Napoli. 15 Marzo – Il 14 marzo 2022 è certamente una data particolare da ricordare fino ad ora in questo conflitto. Sedici giorni di combattimento in Ucraina, da una parte i Russi che hanno invaso la nazione giallo-blu con circa 200.000 uomini, mezzi corazzati ed attacchi via aerea, e dall’altra la resistenza ucraina sostenuta dal loro presidente, Zelensky, che è rimasto al fianco della popolazione pubblicando ogni giorno video e mostrando di essere lì, nella sede di governo e di non essere scappato.
Questa è una guerra particolare rispetto a quelle che siamo abituati a conoscere. E’ una guerra a colpi di cannone, di fucile, bombe e missili, ma soprattutto è una guerra mediatica. Questa volta non sono solo i media a dare notizie ma anche semplici cittadini possono pubblicare e documentare qualsiasi accaduto. Chiunque, in possesso di un cellulare, può filmare la realtà dei fatti, pubblicare o raccontare sui social. Questo forse il capo del Cremlino, Vladimir Putin, non lo aveva previsto.
Infatti le alte cariche dei servizi segreti russi avevano stilato una relazione nella quale scrivevano che in poche ore o pochi giorni l’ucraina si sarebbe arresa e l’esercito 
avrebbe consegnato le armi, forse avevano preventivato anche la resa o la fuga del presidente Zelensky, ma ciò non è ancora chiaro.
Un calcolo sbagliato che ha mandato su tutte le furie Putin tanto che mette agli arresti domiciliari il capo dei servizi segreti, Sergei Beseda, ed il suo vice, Bolukh.
Secondo Andrei Soldatov, giornalista investigativo russo nonché esperto dei servizi di sicurezza, Putin sarebbe “davvero scontento dell’Fsb” per quanto riguarda l’operazione militare “speciale” in corso in Ucraina.
“Aveva nascosto l’invio di truppe a tutti”, ha scritto un agente dell’Fsb a Vladimir Osechin della Ong anticorruzione Gulagu.net. “È il contrappasso della segretezza – ha aggiunto – dal momento che nessuno di noi era stato informato, come avremmo potuto fare calcoli su quello che non ci era stato detto?”.
Donetsk 20 morti e 9 feriti. I russi accusano gli ucraini, loro replicano: “ci aspettavamo ‘false flag’ da parte della Russia”
Al centro di Donetsk un missile viene abbattuto poco prima di colpire un obiettivo. Lo scoppio dello stesso provoca una strage di civili che era in fila al bancomat per prelevare denaro, ma non solo, passati e chi aspettava il bus.
Il bilancio è di 20 morti e circa 9 feriti. le immagini che si presentano agli occhi dei soccorritori sono raccapriccianti. Una stesa di cadaveri sulla strada, nelle auto, nel bus, sangue e corpi dilaniati
(Video e foto a questo link-le immagini sono senza censura e potrebbero urtare la sensibilità del lettore) https://newseosservazioni.blogspot.com/2022/03/ucraina-strage-di-civili-donetsk-20.html
Le milizie filo-russe di Donetsk hanno denunciato l’attacco con “missili Tochka-U” come un “atto di terrorismo”. Un’altra agenzia di stampa russa, Sputnik (bloccata in Europa perchè accusata di falsa propaganda) ha riferito di 20 morti e 9 feriti in un attacco sferrato dalle truppe ucraine. Denis Pushilin, capo dell’ autoproclamata repubblica di Donetsk, ha dichiarato alla Tass: “Sebbene il missile Tochka-U sia stato abbattuto, i suoi frammenti hanno causato molti danni e vittime civili, che è la cosa peggiore. Le persone erano in fila davanti a un bancomat, altri a una fermata del trasporto pubblico. Tra i morti ci sono bambini”.
La versione fornita da Kiev è nettamente opposta: “È inconfondibilmente un razzo russo” – ed ancora – “Si tratta senza dubbio di un missile russo o altra munizione, non ha senso nemmeno parlarne”, ha detto il portavoce militare Leonid Matyukhin in un briefing trasmesso in tv e citato da Sky News.
Ancora propaganda da una parte e dall’altra, potrebbe quasi definirsi una “guerra sporca” entrambe le nazioni hanno armamenti simili provenienti dall ex Unione Sovietica, divise alquanto uguali a volte distinguibili solo dalle fasce al braccio e al ginocchio, gialle o blu per gli ucraini, rosse o bianche per i russi.
Sono tantissimi gli armamenti abbandonati durante la battaglia sia da una parte che dall’altra. Sia russi che ucraini potrebbero usare armi dell’avversario per inscenare un falso attacco e sarebbe difficile trovarne le prove.
Resta il fatto che l’Ucraina ha dichiarato che non intende riprendersi il Donbass con la forza, non ne ha interesse. Inoltre è da considerare che tutte le forze dell’esercito ucraino sono concentrate a protezione di Kiev e di altre città per evitare l’avanzata russa. Un attacco a Donetsk, già sotto il controllo russo dai primi giorni, non avrebbe portato nessun risultato militare e di certo non avrebbe giovato le politiche ucraine al tavolo delle trattative, non solo con la Russia ma con il mondo intero.
Passare da vittima a carnefice porterebbe all’Ucraina seri problemi con un effetto mediatico disarmante, allontanando dalla sfera delle emozioni gran parte del mondo che fino ad ora è riuscita a conquistare.
Anche il battaglione AZOV, reparto militare ucraino neonazista, istituito con lo scopo principale di contrastare le crescenti attività di guerriglia dei separatisti filo-russi 
del Donbass durante la guerra del Donbass del 2014, non si sognerebbe mai di effettuare un simile attacco attualmente a Donetsk, visto che ormai il Donbass è passato ufficiosamente nelle mani del nemico e tale attacco avrebbe portato solo problemi all’Ucraina nella sfera internazionale e nessun risultato contro i russi, che anche loro combattono.
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