Napoli, 18 Novembre – Chiusure mirate, lockdown leggeri, e misure restrittive mettono di nuovo al centro l’utilizzo del Green Pass ‘rafforzato’, ovvero un lasciapassare solo per i vaccinati e per le attività ricreative operanti nelle regioni che cambieranno colore. Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, propone di “irrigidire le misure per il rilascio del green pass” accendendo il confronto, necessario per delineare una linea comune, tra regioni e governo.
Alla luce dell’aumento dei contagi Covid, alcuni governatori, in testa il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, invocano il ricorso a un ‘doppio binario’, con misure più stringenti per i no vax e hanno chiesto un incontro urgente con il governo sulle regole in vigore e sul green pass. “Il governo è ovviamente disponibile a mettere in agenda a breve un tavolo di confronto”, ha detto il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini durante la conferenza Stato-Regioni. Della richiesta dei governatori sono stati informati sia il presidente del Consiglio Mario Draghi sia il ministro della Salute Roberto Speranza.
Austria e Germania, travolte dalla quarta ondata di Covid-19, hanno già introdotto il cosiddetto sistema 2G: geimpft (vaccinati) e genesen (guariti). Ossia il green pass spetta solo a chi è vaccinato o guarito dal Covid e non a chi fa un tampone negativo. Un modo per incentivare le vaccinazioni e introdurre restrizioni – ancora tenui in giallo, ma pesanti in arancione – che non gravino su chi si è sottoposto all’immunizzazione. Resterebbe invariato il mondo del lavoro, con il certificato verde rilasciato a vaccinati, guariti e chi ha un tampone negativo.
È la proposta cui cercano di aggregare consenso i governatori che si vedranno e porteranno la loro posizione all’attenzione del Governo alla Conferenza Stato-regioni convocata dal ministro Mariastella Gelmini. Un appoggio alla posizione dei presidenti è arrivato oggi al segretario del Pd Enrico Letta. Palazzo Chigi continua a frenare sull’ipotesi di stretta, forte di dati ancora rassicuranti su terapie intensive e ricoveri ordinari, anche se i contagi hanno superato quota diecimila portandosi ai livelli di maggio. In prima battuta l’esecutivo sembra studiare un provvedimento sull’obbligo della terza dose per sanitari e personale delle Rsa.
“Ogni persona in più che si vaccina è uno scudo più forte che abbiamo”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Mentre la Cei attacca i no vax, protagonisti di “proteste irresponsabili e contro il Vangelo per una malintesa affermazione della libertà e dei diritti”. Il fronte dei governatori che vuole evitare strette a chi è immunizzato si allarga e comprende il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimilano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Toti (Liguria), Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Giuseppe Occhiuto (Calabria), Vincenzo de Luca (Campania), Donato Toma (Molise), Nicola Zingaretti (Lazio).
Vincenzo De Luca (Campania) propone “Il napalm o il lanciafiamme”, ma non è tempo di scherzare. Tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe di consentire attività ricreative a chi è vaccinato, nonostante il cambio di colore della regione, superando il limite di quattro persone a tavola nei ristoranti. Misura che varrebbe per la zona gialla, ma anche arancione dove le restrizioni sono severe, con coprifuoco, ristoranti aperti solo per l’asporto e chiusura degli impianti sciistici.
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