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Guerra Russia-Ucraina, i negoziati di pace sono impossibili

Napoli, 20 Novembre – Il presidente ucraino parla al Forum dell’International Security di Halifax: “Mosca cerca tregua per recuperare le sue forze, ma questa non è pace”. Ma neanche lui la cerca… La pace. Inoltre “La Russia è pronta a fornire alla Polonia le più potenti difese aeree per proteggersi dall’aggressione ucraina”, ha twittato Medvedev.
E sempre Medvedev “Teme di essere ucciso, ecco perché Zelensky rifiuta colloqui di pace”. Sarà che Zelensky ha stancato anche gli Americani? “Ah, vi informo che Biden sta mollando coca man…,sorry, Zelensky.” Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica. Nei fatti c’è molto di più… “Secondo la maggioranza degli osservatori, i negoziati di pace tra Ucraina e Russia sarebbero al momento impossibili. Ciascuna delle due parti, infatti, rimane sulle proprie, rigide posizioni. l’Ucraina vuol recuperare tutto, Crimea compresa. La Russia non vuol cedere nulla dei territori inglobati o conquistati. E allora? Allora bisognerebbe che i dirigenti di questi due Paesi si mostrassero più statisti illuminati e con una visione del futuro, che politici impregnati di nazionalismo esasperato e irrazionale. Aiuterebbero in tale prospettiva le pressioni verso il negoziato che potrebbero fare gli Stati Uniti su Kiev e la Cina e l’India su Mosca.
Un possibile percorso verso l’apertura di una qualche forma di trattiva potrebbe essere: – per eventuali cessioni territoriali dell’Ucraina, la Russia accorderebbe adeguate compensazioni, non solo di ordine finanziario ed economico (investimenti per la ricostruzione, debito di guerra ecc.), ma anche politico-amministrativo. Nelle zone di confine, cioè, verrebbero applicate da parte dei russi le Convenzioni internazionali sulla tutela delle minoranze e sulla cooperazione transfrontaliera. Quelle stesse Convenzioni che Kiev, a suo tempo, non volle estendere ai russofoni, causando i problemi che conosciamo: – la neutralità dell’Ucraina anndrebbe vista come un vantaggio, un opportunità, un atout per il paese di avere finalmente confini internazionalmente garantiti. Non solo dai maggiori paesi (Stati Uniti, paesi membri dell’Ue, Cina ecc.) ma dalla stessa Russia.
Mosca inoltre prederebbe l’impegno solenne di non cercare più in futuro di invadere l’Ucraina (sul modello di quanto fecero gli USA nei confronti di Cuba). Anche la NATO potrebbe assumere specifici impegni in tal senso; – il tutto andrebbe ratificato in una Conferenza paneuropea sulla sicurezza e la cooperazione, dove pure verrebbero disinnescate complicate situazioni di confine, suscettibili di degenerare in conflitto aperto.. Un nuovo “spirito di Helsinki”, anzi un inedito “spirito di Kiev”. Qui sarebbe determinante il ruolo dell’UE; – impegno della Russia a non frapporre più ostacoli alla piena adesione dell’Ucraina all’UE; -durante il negoziato verrebbe stabilito ovviamente il cessate il fuoco.
Non per consentire ai belligeranti di fortificare il loro dispositivo bellico, ma per evitare migliaia di morti inutili e ulteriori immani distruzioni qualora il negoziato dovesse dare qualche risultato. Saper insomma trasformare delusioni e sconfitte militari in successi poltici e prosperità econmica per i rispettivi popoli, che hanno già sofferto troppo. Altrimenti ? Altrimenti rimane solo l’opzione della guerra. Sì, la guerra, ma – questione lancinante – fino a quando e fino a dove?Domenico Vecchioni, diplomatico e ambasciatore.
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