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Marigliano, Il caso del mancato rimborso delle spese legali all’ex comandante Giuseppe Caliendo finisce in Commissione controllo e garanzia del comune

Marigliano, 6 Giugno – Il caso del mancato rimborso delle spese legali all’ex comandante Giuseppe Caliendo finisce in commissione controllo e garanzia del comune di Marigliano. Assolto per le accuse di tangenti e concussione perché il fatto non sussiste deve avere il rimborso dei costi affrontati per difendersi. E’ stato il presidente della commissione stessa, Sebastiano Guerriero, a focalizzare l’attenzione sull’argomento nell’unico punto all’ordine del giorno dell’incontro del 14 giugno.

Nello specifico sarà trattata la vertenza del comandante. La convocazione è stata inoltrata a tutti i membri della commissione: Pasquale Allocca, Giuseppe D’Agostino, Giovanna De Blasio, Pasquale Falco e Michele Cerciello. Invitato anche il sindaco Giuseppe Jossa e il segretario comunale.

Si spera che non venga dato forfait. Giuseppe Caliendo è amareggiato e ribadisce ciò che già disse in conferenza stampa: “Ho spesso 33 mila euro per difendermi dalle accuse calunniose ed infamanti che hanno segnato la mia persona. Ora ciò che fa rabbia è l’indifferenza da parte del Comune di cui sono stato dipendente. Avevamo eseguito delle ordinanze e abbiamo vissuto un incubo. E’ davvero troppo. Il comune non mi vuole rimborsare le spese legali, nonostante io sia stato assolto perché il fatto non sussiste. Andrò avanti, voglio giustizia. Basta fango, basta indifferenza”.

All’epoca dei fatti Il proprietario del supermercato Happy Hour in via San Francesco a cui furono contestate una serie di violazioni con il conseguente sequestro dell’attività, accusò il comandante Caliendo e il tenente Cascella di avere pagato una tangente di 1000 euro divisa fifty, fifty. Entrambi furono pure accusati di avere rubato la carne e l’affettatrice. “Il malavitoso disse – afferma il comandante Caliendo – che per la tangente che ci aveva dato aveva prelevato i soldi da una banca dove non è risultata traccia di questa operazione eseguita”. Un incubo giudiziario durato 11 anni. Adesso il comune nega il rimborso.

Anita Capasso

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