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Budget da 790 mln di euro per il raddoppio dei 61 km della Telese-Caianello e niente per la galleria del Matese.

Napoli, 21 Dicembre – Ho scritto più volte, su alcuni media del Sannio campano e campobassano ed oltre, che la Regione Campania, negli ultimi decenni, ha sempre del tutto ignorato la strozzatura viaria rappresentato dal baluardo montuoso del Matese, frenando lo sviluppo di cittadine e paesi delle valli del medio Volturno ed alto Biferno. La Campania, molto più del Molise, è interessata, ieri e sempre, al solito asse nord sud e non ovest est. Forse il Re di Napoli, sia pure di una monarchia non italiana e in gran parte paternalista, era più lungimirante degli attuali politici, che pare curino solo i propri feudi elettorali ignorando le popolazioni a cavallo di due regioni perché sono di meno, per la densità più bassa, e sono anche più povere o “pezzenti”. Mi interessa lo scambio vivace di opinioni, per non dire polemica politica, tra gli esponenti della maggioranza giallo-rossa, con onorevole gialla del medio Volturno, e lo storico onorevole del territorio beneventano, Clemende Mastella, che, a me pare, che abbia sempre mostrato per il Sud un occhio di riguardo non da politico da meridionalismo piagnone. Forse i 40-50enni d’assalto attuali della politica governativa sono più populisti di quelli che seguivano il verbo craxiano? Fatto sta che si spendono e spandono 790 mln di euro per 61 km di strada già fatta e scorrevole e niente per una strada a scorrimento veloce che valichi, con due gallerie, il Matese tra Guardiaregia e Cusano Mutri proseguendo poi per Gioja S.. Nella mia tesi all’Università di Padova, del 1994, stimai 250 miliardi di lire, oggi sarebbero solo 125 mln di euro, altro che 790 e propagandati come spese utili e necessarie.

Nella tesi citata, indicavo anche un consorzio pubblico-privato che avrebbe permesso di autofinanziare i lavori dei due tunnel (9 e 4 km) con 30 anni di esercizio gestito dalle ditte appaltatrici. Coinvolgevo i comuni interessati direttamente (Cusano M., Gioja S. e Guardiaregia), le Camere CIAA (BN, CB e CE), nonché le due regioni Molise e Campania. Il cittadino non avrebbe dovuto sborsare gli 800 mln di euro del raddoppio della Caianello-Telese, ma godere di una nuova opportunità di sviluppo quasi gratis, avrebbero pagato solo i fruitori della strada di valico del Matese a prezzi popolari. Non ci lamentiamo poi, da meridionali, se al settentrione vogliono, da decenni, il decentramento regionale poiché sono stufi di pagare da decenni più tasse non (individualmente ma nella generalità) anche perché vi sono più aziende che producono ed esportano. Il Meridionalista piagnone non vuole perché gli sta bene cosi. In contrapposizione al Meridionalismo piagnone è possibile vedere il Settentrionalismo piagnone, che la Lega ha cavalcato bene e si accinge a non cavalcarlo più, analogamente ai Grillini attuali? Perché no, a me così pare e non credo di essere da solo, vedi il repentino calo di consensi alle elezioni europee, che vedranno, almeno al settentrione dove vivo un ulteriore dimezzamento! Nel 1994 fui invitato dalla CCIA di Campobasso a tenere una relazione ai Tecnici Ambientali molisani sulla VIA della Galleria del Matese, ma ancora di più interesse trovai nei residenti di Cusano quando fui invitato nel 1999 a parlare della Galleria del Matese per lo sviluppo dell’alta vale del Titerno, trovai oltre 400 persone ad ascoltare il dibattito coordinato da Colasanto, dir. del media cartaceo “Sannio Oggi”. I Cusanesi avvertivano ed avvertono più di altri, che i politici vanno a Cusano Mutri (BN) solo per chiedere consensi elettorali, ma quando c’è da rimboccarsi le mani si defilano e ciò avviene quasi dappertutto in Italia. Molti poi rubano a piene mani-al Nord come al Sud. Si differenziano solo per le somme più alte al Nord vedi il Mose per l’acqua alta a Venezia- con tangenti diffuse, senza neanche vergognarsi, dicono esponenti del terzo potere democratico (Giudiziario), che deve essere sempre indipendente dagli altri due: Legislativo ed Esecutivo. Ma rileggiamo la polemica giallo-rossa ed azzurra che appare sul media online “Matese News Informazione” di questi giorni. “Raddoppio della strada statale 372 denominata “Telesina”: il Consiglio di Amministrazione di ANAS ha approvato il Bando di Gara del primo lotto di circa 24 km, per una spesa che si aggirerebbe sui 460 milioni di euro. Approvato anche  il cronoprogramma dei lavori di cui alla Delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Il secondo passaggio al CIPE dello scorso luglio si fosse reso necessario – puntualizza il Pd sannita – a seguito di specifica istanza di «indagini supplementari» avanzata dalla competente Sezione Archeologica rispetto al progetto esecutivo già approvato dal CIPE del 28 Febbraio 2018 (terzo addendum), alla presenza, per conto del competente ministro, Graziano Del Rio, del sottosegretario Del Basso De Caro. In quella stessa sede, fu altresì potenziata la dotazione finanziaria dell’opera dei 133 mln euro resisi indispensabili ai fini della definitiva approvazione della stessa.

 Giunge oggi a compimento il lungo, impegnativo e appassionante lavoro avviato il 12 Settembre 2014 con il Decreto n. 133, detto «Sblocca Italia», convertito con Legge n. 164/2014, di cui alla Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’11 novembre dello stesso anno. Come abbia già avuto modo di ricordare, è in quell’atto legislativo che la Telesina assurge a dignità d’infrastruttura di rango nazionale. Sino ad allora, il raddoppio della Telese-Caianello, era un datato e non più redditizio «project financing», con annesso pedaggiamento, riposto su un binario morto del M.I.T.. L’opera complessiva, lunga 61 km con un budget di 790milioni di euro, è la più importante trasversale tirreno-adriatica dell’Italia meridionale, un asse viario destinato ad «aprire il Sannio» e renderlo attrattivo agli investimenti, condizione di ogni sviluppo economico duraturo. La sfida (ci autocitiamo) è stata vinta. Gli atti – che sono pubblici – chiariscono, in modo inequivoco, chi abbia lavorato affinché la progettazione dell’opera, le imprescindibili e considerevoli coperture finanziarie (tutte pubbliche), nonché il complesso iter procedurale pervenissero alla splendida conclusione da tutti, da tempo immemore, auspicata”conclude la nota”. A me non pare che la Telese-Caianello sia così trasversale e colleghi Adriatico con Tirreno come, invece, diverrebbe la strada di valico del Matese, più diretta e con benefici anche per le popolazioni dell’alto Matese ed in particolare dell’isolata cittadina di Cusano Mutri, che segue sempre in modo speciale i mie sforzi dettati da soli interessi culturali per il Matese nativo. Entrando nella vivace discussione mediatica tra esponenti politici in voga oggi e in voga ieri ed oggi, direi che il Sottoprefetto alifano, Pietro Farina, ben scriveva nelle sue relazioni veraci quando annotava che nei Municipi del Sannio Alifano (da Caiazzo a Letino) “avviene la concquista del potere per propri fini e si allontanano quelli interessati al governo della res publica”. Da qualche lustro i nuovi partiti che hanno “mietuto” circa metà del “grano” elettorale in Campania e un po’ meno in Molise, facendo il sorpasso alla vecchia DC, Che, sia pure egemone, dava più spazio all’opposizione perché ispirata dall’istituto del perdono in Terra.

 Non mi piacciono i nuovi politici d’assalto, alla diligenza del potere, che fanno spendere troppi soldi per una strada scorrevole già esistente e trascurano del tutto altre strade più utili e soprattutto necessarie. I quasi 800 mln di euro vengono dalle tasse del cittadino italiano che ha una scure fiscale esageratamente alta. Basta con la politica di prendere al “ricco” per dare al “povero”, torniamo allora a fare votare solo i possidenti come una volta o a chi ha almeno un titolo di studio pari ai due campioni della politica italiana, 40enni d’assalto. Torniamo anche all’idea praticabile della Repubblica di Platone che vedeva i colti alla guida della res publica e non come attualmente, purtroppo.

 

Giuseppe Pace (Perf. in Ingegneria del Territorio all’Univ. di Padova con tesi “Galleria del Matese tra Molise e Campania e tra le valli dell’Alto Biferno e del Medio Volturno”

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