiliano. Il nome di Saman Abbas, è scritto a lettere nere su un semplice manifesto mortuario bianco fuori dal piccolo camposanto. 

Cordoglio dell’amministrazione e di tutta la comunità per la giovane diventata simbolo di libertà e ribellione. “E’ importante che sia nel nostro cimitero. Io attendevo la decisione del fratello a cui abbiamo lasciato tempo e modo di riflettere. La scelta di Novellara è importante, resterà sempre qui, come simbolo, all’ingresso del cimitero, dove tutti già da domani mattina potranno portare un fiore, un pensiero, una preghiera. Saman resterà a Novellara come simbolo di libertà e di impegno per tutti”, ha spiegato la sindaca di Novellara Elena Carletti.

“Questa è una piccola comunità, Novellara è abituata da decenni a una convivenza che è sempre stata importante, sostenuta, tra comunità e religioni differenti. Il caso di Saman ha sconvolto l’intera comunità, mai era accaduto un livello simile di violenza, mai avremmo potuto immaginare un fatto del genere”, ha detto Carletti, incontrando i giornalisti prima del funerale della diciottenne.

“Tutto questo – ha aggiunto – si traduce in una responsabilità ancora più forte per contrastare questi episodi di violenza e per lavorare in operazione di prevenzione e accompagnamento. Questa mattina – ha raccontato – ero alle scuole medie di Novellara, le ultime scuole a ospitare Saman e il fratello. Insieme alle ragazze e ai ragazzi è stato un bellissimo momento di riflessione sul significato della libertà, del rispetto tra culture e sulla necessità di adoperarci tutti quanti per contrastare la violenza”. 

“Il Comune a fine dicembre ha istituito un fondo di bilancio alimentato da risorse pubbliche e private, se ci saranno. Attraverso questo fondo abbiamo calendarizzato un corso di formazione: le dinamiche che accompagnano i matrimoni forzati sono complesse e gli operatori del settore devono conoscere ed essere sempre più preparati. Contrastarlo significa addentrarsi in tradizioni a noi spesso sconosciute. Inizierà questo corso entro la primavera, 25 ore di formazione, ed è il primo atto che faremo con questo fondo”, ha aggiunto.

“Tutto quello che è accaduto a Saman e a suo fratello non c’entra nulla con la religione. Non esiste al mondo una religione violenta, le religioni sono di pace e la presenza questa sera di tutte le religioni vuole trasmettere questo. Noi dobbiamo difendere questi valori e questo pensiero e arginare l’odio e la violenza”. 

“Lei era una ragazza desiderosa di vivere giorno dopo giorno e di conquistarsi la vita e l’amore e tutti i traguardi che vogliamo. Una giornata di lutto non è per forza di lacrime, di angoscia e tristezza”, ha aggiunto. 

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