E’ una vergogna nella vergogna. Non bastava il palazzo baronale della famiglia del venerabile Carlo Carafa demolito negli anni ottanta per fare spazio ad una maxi lottizzazione e il palazzo d’ Alessandro di via Roma.
Il cemento informe è famelico in questo paese che perde sempre più identità. Zero tutela del bene culturale e zero memoria. Era una chiesa …non una friggitoria o un locale commerciale come si è potuto devastarla? Vigili urbani, tecnici, politici locali non sono passati per via Materdomini, non hanno visto? E chi abita in zona ha smarrito il culto verso San Giuseppe? E la curia al riguardo?
E la Soprintendenza non sarà stata neanche avvertita. La chiesetta era di proprietà privata, ma non se ne poteva fare quello che si voleva coprendola con insulso intonaco condominiale. Sui beni culturali esistono vincoli ben precisi da rispettare. Chi ha dato l’autorizzazione per devastarla? Di chi sono le responsabilità? Santo Dio si resta senza parole.
Anita Capasso
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