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Marigliano, cimitero d’auto nel Lagno Frezza, nel tratto del Lagno del Carmine. C’è la mano della criminalità

Marigliano, 5 Marzo – Cimitero d’ auto nei Regi Lagni. Non si ferma lo scempio, non si ferma la criminalità Che ci fanno le carcasse di auto nel canale? Perché finiscono nei Regi Lagni e a cosa sono servite? Tante le domande a cui bisogna dare una risposta, avviando serie azioni di contrasto. Auto utilizzate per compiere rapine o crimini di altro genere? Auto rubate, scippate di tutti i pezzi rivendibili e poi bruciate e spinte nel canale? Sono questi gli interrogativi da cui partire. Si tratta di carcasse metalliche che ostruiscono il deflusso dell’acqua dei canali borbonici generando tracimazione.
In poche parole straripamenti. Noi li abbiamo visti ad occhio nudo, senza droni , semplicemente con una battuta ambientale. Bisogna essere sentinelle sul territorio. In mancanza di costanti ronde ambientali l’ illegalità fa lo spauracchio. Ci sono ben due ex casotti sui passaggi a livello delle Ferrovie dello Stato che adeguatamente ristrutturati e acquisiti potrebbero fungere da stazioni per le guardie demaniali. Il Regio Lagno in questione e’ il regno degli affari loschi della criminalità. Si tratta del canale Frezza nel tratto in cui confluisce il lagno del Carmine. Si può mai concentrare il sistema di videosorveglianza solo nell’area industriale? Tutto il resto del territorio è zona franca per criminali e inquinatori.
E i droni non scovano un bel nulla? Basta scempio ambientale. Dopo le inchieste del compianto Federico Bisceglia e in particolare di ” Terra mia “ su questo territorio non è seguito più niente, persino le associazioni ambientaliste si sono dissolte come neve al sole. L’ambiente è vita. E’ la nostra vita. In un territorio che registra una forte escalation di patologie tumorali e dove erano stati individuati ben 33 siti di interesse nazionale, i cosiddetti Sin, la parola bonifica è uscita fuori dalle agende della politica.
Non è possibile: la scommessa si gioca su questi temi. Inquinamento ambientale ed escalation tumorale ne vogliamo parlare? Troppi silenzi sulla qualità della vita in questi territori. Le donne non chiedono mimose per l’ 8 marzo, ma la protezione della vita, in particolare dei bambini che da loro nascono.
Anita Capasso
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