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Il Picasso di Pompei: una scoperta straordinaria e una storia di giustizia

Napoli, 7 Ottobre – Quella che sembra la trama di un romanzo è in realtà una storia vera: un quadro di Pablo Picasso, il celebre “Ritratto di Dora Maar”, è stato trovato casualmente da un rigattiere sull’isola di Capri, per poi rimanere appeso per decenni in una casa a Pompei.

Il dipinto, rinvenuto negli anni Sessanta da Luigi Lo Rosso e Anna Longobardi, genitori di Andrea Lo Rosso, era stato abbandonato in una discarica a Capri. La coppia, che lavorava nella pulizia e nello smaltimento di vecchi arredi sull’isola, trovò l’opera senza sospettare il suo immenso valore. Da allora, il quadro è rimasto appeso nel soggiorno della loro casa di Pompei per oltre 25 anni.

La vicenda ha assunto contorni sempre più complessi quando, negli anni successivi, sono emersi dubbi sull’autenticità del dipinto, portando a una lunga battaglia legale. Il “Ritratto di Dora Maar” è stato sequestrato e successivamente dissequestrato più volte, ma una perizia commissionata dal Tribunale di Milano ha recentemente confermato che si tratta effettivamente di un’opera autentica di Picasso. In particolare, una grafologa ha stabilito che la firma in alto a sinistra del dipinto è autentica, chiudendo così il caso con un verdetto che rende giustizia alla famiglia Lo Rosso.

Andrea Lo Rosso, che da bambino raccontava ai suoi insegnanti di avere un Picasso in casa, si trova oggi a vedere riconosciuto il valore dell’opera che, secondo le stime, potrebbe valere tra i 6 e i 12 milioni di euro. Attualmente, il dipinto è custodito in un caveau a Milano.

La famiglia Lo Rosso, profondamente legata all’opera, ha espresso il desiderio di onorare la memoria di Luigi, scomparso nel 2021. Con il ricavato dell’eventuale vendita all’asta, intendono realizzare un sogno che Luigi nutriva da tempo: aprire una mensa per i poveri, offrendo un pasto quotidiano a chi ne ha bisogno.

Una storia di fortuna, giustizia e solidarietà che continua a sorprendere.

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