Attualita'

L’INSEGNANTE MULTIFORME

In ricordo di Maria Filippone
“Così, percossa attonita la terra al nunzio sta”
Napoli, 16 Luglio – Questa oramai nota citazione manzoniana riflette appieno lo stato d’animo provato dagli esponenti partenopei della cultura e della politica alla notizia della prematura dipartita della professoressa Maria Filippone (meglio conosciuta come “Mia”), vicesindaco del capoluogo Campano e, soprattutto, volto iconico della realtà scolastica locale.
Il suo ruolo non si è mai esaurito nell’impartire lezioni ricche di contenuti, né tantomeno ad esaminare e sottoscrivere pile di scartoffie: Maria Filippone può essere definita come la pioniera dell’insegnamento come missione, il cui scopo primario consiste non soltanto nell’esporre comprensibilmente le nozioni di una determinata disciplina, ma anche e soprattutto nel dotare l’allievo di uno spirito critico tale da permettergli di formulare osservazioni sulla realtà quotidiana e, magari, proporre un possibile rimedio ai plurimi inconvenienti che, purtroppo, si verificano sovente.
Ebbi l’onore di farne la conoscenza nell’autunno del duemilacinque, nel plesso centrale del Liceo “Genovesi”: ero ormai prossimo all’iscrizione, dunque avvertivo la necessità di interagire con lei (che allora ricopriva la carica di docente vicario, sotto la presidenza del prof. Ennio Ferrara) per comprendere la metodologia didattica adottata e, contestualmente, ascoltare la testimonianza di chi quel prestigioso Liceo l’aveva frequentato, distinguendosi in condotta e profitto.
Con il carisma che la contraddistingueva, la professoressa Filippone mi fece immediatamente capire che il trucco principale per riuscire nel percorso liceale consisteva nell’impegno indefesso e, contestualmente, nella voglia costante di raggiungere le mete prefissate. Ho cercato di mettere in pratica i suoi moniti il più possibile, ma riconosco umilmente di non esser riuscito a distinguermi particolarmente, anche perché, nel corso del triennio (allora chiamato “liceo”, in contrapposizione ai primi due anni, denominati “ginnasio”), ho cambiato docenti con la medesima frequenza con cui alternavo (e tuttora alterno) le cravatte e le paia di scarpe.
L’incondizionata passione per la scuola nutrita dalla professoressa è perdurata nel corso della sua esperienza in seno all’Amministrazione Comunale di Napoli: costei, infatti, ha dedicato gran parte del suo prezioso tempo agli incontri con docenti e discenti presso i vari istituti della città, ascoltando le loro voci e cercando, nei limiti del possibile, di soddisfare i loro effettivi bisogni.
Auspico che gli insegnanti ed i politici d’oggi, molti dei quali sono tutt’altro che missionari, seguano l’esempio luminoso di Mia Filippone: col clima che regna, ciò potrebbe costituire un’utopia, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Grazie infinite, professoressa, per quanto ha saputo donare alla Civitas Neapolitana: che Iddio abbia in gloria la Sua Anima Benedetta!
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