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Il Napoli di Spalletti ai raggi X tra infortuni, covid e la mina vagante Insigne

Napoli, 5 Gennaio – Il Napoli è una squadra dai mille volti, così come lo è la città che porta il suo nome. Una simbiosi tra due entità vive che rispecchia tante sensazioni, tante bellezze e tante angosce. Ebbene, come l’anno scorso, la squadra partenopea ebbe degli alti e bassi, dovuti ad infortuni ed il percorso “guidato” dal buon Gattuso, terminò con una mancata vittoria in casa contro gli scaligeri, che la condannò in Europa League favorendo l’acerrimo nemico bianconero nel calcio che conta. Quest’anno il Napoli di Spalletti ha iniziato il campionato contro i pronostici, dimostrando di possedere qualità e consapevolezza nei propri mezzi, fino a quando ha perso per strada qualche tassello importante della sua struttura di base.

Nei primi 12 incontri ha cambiato registro emotivo rispetto al passato, dimostrando solidità e portando a casa punti utili per rimanere al vertice della classifica. Questa squadra, al completo dei suoi protagonisti principali quali Ospina, Koulibaly, Anguissa, Ruiz, Insigne e Osimhen, ha evidenziato una capacità di mantenere la medesima efficacia difensiva ed offensiva in qualsiasi situazione, ha sempre fornito allo spettatore la sensazione di poter vincere l’incontro al di là della disposizione tattica. Il nuovo allenatore, con la sua esperienza, si è adattato all’avversario, facendo in modo di valorizzare le sue risorse e collocando i giocatori nella loro posizione naturale per far meglio. Non succedeva da tempo che il Napoli inanellasse ben 12 risultati positivi consecutivi dall’inizio campionato con il due a zero col Venezia, il due a uno a Genova, il due a uno a Torino con la Juve, il quattro a zero ad Udine, il quattro a zero con la Samp, il due a zero con il Cagliari, il due a uno a Firenze, l’uno a zero col Toro, lo zero a zero di Roma, il tre a zero col Bologna, l’uno a zero di Salerno e l’uno a uno col Verona.

Poi, può capitare di andare a Milano con la corazzata Inter e perdere tre a due, fare una gara splendida contro la Lazio di Sarri e annichilirla sul quattro a zero, pareggiare in casa con l’ottimo Sassuolo due a due e perdere in casa con l’ostica Atalanta due a tre. Ma la sfortuna inizia a colpire il “giocattolo”, devastandolo con gli infortuni di pedine fondamentali e creando malumore tra i tifosi che avvertono inesorabilmente la sensazione del cambiamento in negativo. La squadra non è più quella dell’inizio e l’infermeria inizia a riempirsi, per non parlare dei contagi Covid e dei rumors circa i rinnovi contrattuali. Le sconfitte in casa per uno a zero con l’Empoli e lo Spezia, nonostante la bella vittoria di Milano, testimoniano un po’ il momento imbarazzante di una compagine ritenuta in grado di competere per il titolo. Però va registrato un avvenimento incredibile: come sottolinea anche il portale “Opta”, che si occupa dell’analisi di dati e statistiche delle partite giocate nel massimo campionato italiano,dalla stagione 2004/05 in poi, non era mai accaduto che una squadra vincesse una partita di A senza effettuare tiri nello specchio della porta e lo Spezia ha conquistato questo record a Napoli.

Anche il percorso in Europa League ha lasciato qualche dubbio nel girone C, dove i pronostici davano favoriti Napoli e Leicester City e alla fine lo stravagante Spartak Mosca ha dato lezione di sostanza nel giungere al primo posto davanti ai partenopei, i quali dovranno vedersela col titolato Barcellona per continuare in Coppa. Ma gli infortuni, come succitato, hanno delineato una strada impervia e sconosciuta, a partire da quello della punta di diamante Osimhen che in un violento scontro a Milano contro l’Inter del 21 novembre, ha rimediato una frattura dello zigomo, confinandolo in infermeria per 9 partite, per non parlare del roccioso Koulibaly la cui uscita contro il Sassuolo per infortunio al bicipite femorale, è costata parecchio. Gli stessi Anguissa, Insigne, Ruiz, Malcuit, Demme, Ounas, Mertens, Meret, Lobotka, fermati per problemi muscolari.

Secondo una statistica delle prime tre squadre del massimo campionato italiano, l’Inter 46 punti, Milan 42 punti e Napoli 39, dopo 19 gare effettuate risulta quanto segue: l’Inter ha vinto 14 gare, pareggiate 4 e perse 1. Ha realizzato 49 reti e subìto 15. Il Milan ha vinto 13 gare, pareggiate 3 e perso 3. Ha realizzato 40 reti e subìto 22. Il Napoli ha vinto 12 gare, pareggiate 3 e perso 4. Ha realizzato 35 reti e subìto 14. Secondo questi dati i partenopei hanno una media goal a partita di 1,84, ha tirato in porta 98 volte (Inter 127 volte), fuori dallo specchio 121 volte (Inter 123 volte), ha effettuato 21 assist (Inter 31), ha realizzato 94 cross utili e 88 errati (Fiorentina, migliore formazione con 152 cross utili), ha effettuato 48 parate (Venezia 76), ha impiegato 105.897 km percorsi (Lazio 112.823). Infine, ha colpito 9 pali/traverse (primo posto insieme a Bologna e Roma), ha effettuato 92 corner, ha ottenuto 5 goal di testa ed eseguito 92 corner (Inter primo posto con 123). La statistica può in qualche modo far comprendere l’andamento delle squadre al vertice rilevando le differenze e ponendosi delle domande al fine di comprendere gli errori e porre rimedio.

Tutte le squadre di vertice hanno avuto problemi di infortuni, di Covid e di affaticamento dovuto alle Coppe Europee e per il Napoli ed altre squadre, anche la Coppa d’Africa che si disputerà dal 9 gennaio al 6 febbraio, ha in qualche modo comportato “problemi” alle formazioni visto gli impegni di campionato. In vista della supersfida di Torino contro la Juventus, il Napoli si trova in una condizione di estrema difficoltà a causa della sua rosa falcidiata. Il Covid ha in qualche modo “bloccato” la gara Udinese – Salernitana del 21 dicembre: la squadra campana non si è presentata sul terreno di gioco e l’arbitro Camplone ha decretato la non disputa per mancanza degli ospiti. Sicuramente, dopo la sconfitta a tavolino, la Salernitana farà ricorso presentando probabilmente una documentazione rilasciata dall’Asl e cercherà di far recuperare la stessa gara, come accadde per Juve – Napoli del 4 ottobre 2020.

Nel frattempo, pare che l’Asl di Napoli stia monitorando la situazione per verificare se è il caso che i partenopei si spostino per recarsi a Torino. Tuttavia, Spalletti ha le idee chiare sulla formazione proprio perché non possiede una panchina tale da proporre sostituti adeguati all’incontro di domani. I giocatori a disposizione sono pochi, ma secondo la norma Uefa, ne basterebbero almeno 13 abili. La probabile composizione dei titolari e riserve è la seguente: Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Ghoulam, Demme, Lobotka, Politano, Zielinski, Insigne e Mertens. In panchina: Meret, Marfella, Zanoli, Elmas e Petagna. Sembrerebbe conclusa l’esperienza napoletana, secondo diverse testate giornalistiche sportive, del capitano Lorenzo Insigne. Se fosse confermata la notizia, porterebbe in casa Napoli altre problematiche per il legame con i tifosi e per il ruolo di “bandiera” che ha sempre contraddistinto il campione di Frattamaggiore.  

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