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Italia, Sicilia, Capaci, 28 anni fa Strage di mafia: ricordo a Brusciano

Brusciano, 24 Maggio – A Palermo il 23 maggio 2020 non ci sono stati l’approdo della «Nave della Legalità», nessun corteo, né piazze invase da manifestanti e nemmeno il convegno nell’aula bunker dell’Ucciardone per i giorno del 28esimo anniversario dell’attentato terroristico mafioso in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Insieme alla loro Memoria, la giornata, intitolata «Il Coraggio di Ogni Giorno», è stata dedicata via social a quanti in questi mesi di emergenza del Paese, hanno lavorato alacremente per le comunità locali nazionali: medici e infermieri, operatori della filiera alimentare, trasportatori e distributori, operai delle fabbriche di beni strategici e volontari del Terzo Settore, Protezione Civile a Forze dell’Ordine e tutti quelli che non hanno mai smesso di lavorare per il Paese.

La promotrice dell’iniziativa, Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone ha dichiarato che «in questa drammatica emergenza si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio dell’Italia in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino».

L’immediata adesione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che ha invitato i Sindaci a partecipare al flash mob con l’esposizione di un “Lenzuolo Bianco” e l’osservazione di un “Minuto di Silenzio” per la “Giornata della legalità, alle ore 17,57, l’ora della “Strage di Capaci”. Tantissimi i Comuni che hanno condiviso e replicato all’unisono il flash mob, dai più grandi, Roma, Milano, Palermo e Napoli, a quelli più piccoli come Brusciano, con il Sindaco Avv Giuseppe Montanile che lo aveva comunicato ai concittadini attraverso la sua pagina FB: «Il Comune di Brusciano risponde all’appello di Maria Falcone. Nel giorno in cui si verificò la strage di Capaci del 1992, il 23 Maggio, si celebra in Italia la “Giornata nazionale della legalità”.  In questa ricorrenza vengono ricordate tutte le vittime delle mafie. A tal proposito anche Brusciano aderisce all’invito rivolto da Maria Falcone ed accolto da ANCI Campania di esporre dal palazzo del Comune un lenzuolo bianco in ricordo delle vittime, il prossimo sabato 23 Maggio».

Al Municipio Vecchio in Via Semmola 1, dove è collocata la Lapide ai Caduti in Guerra, adiacente lo slargo Guido De Ruggiero è avvenuta in tal modo la Commemorazione, con esposizione del lenzuolo bianco e della storica foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (Ripresi durante un convegno a Palermo il 27 marzo 1992 dal fotoreporter Tony Gentile) con l’Inno di Mameli e l’introduzione del Sindaco in Fascia Tricolore: «Buona sera. Siamo qui perché il Comune, l’Amministrazione ed i Cittadini di Brusciano ricordano il 28esimo Anniversario della Strage di Capaci. Maria Falcone, la sorella di Giovanni ha proposto di ricordare la Strage che causò la morte di Giovanni Falcone, della moglie e degli agenti della scorta. L’ANCI ha inviato una comunicazione ai Comuni e siamo qua perché Brusciano c’è e Brusciano c’è sempre quando si ricordano le vite di chi ha combattuto la mafia, i fenomeni criminosi e criminali. Brusciano c’è, la mafia ha impoverito la nostra Nazione in particolare il Mezzogiorno. Alle mafie dobbiamo chiudere le strade. La mafia, diceva Giovanni Falcone, è un fenomeno umano che può essere distrutto, ricordiamo il coraggio di Giovanni Falcone, e si distrugge quando si dice no e si amministra non dando voce né rappresentanza alcuna alla delinquenza. Il territorio deve essere sottratto al degrado e alle povertà perché così è terreno meno fertile per la mafia. Diciamo no alla mafia, è una cosa brutta, e come diceva Peppino Impastato: è una montagna di merda! Noi diciamo no -ha concluso il Sindaco Avv. Giuseppe Montanile- e invitiamo le Amministrazioni e le Istituzioni a dire no e a dirlo con la voce grossa, con il lavoro, la dedizione e con l’impegno costante e quotidiano. Celebriamo il minuto di Silenzio».

L’intera cerimonia commemorativa ripresa dal giornalista e sociologo Antonio Castaldo è visionabile all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=xuitVgkyvD0&feature=youtu.be .

Fra i presenti vi erano il Vice Sindaco e Assessore alle Politiche Sociali, Dott.ssa Antonella Maccaro, l’Assessore alla Cultura e all’Associazionismo, Maria Salvo, il Comandate dei Vigili Urbani, Dott. Antonio Di Maiolo, Arch. Luigi Romano dello staff del Sindaco, la collaborante Associazione “La Casa di Pat” con la Presidente Chiara Sena e gli operatori sociali, l’ex Assessore Tonia Marinelli, il Cavaliere del Lavoro, Antonio Cipollaro, il reporter Fernando Russo e la cittadinanza, tutti debitamente distanziati nel rispetto delle misure adottate per la pandemia da Covid-19.

Tanti altri bruscianesi hanno espresso i loro pensieri via social, attraverso le pagine FB,  come Il Presidente Dott. Carminantonio Esposito, che è anche Consigliere Comunale di Minoranza a Brusciano, che ha scritto: «L’associazione socio-culturale “Riscossa Bruscianese” nel 28esimo anniversario della strage di Capaci ricorda che la mafia può essere sconfitta se ognuno di noi ispira costantemente la propria condotta all’osservanza convinta del principio fondante della nostra Costituzione: uguaglianza di tutti gli uomini sia nell’esercizio dei loro diritti inviolabili sia nell’adempimento dei loro doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Per la realizzazione di questo obiettivo un ruolo fondamentale è affidato alla scuola, che deve educare i giovani al culto della legalità, alla politica come servizio a vantaggio della collettività, alla promozione della dignità umana, all’imparzialità ed alla trasparenza nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Conseguenziale è la lotta contro la violenza e contro ogni forma di prevaricazione e contro la gestione affaristica-clientelare della cosa pubblica. Tutti uniti nel ricordo commosso e deferente di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Rocco Dicillo, di Antonio Montinaro e di Vito Schifano -barbaramente uccisi perché compivano il loro dovere- dobbiamo impegnarci quotidianamente per difendere ed attuare il messaggio da essi lasciato alle nuove generazioni: creare una società più giusta, più libera, più trasparente, più bella».

L’ex Vice Sindaco di Brusciano, Avv. Vincenzo Salvati, con l’Associazione “Terra Nostra” che ha reso omaggio alla Memoria citando la frase di Giovanni Falcone: «Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere».

Il Dott. Domenico Modola, in arte rapper Mimmo Taki, che ha scritto: «Oggi ricorre l’anniversario della strage di Capaci, 23/05/1992. L’ennesimo giorno nero per l’Italia. In quell’attentato vile e senza scrupoli morirono gli uomini della scorta, la moglie e lo stesso Giovanni Falcone. Figure come lui vanno sempre ricordate e celebrate. Va sempre ricordato chi ha il coraggio di opporsi e andare contro; va sempre ricordato chi ha il coraggio di dire le cose in faccia. Si, questa è la differenza: Impastato, Falcone, Borsellino, Siani, Diana, hanno sempre parlato in faccia contro le mafie, talvolta dileggiandole, talvolta con i processi e le incriminazioni e talvolta con le inchieste giornalistiche.  Si tratta di figure che vanno ricordate perché si opponevano all’atteggiamento mafioso: le mezze frasi, le metafore, le lettere minatorie, gli attentati, tutto riconducibile alle mafie, ma i mandanti non ci mettevano mai la faccia, mai lo facevano alla luce del sole. Falcone invece si e tutti quelli come lui che hanno avuto il coraggio di essere onesti, onesti come stile di vita, onesti a costo della vita».

Il Partito Democratico di Brusciano sempre via social FB ricordando il Giudice Giovanni Falcone e le atre vittime dell’attentato del 23 maggio 1992 a Capaci, ha sottolineato che vennero impiegate «cinque quintali di tritolo per eliminare l’uomo che con le sue parole e le sue azioni aveva dimostrato che la mafia si può sconfiggere. La sua eredità, i suoi insegnamenti e la sua vita resteranno. Indelebili, nella storia. Così come le sue vittorie, e il suo sorriso nell’annunciarle, Perché la mafia può e deve essere sconfitta».

Dal versante del Terzo Settore, a Potenza gli amici dell’Associazione Insieme, come ha fatto fa sapere la Dott.ssa Marilena Bencivenga al reporter Antonio Castaldo, hanno prodotto il video commemorativo qui postato, https://www.youtube.com/watch?v=ZU4LPTz7eGM .

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