Lo scultore Gianluigi Infante dona busto di Massimo Troisi al Comune di San Giorgio a Cremano

San Giorgio a Cremano, 13 Agosto – Dopo poco tempo dalla conclusione  del Premio Massimo Troisi, la città di San Giorgio a Cremano ha ricevuto in dono un’opera d’arte in terracotta che rappresenta il volto di Massimo, andando così ad arricchire il patrimonio artistico a lui dedicato.

La scultura è stata donata tramite l’Associazione “Non me ne vado” di Palma Campania dallo scultore Gianluigi Infante al Comune di San Giorgio a Cremano, città natale di Massimo Troisi  ed è stata collocata all’interno di Casa Massimo Troisi a Villa Bruno,  che è il palazzo della cultura sangiorgese dedicata a eventi culturali, mostre e spettacolo. È stata posizionata in una delle nicchie lungo la scala che porta al Piano Nobile, quindi un posto riparato ma aperto al pubblico. Il materiale usato per la scultura è terracotta, che ne caratterizza la colorazione, modellata e cotta in forno. A settembre verrà inserita poi  la targa ufficiale e sarà fatta una piccola inaugurazione, come ci riferisce il Curatore d’Arte e Presidente dell’Associazione  Ferdinando Sorrentino.

Il Primo cittadino di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ha dichiarato: “È stato un omaggio che abbiamo accolto con grande entusiasmo, in quanto arricchisce ulteriormente il patrimonio di opere, urbane e non, dedicate a Troisi e dimostra come la sua genialità venga esaltata in varie forme artistiche.

Il Presidente dell’associazione, Ferdinando Sorrentino, che ci ha consegnato questo dono, ha fatto sapere che l’opera è nata proprio con l’obiettivo di donarla alla comunità di San Giorgio a Cremano, in virtù del fortissimo legame che ha sempre unito Massimo alla sua città natale.

Massimo Troisi era un uomo umile con un grande senso dell’altruismo e dell’amore per il prossimo ed il suo insegnamento è ancora attuale. Pulcinella senza maschera con la sua espressione malinconica, oggi avrebbe avuto 68 anni, l’età giusta per ottenere l’Oscar, che il destino gli ha negato. È riuscito a portare la sua lingua, un napoletano colorito e vivace, sulle reti televisive nazionali e poi al cinema, come  Eduardo e Totò. Troisi ha scritto, diretto e interpretato il suo primo film, Ricomincio da tre nel 1981. Ha ottenuto un ampio successo e il plauso della critica, affermandosi come uno dei nuovi registi italiani più talentuosi degli anni ’80.

Troisi ha recitato al fianco di Roberto Benigni in Non ci resta che piangere  (1984). Nel 1987 Troisi dirige Le vie del Signore sono finite. Il film ha vinto un Nastro d’argento per la migliore sceneggiatura.  Il suo ultimo film da regista (anche da sceneggiatore e attore) è Pensavo fosse amore, invece era un calesse (1991). Attore di un talento irripetibile è stato nominato postumo agli Academy Awards come migliore attore e migliore sceneggiatore per Il Postino, sua ultima interpretazione, diretto da Michael Radford . È morto a solo 41 anni ed è stato sepolto a San Giorgio a Cremano.

L’artista partenopeo Gianluigi Infante, con grande talento e attento ai dettagli, è sempre alla ricerca di realistiche e nostalgiche forme d’arte, questa è stata la sua prima esperienza come scultore e lui stesso ha dichiarato: “Qualche mese fa Nando Sorrentino mi prospettò di realizzare una statua in onore a Massimo Troisi, ciò mi sembrava un po’ lontano dalle mie prospettive. Analizzando, poi, questo possibile progetto ci rendemmo conto che in effetti non esisteva nessuna statua dedicata all’immenso artista.

Nando, sempre molto intuitivo mi fece cogliere a volo e con tanto entusiasmo la possibilità  di realizzare questo progetto. In effetti chi mi conosce mi identifica nel realismo dei miei dipinti e seppur non ho mai presentato ufficialmente un’opera scultorea non ho avuto nessuna paura nel prendere la palla in balzo: così sono rimasto affascinato dall’idea di donare un’opera dedicata a Troisi, cosa mai fatta prima.

Purtroppo a causa della sua prematura scomparsa non ho avuto la fortuna di conoscere dal vivo Massimo Troisi, eppure si sa, i grandi come lui restano immortali e così la mia infanzia e stata accompagnata dai classici del teatro napoletano e ovviamente dalle immancabili battute di Massimo, fin quando crescendo mi rendevo conto che dietro il suo immediato e trascinante sorriso ci fosse spesso un sentimento malinconico. Inoltre nella mia raffigurazione non ho voluto collocarlo specificamente in un periodo particolare della sua vita, mi piacerebbe definirlo senza età, così come la visione che posseggo del suo ricordo. Ho voluto mettere insieme varie espressioni della sua vita e concentrarli nella mia scultura. Ovviamente credo che esista un’interpretazione molto personale che può essere o meno riconosciuta nella stessa, ed è proprio questo a rappresentare la bellezza della scultura, quell’attimo espressivo e fisionomico interpretato dall’artista e fatto vivere nelle tre dimensioni.

Personalmente infatti, non amo rappresentare un’icona standard, già vista e rivista del suo volto, come una semplice cartolina “metropolitana”. Non ho la presunzione che nella mia opera esista una somiglianza fotografica ma posso dire che in un modo o nell’altro, fin ora, sono arrivate sempre risposte positive e ciò mi rende grato per l’omaggio fatto a Massimo e ai sangiorgesi.

Infine non posso far altro che ringraziare il Sindaco Giorgio Zinno che con grande entusiasmo ci ha dato questa opportunità, ancora grazie all’insaziabile Nando e poi un ringraziamento speciale a un amico in comune, il maestro Francesco Cretella, che mi ha fortemente incoraggiato nell’arco di questo periodo lavorativo. Adesso voglio solo invitare tutti gli appassionati di Massimo a visitare la mia opera da vicino per apprezzare maggiormente il nostro omaggio.”

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