Cultura

“I Viaggi di Adelina”, Aielli: lo splendido borgo d’Abruzzo

Napoli, 15 Ottobre – Aielli è un antico paesino abruzzese, della provincia di Aquila, nella Marsica, situato su uno sperone roccioso, a oltre mille metri di altezza. Ricordiamo che i primi insediamenti risalgono all’età del bronzo.

Il terremoto del 1915 devastò il borgo causando gravi danni al patrimonio architettonico; fu ricostruito nel fondovalle nei pressi della stazione ferroviaria, la cosiddetta Aielli Stazione, a 782 m s.l.m. Invece, Aielli Alto a 1021 m s.l.m, tuttora centro storico, per la sua posizione sovrastante sulla valle ebbe l’appellativo di roccaforte ed ha mantenuto l’originaria sede municipale. Risaltano meravigliosamente a vista le tre porte d’ingresso denominate “Montanara”, “Jannetella” e “Terra” chiamata anche “porta Nuova”.

Di notevole interesse è la Torre dell’Orologio, costruita sul basamento delle mura medievali, vicino ad essa è collocato il municipio.

Il territorio montano del luogo è incluso nell’area protetta del parco naturale regionale Sirente-Velino, che regala, grazie alla sua elevata posizione, panorami sia sul versante del Fucino che su quello del monte Sirente. Perciò Aielli viene designato “Il balcone della Marsica”

Sul territorio si trovano diverse chiese. Ad Aielli Alto si accede alla Chiesa della Santissima Trinità, risalente al 1362 per opera di Ruggero II, conte dei Marsi, danneggiata dal terremoto del 1915, ricostruita negli anni venti.

Non meno importante è la Chiesa di San Rocco al cui interno si trovano le statue lignee raffiguranti diversi santi ed un affresco cinquecentesco della Madonna del Buon Consiglio che fu eretta nella prima metà del XVI secolo, per volere di Carlo Silverio.

Impossibile non visitare la Chiesa di San Giuseppe, situata ad Aielli Stazione,  che risale al XX secolo. Fu inaugurata dal prefetto Guido Letta nel 1937 assieme al vicino sacrario. Vi si trovano le statue raffiguranti sant’Adolfo e san Guido e altre opere. Esternamente il campanile incorporato e il portale di rosso pompeiano contraddistinguono la facciata bicolore. Una salubre passeggiata porta sul Monte San Pietro dove dimora la chiesetta di San Pietro costruita dagli alpini negli anni 80 del novecento.

Il paese marsicano addobbato con vivacissimi ombrelli che ondeggiano sulle teste, colora e dona bellezza lasciando stupefatti i viaggiatori. Opera d’arte contemporanea! Passeggiare tra i vicoletti, le case del borgo medievale diviene una goduria ed è un’esperienza corroborante per la vista degli innumerevoli murales.Ci si imbatte passeggiando senza meta nella Torre medievale eretta nel 1356 da Ruggero II conte dei Marsi, chiamata “Torre delle Stelle”, dove vi alberga il Museo del Cielo, ricco di sorprese da sbalordire grandi e piccoli.  Dal 2002 la Torre accoglie la sede dell’osservatorio astronomico che permette in occasione di Borgo Universo, di esplorare il cielo di giorno e di notte.

Nei mesi di luglio ed agosto il festival di street art, musica, performance e astronomia (avviato nel 2017) attraverso il linguaggio dell’arte ottimizza scorci e panorama, rende vivacità e speranza al borgo, valorizzando storia e tradizioni dell’antica Aielli. Pasquale Di Fabio ha dedicato a Filippo Angelitti, celebre astronomo nato ad Aielli nel 1856, un monumento che rappresenta il tema dell’astronomia e dell’universo; gli artisti di Borgo Universo nelle diverse edizioni ne hanno fatto il loro credo di ispirazione rappresentando nei murales tematiche esistenziali e sociali. Le pareti del villaggio diventano tele e i vicoli si trasformano in una attraentissima galleria d’arte. In effetti il festival non è altro che un progetto di riqualificazione paesaggistica che utilizza l’arte per dare una svolta e forza al paese.   La realtà di Aielli multicolore, attrazione per il turista, oggi attesta che anche il più piccolo dei paesi può trasformarsi in qualcosa di originale e stupendo. Da paesello di montagna, Aielli è diventato centro di aggregazione multiforme e multicolore.

Vedere dal vivo i murales non ha prezzo, vicolo dopo vicolo, parete dopo parete, l’arte di strada è un invito all’esplorazione, alla discussione e allo sbalordimento. Artisti di fama internazionale hanno approdato ad Aielli lasciando il loro contributo artistico, per citarne alcuni: Okuda, Millo, Zamoc, Alleg, Matlakas, Pixel Pancho, Marina Capdevilla, Agostino Iacurci.

Sul muro del parco giochi dedicato ad Angelo Vassallo è scritta l’intera Costituzione Italiana, realizzata tramite un’apposita stampante verticale nel 2019.

L’opera di Nic invece è frutto dei ricordi sgradevoli dell’infanzia dell’artista, quando abitava vicino a un mattatoio; le immagini rinvengono l’oscuro mondo del subconscio umano. L’albero di Sam3 è un omaggio alla vita di Aielli e dei suoi abitanti; solo coltivando le “radici” si può giungere alle stelle. L’opera di Okuda San Miguel, di grande impatto, è una delle più recenti. Per il suo grandioso murale l’artista ha utilizzato più di 75 colori. La grandiosa opera di Zamoc raffigura il mito di Fetonte, il figlio di Apollo che cadendo dal carro solare creò la Via Lattea e il deserto del Sahara

Le “mani” di Orodé Deoro, realizzate con la tecnica del mosaico ceramico si trovano sparse per il paese. E poi ci si imbatte in una semplice abitazione che è l’esempio di come può diventare un’opera d’arte; lo stile di Matlakas, brioso e policromo, richiama il tema dell’universo in chiave pop.

Il murale di David de la Cruz rappresenta la teoria dei cunicoli spazio-temporali o wormhole, tema molto caro all’artista. I 300 mila caratteri dipinti a mano da Alleg nell’estate del 2018, sui muri di Aielli danno vita e omaggio a Fontamara, famoso romanzo di Ignazio Silone, da cui è stato tratto il film. Ricordiamo che la zona alta del paese fu scelta come set cinematografico non solo per il film “Fontamara di Carlo Lizzani nel 1977, ma anche per The Celestinian Code di Germano Di Mattia nel 2009.

Le due valentissime guide turistiche Sandra Passalacqua e Fabio Letta della Regione Abruzzo accompagnando i visitatori per Aielli sono state un fiume in piena nel soddisfare domanda su domanda. E Fabio Letta fiero racconta anche di sua nonna, che fu la prima comparsa ad essere scritturata per il film “Fontamara” girato ad Aielli dal regista Carlo Lizzani con il giovane attore Michele Placido e Ida di Benedetto. “A nonna Vincenza le era stato dato l’appellativo ” Belluccia”, perché da giovane era una ragazza graziosa, bella e minuta ma molto determinata. Era nata ad Aielli in Abruzzo nel 1907 e sin da giovane amava il teatro ed il cinema ed il suo sogno segreto era di diventare attrice. Sogno difficile da realizzare, ma nel 1978 il regista Carlo Lizzani si recò ad Aielli che scelse come set cinematografico per il film “Fontamara”, tratto dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone.

Il regista non riusciva a trovare delle comparse femminili, erano chiuse in casa e con le finestre chiuse. Nonna Vincenza intraprendente com’era non volle restare in casa e quando il regista la incontrò le chiese di lavorare come figurante nel film. Nonna fu felicissima, perché il sogno si stava realizzando, anche se in tarda età e molte donne seguirono il suo esempio incoraggiate da lei. La cosa più bella – continua Letta – fu che tutti gli abitanti di Aielli furono le comparse del film. Carlo Lizzani divenne amico di nonna Vincenza e la ringraziò devotamente per avergli procurato le comparse. Lizzani si recava spesso a casa di nonna Belluccia per lunghe soste e gradiva la colazione a base di patate lesse che bollivano nel paiolo appeso nel camino.”

Da gustare i prodotti tipici locali di Aielli che sono legati ai sapori forti della cucina tradizionale abruzzese. I primi piatti sono a base di pasta, fatta in casa e condita con sugo di carne. Saporiti sono i famosissimi arrosticini, e l’agnello, che nel periodo pasquale viene cucinato nella variante “cacio e ova” Tra i vini non possiamo dimenticare il Montepulciano, tipico rosso abruzzese.

Per prenotazioni visite guidate al 348.2821636 Sandra Passalacqua e Fabio Letta [email protected]

 

 

 

 

 

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