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I borghi della rinascenza con restauro in corso

Santanastasio (Pres. Naz. Archeoclub d’Italia): “In diretta dai vicoli d’Italia con le loro opere e bellezze dietro l’angolo. Ieri il grande successo della diretta Rai News che ringraziamo. E’ stata comunicazione innovativa, quella andata in onda ieri alle 10 e 40 circa, perché in questo modo i cittadini ma anche gli stessi turisti stranieri hanno potuto vedere in diretta uno dei 7200 borghi italiani con meno di 15.000 abitanti. In Italia abbiamo un gran quantitativo di patrimonio artistico che è invece nei piccoli borghi”.

Lo Monaco (Resp. Dipartimento Beni Ecclesiastici e Liturgici di Archeoclub): “Stiamo dando vita a borghi protagonisti di restauri importanti dove coniugheremo già turismo lento e digitalizzazione. Ecco i borghi della rinascenza!” Il grande consenso per Chiese Aperte che continua. Archeclub d’Italia ha riaperto al pubblico un grande patrimonio artistico in restauro. Il 30 Maggio Press Tour a Ferentino: la città dai 26 siti archeologici dove partirà il borgo della rinascenza con il restauro del Teatro Romano.

Napoli, 11 Maggio – “Archeoclub d’Italia sta portando in diretta i borghi italiani nelle case dei cittadini. Ieri siamo stati ben felici di averlo fatto da Formello, nel Lazio, grazie ad un lungo collegamento in diretta Rai News che ringraziamo. E’ stata comunicazione innovativa, quella andata in onda ieri alle 10 e 40 circa, perché in questo modo i cittadini ma anche gli stessi turisti stranieri hanno potuto vedere in diretta uno dei 7200 borghi italiani con meno di 15.000 abitanti. L’Italia è il Paese, la Nazione dei borghi bagnati dal mare ma baciati dalle montagne come la dorsale appenninica o quella alpina. Più del 50% di questo patrimonio artistico è sconosciuto ma è soprattutto in questi luoghi che Archeoclub d’Italia sta già intervenendo con restauri importanti. Statisticamente è stato calcolato che l’investimento su un solo sito culturale rende, in termini di promozione turistica e sociale, almeno tre volte l’investimento stesso. La cultura non deve essere industria ma opportunità proprio per fare in modo che il turismo tutto possa invece essere volano di crescita e benessere. Già prima della pandemia, in Italia, il turismo rappresentava circa il 12% del Pil e quello interno il 3% con una crescita netta negli ultimi tempi. Sono convinto che già da questi mesi la crescita sarà tale da far aumentare queste percentuali al più presto. Archeoclub d’Italia sta raccontando la riapertura italiana che avviene con gradualità perché il nostro è il Paese che mette la sicurezza al primo posto accompagnata dal sorriso, dall’accoglienza, dalla qualità dei servizi, dalla bellezza e dall’amore per l’altro. Ora raccontiamo la riapertura dei Musei, alcuni gestiti dai nostri soci, dei siti archeologici e stiamo lavorando a grandi novità. Stiamo aprendo altre sedi al Centro, al Sud e al Nord. L’Italia è pronta ad accogliere i turisti e noi con l’Italia. E il 30 Maggio saremo in Press Tour a Ferentino, la città dai 26 siti archeologici, ma altri due Press Tour sono in lavorazione da parte di Archeoclub d’Italia con protagonisti altri due siti molto prestigiosi Saranno Press Tour innovativi!”. Lo ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia.

Ieri diretta Rai News dai borghi d’Italia, dai vicoli d’Italia, dalle chiese chiuse e riaperte eccezionalmente con i restauri di Archeoclub d’Italia.

“Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza sono due concetti che si inseriscono esattamente in questo tempo pandemico e che presuppongono un’azione da parte di tutti gli enti morali che si occupano di Beni Culturali  – ha dichiarato Claudio Lo Monaco, Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia, Responsabile del Dipartimento Nazionale di Archeoclub d’Italia per i Beni Ecclesiastici e Liturgici – e quindi nell’ambito della specificità che caratterizza i 50 anni di storia di Archeoclub d’Italia dobbiamo comprendere come le nostre storie ci permettono di inserirci proprio nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, vale a dire il forte radicamento nei centri minori italiani. Ben 7200 borghi costituiscono il grande tessuto della nostra Nazione ed è quindi il concentrarci sulle realtà minori, situazione che ha caratterizzato una storia lunga 50 anni, che ci permette di comprendere il come la rinascenza di Archeoclub d’Italia ponga nella situazione di individuare temi, argomenti, situazioni, che costituiscono quella definita genericamente ripresa e resilienza ma che noi di Archeoclub d’Italia coniughiamo con il termine di rinascenza italiana. Nei piccoli borghi troviamo tutti quegli elementi che il Piano di Ripresa e Resilienza ha individuato. Nel Piano c’è il tema dello slow tourism, del turismo lento o ancora della digitalizzazione. Sono tutti temi che Archeoclub d’Italia sta già portato in borghi – modello come Formello e che intendiamo promuovere su tutto il territorio nazionale. Ad esempio a Formello ci troviamo sul cammino Arcangelico, in una chiesa dedicata all’Arcangelo Michele e dunque lungo un percorso che unisce i borghi italiani i quali storicamente hanno legato il culto all’Arcangelo Michele come elemento di identità dei borghi stessi. Dinanzi all’antica chiesa di Formello siamo nel cammino Michelico che da Roma portava verso la celebre località di Monte Santangelo. Dunque uno dei temi centrali del Piano di ripresa è il turismo lento”.

Ecco le riaperture di Archeoclub d’Italia puntando sul turismo lento. I cammini si fondano su beni culturali e naturalistici da poter vedere, ammirare e da tutelare.

In diretta Rai News siamo entrati nella chiesa antica di San Michele Arcangelo, nel centro storico di Formello. Si tratta di una chiesa che era la seconda parrocchia di Formello fino al XIX secolo. 

Negli anni ’80 del secolo scorso il campanile fu colpito da un fulmine e la chiesa subì gravi danni, rimanendo a lungo esposta alle intemperie -ha dichiarato Carla Sisto Canali, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Formello – successivamente intorno al 2000, ci sono stati i restauri, ma la chiesa è rimasta chiusa. Nel 2015 noi di Archeoclub d’Italia l’abbiamo “adottata” in preparazione al Giubileo della Misericordia del 2016 e in un primo momento abbiamo puntato al recupero della conoscenza dell’edificio, poi abbiamo iniziato con i restauri di alcuni affreschi, in gravi condizioni di conservazione. Il primo è stato sull’immagine di Santa Lucia, più antica dell’altare barocco che le è stato sovrapposto. Una Santa Lucia del ‘500 davvero bella e siamo riusciti a riportarla in vita. Visto che le tele che ornavano gli altari della chiesa sono state restaurate e trasferite in un ambiente protetto, abbiamo voluto porre sull’altare maggiore una bella riproduzione fotografica, ad altissima definizione, della tela di San Michele Arcangelo.  I restauri degli affreschi delle pareti sono in corso in più punti della chiesa; sotto la supervisione della Soprintendenza sono stati affidati ad una restauratrice professionista, Stella Mitri. Il nostro impegno costante iniziato ben 5 anni fa ci ha riservato molte sorprese e soddisfazioni, Abbiamo trovato una situazione davvero complessa perché tutti gli affreschi portati alla luce da Archeoclub d’Italia erano completamente coperti da intonaco. Bisogna sapere che nel 1600 questa chiesa venne completamente ristrutturata e quindi l’altare antico fu sostituito e diventò invisibile, coperto dal grande Altare Maggiore. Nel restauro dell’abside dietro l’Altare Maggiore abbiamo avuto delle sorprese davvero singolari: abbiamo trovato una citazione dalla Divina Commedia. Questa scoperta è straordinaria e testimonia la popolarità di Dante e del Poema dantesco nel 400 a Formello. Inoltre abbiamo riportato alla luce una decorazione quattrocentesca del tamburo dell’abside con le storie di San Michele: da sinistra San Michele chiude i diavoli nell’Inferno e c’è il famoso verso di Dante: “Lasciate ogni speranza voi che entrate”. Si tratta di una grandissima sorpresa: trovare in una chiesa di fine ‘400 una citazione dantesca! Ma c’è anche il racconto del Miracolo del Gargano, tradizione religiosa legata al culto di San Michele Arcangelo. All’epoca in cui era stata persa la memoria della narrazione erano state realizzate delle finestre che purtroppo hanno danneggiato la sequenza degli affreschi.  Attualmente Archeoclub d’Italia sta cercando di recuperare l’ultimo tratto di affresco che, come già si può intuire, racconta l’apparizione dell’Arcangelo su un castello, alla presenza di un grande stuolo di prelati.  La Soprintendenza vedendo i risultati sorprendenti ottenuti dal restauro di Archeoclub d’Italia ha deciso di intervenire con quello che sarà il restauro completo di tutta la chiesa. “Chiese Aperte” ha ottenuto un grande successo in termini di partecipazione e nonostante la pandemia”.

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