Attualita'

MILLE RICORDI TRISTI E GAI

In memoria dei Concittadini di Pozzuoli vittime dell’incidente occorso a Monteforte Irpino
Omaggio a Vittorio Festa ottuagenario
 
Napoli, 28 Luglio – Non ho celato il mio profondo dolore quando, durante il tragitto in metrò verso lo Studio, m’è sovvenuto che quest’oggi ricorre il nono anniversario del tragico incidente stradale occorso a Monteforte Irpino, rivelatosi fatale per quaranta miei Concittadini di Pozzuoli mentre facevano rientro (se non vado errato) da un pellegrinaggio. E non è affatto casuale che io, nei pochi momenti di libertà che riesco a concedermi, decida, prima di iniziare le mie passeggiate, di far tappa in Piazza del Ricordo (ex Largo Palazzine), sita a pochi metri da casa mia, per recitare una preghiera dinanzi al monumento eretto in memoria dei caduti, scoppiando frequentemente in pianto.
Esprimo la mia profonda vicinanza alle loro famiglie, auspicando, unitamente ad esse, che non si verifichino più disastri del genere. Nemmeno i ricordi più dolci, tuttavia, sono capaci di arrestare la fuoriuscita delle lacrime; anzi, la rendono ancor più vistosa, perché, diversamente dalle rimembranze nefaste, non fanno venir voglia di asciugarsi gli occhi: penso, in particolare, agli anni vissuti come studente medio presso la prestigiosa scuola “Giacinto Diano”, all’epoca diretta dal neo-assessore all’Istruzione, Vittorio Festa, che ha raggiunto oggi il traguardo degli ottant’anni. Per me non è stato semplicemente il preside, ma anche una figura di riferimento, sulla quale ho avuto il privilegio di poter contare anche una volta superato l’esame di licenza.
La dirigenza scolastica faceva parte del suo essere: diversamente da taluni suoi omologhi attivi oggigiorno, Festa curava con dovizia di particolari ogni aspetto dell’amministrazione scolastica, garantendo a docenti, personale ATA ed alunni una permanenza piacevole tra le mura dell’istituto.
Ricordo che la sezione ad indirizzo musicale, da me frequentata, era il suo “fiore all’occhiello”: l’organizzazione di saggi e concerti doveva sempre avere il suo placet, e noi, giovani orchestrali, dovevamo profondere il massimo dell’impegno per tenere alto il nome dell’istituto e, contemporaneamente, mostrare gratitudine verso quel dirigente che ci trattava alla stregua di figli.
Mi sento, quindi, in dovere di ringraziarLa profondamente, caro Preside, per avermi trasmesso quella voglia costante di migliorarmi che tuttora mi contraddistingue (o meglio, molti mi attribuiscono), nonché per aver scelto di porsi al servizio della nostra meravigliosa Città di Pozzuoli.
La Sua saggezza, che nel passato mi ha impartito preziosi consigli, sarà fuor di dubbio utile a favorire la tanto anelata rinascita.
Buon lavoro, e tanti auguri!
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