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K-pop, industria musicale da 5 miliardi di dollari: ce ne parla KBLUE primo esponente italiano di musica pop sudcoreana

89 milioni di appassionati sparsi in 113 diversi paesi, 16 milioni gli ascoltatori mensili su Spotify per un genere musicale e culturale carico di esplosività, allegria e vitalità. 

Napoli, 18 Febbraio – Il fenomeno musicale del momento segna numeri da capogiro. Che poi chiamarlo “fenomeno” è alquanto riduttivo. Il K-pop è una realtà musicale a tutti gli effetti. Anzi, lo stile attualmente più in voga della scena musicale mainstream, è un vero business, un’enorme industria che vale intorno ai 5 miliardi di dollari (rapporto pubblicato dalla Korea Creative Content Agency). Basti pensare che i BTS, pietra miliare del K-pop, secondo Forbes, hanno guadagnato 16,5 milioni di dollari dal loro canale YouTube nel 2021, vendendo più album di celebri colleghi del calibro di Taylor Swift, Billie Eilish e Ariana Grande. Inoltre, grazie al debutto sul mercato azionario sudcoreano della loro etichetta discografica, la Big Hit Entertainment, oggi Hybe, nell’ottobre 2020, ogni membro della band, secondo quanto riportato dalla CNN, ha ricevuto 68.385 azioni, del valore di 7,9 milioni di dollari ciascuna al prezzo di emissione.
«I numeri legati al K-pop crescono di anno in anno perché è un genere musicale profondamente coinvolgente, che mette in connessione gli idol ed i fan – spiega KBLUE, il primo esponente italiano di musica pop sudcoreana – avvicinarsi al K-pop significa intraprendere un’esperienza unica, ricca di emozioni e stimoli. Oggi la sua carica travolgente ha invaso anche in Italia e sono tantissimi i giovani e giovanissimi che seguono questo genere musicale. Qui a Seoul, dove vivo e do sto realizzando il mio intenso periodo di trainee, la Korean wave si respira nell’aria. Il K-pop è ovunque, sulla maggior parte dei cartelli pubblicitari, sui maxischermi dei negozi e come sottofondo nella maggior parte delle stazioni radiofoniche».
La Korean popular music sembra spingere sempre più in là i confini del suo successo e l’impatto colossale si comprende dal numero di fan che miete in ogni parte del mondo. Parliamo di 89 milioni di appassionati sparsi in 113 diversi paesi, 16 milioni gli ascoltatori mensili su Spotify e un numero incalcolabile di concerti e i festival organizzati in vari continenti. Oltre agli innumerevoli premi già vinti dagli Idol, numerosi all’AMA, Billaboard, la nota rivista statunitense dedicata alla musica, ha certificato che “Dynamite” è la canzone del 2021 più ascoltata su Apple Music al mondo. Per non parlare del successo planetario dei BTS, durante l’ultimo capodanno. Il loro show è stato seguito da oltre 30 milioni di fan in streaming, da 186 paesi diversi. E come se non bastasse IU, la solista K-pop, è stata inserita da Forbes tra le 40 personalità più influenti e potenti della Corea.
«Per capire l’impatto del K-pop basta guardare i profili social degli Idol – spiega KBLUE – Lisa delle BLACKPINK, una tra le icone assolute di questo genere musicale, dopo aver debuttato da solista con “Lalisa” nel 2021, è diventata la Top Influencer per eccellenza, superando addirittura i 70 milioni di follower su Instagram. E anche su Twitter, il K-pop non è da meno, infrangendo tutti i record possibili con numeri esorbitanti. I cinguettii legati a hashtag #K-pop sono oltre 6 miliardi, e provengono da ben 20 Paesi diversi».
Il K-pop, che ha iniziato la sua ascesa su scala mondiale nella prima decade degli anni 2000 con gruppi come 2NE1, BIGBANG, Super Junior, Wonder Girls, Girls Generations, ha poi, dopo Psy, avuto una vera esplosione globale, grazie ai BTS e alle BLACKPINK. I gruppi che negli anni si affacciano alla scena musicale K-pop sono molteplici, dagli Exo, alle Twice, dalle ITZY alle Aespa, dagli Stray Kidz agli Ateez, molti dei quali, come Got7, IZ*ONE si sono sciolti, per poi diventare a volte solisti affermatissimi come Sunmi e Somi.
«Attraverso la mia musica cerco di diffondere al pubblico che mi ascolta un messaggio di positività ed energia – afferma KBLUE – perché il K-pop è proprio questo, una carica esplosiva di allegria e vitalità. E vorrei che presto canzoni K-Pop possano essere ascoltate anche nei talent e nei programmi musicali italiani, uno fra tutti, quello per eccellenza, il Festival di Sanremo ed unire così il savoir faire italiano alla cultura Coreana attraverso l’energia del K-Pop».
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