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LA RIFLESSIONE – Cina e Paesi occidentali, chip war: la nuova frontiera dei semiconduttori

Napoli, 13 Agosto – Ci sono guerre con armi, guerre “chimiche” e guerre dei chip. “Fra Cina e Paesi occidentali è in corso da mesi la chip war, la guerra dei chip. E’ una guerra sotterranea e spietata che mira al controllo di una tecnologia sempre più avanzata. Alcune settimane fa l’Olanda, d’accordo con gli Stati Uniti, ha messo a segno una mossa considerata ostile da Pechino. In sostanza ha vietato alla multinazionale Asml l’esportazione dei suoi macchinari. La Asml è una multinazionale che ha il monopolio delle attrezzature indispensabili per la costruzione dei circuiti miniaturizzati chiamati chip, utilizzati nei telefonini, nelle tv, nelle automobili, aerei e soprattutto nell’industria degli armamenti.

Un mese fa la Cina come ritorsione ha deciso di ridurre le esportazioni di gallio e germanio, due metalli essenziali per la produzione di semiconduttori altamente specializzati. Il Critical Mineral Intelligence Centre valuta che la Cina produce circa il 94% di gallio a livello mondiale. Questo dominio ha consentito a Pechino lo sviluppo delle infrastrutture della rete 5G. Il gallio e il germanio sono fondamentali per rendere veloci ed efficienti le trasmissioni. Inoltre il germanio è utilizzato nelle fibre ottiche, negli infrarossi, nell’elettronica, nei pannelli solari. Ma le restrizioni imposte dall’Occidente indignano la Cina soprattutto perché ritardano il suo programma di sviluppo tecnologico dei sistemi d’arma in dotazione delle Forze militari.” Marco Nese, giornalista e scrittore.

Inoltre, secondo quanto riportato il 10 agosto dalla CNBC, il giorno 9 i prezzi futures del gas naturale in Europa sono aumentati quasi del 40%, raggiungendo il livello più alto da metà giugno. “Sempre il giorno 9 i prezzi del gas naturale del mercato internazionale hanno registrato un drastico incremento, dovuto principalmente alla notizia di un possibile sciopero dei lavoratori dei grandi impianti di gas naturale liquefatto. Secondo il servizio della CNBC, per l’Europa l’incremento dei prezzi del gas naturale è attribuito anche al graduale sganciamento europeo dalla dipendenza da fonti energetiche fossili russe in seguito all’ulteriore escalation della crisi ucraina”. Radio Cina internazionale. Chip e gas, nulla di allarmante?

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