Politica

Guerra in Ucraina, Tajani: “Nessuna frenata del Governo sulla consegna dello scudo per la difesa aerea”

Napoli, 10 Gennaio – Nessuna frenata del governo sull’invio di armi in Ucraina, il ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma la scelta dell’invio di armi a Kiev: “Non ci sono freni sulla consegna dello scudo per la difesa aerea in Ucraina, abbiamo votato il rinnovo dell’autorizzazione a inviare armi a Kiev in un contesto europeo e della Nato, previa informazione del Parlamento” dice intervistato a Radio anch’io su Radio 1 Rai. “Il progetto dello scudo è italo-francese, stiamo lavorando intensamente con i francesi, ci sono dei problemi tecnici da risolvere, per gli aspetti militari non burocratici, il ministro della Difesa Crosetto sta lavorando, stiamo procedendo e non c’è nessuna frenata. Gli stati maggiori sono all’opera ma ci vuole tempo”.

Sulla presunta cessione di mine antiuomo italiane all’Ucraina, l’ambasciata della Federazione Russa in Italia e la diplomazia di Mosca “mentono sapendo di mentire”, osserva il ministro degli ribadendo la posizione già espressa ieri da Crosetto. “Dal 1997 l’Italia non produce più quelle mine. Dai brevetti si vede che si tratta di mine prodotte in Estremo Oriente. L’Italia non produce mine né vende mine antiuomo in assoluto rispetto del diritto internazionale. Si tratta di fake news, notizie false”, ha aggiunto Tajani.

A proposito dell’incontro tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, Tajani lo giudica “molto positivo”. La presidente della Commissione europea ha compiuto “passi in avanti verso un’azione europea” di contrasto all’immigrazione illegale, come richiesto dall’Italia, dichiara il ministro degli Esteri  sottolineando i nodi che restano da sciogliere. “La questione migratoria deve essere affrontata su più fronti, serve un’azione a livello europeo. Questa è la soluzione principale. Questa vicenda preoccupa il Paese. Serve più unita. L’incontro di ieri tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni è stato molto positivo perché la presidente della Commissione europea ha compiuto dei passi in avanti nella direzione di una azione europea. Detto questo – ha aggiunto – poi bisogna pensare all’accoglienza a e alla difesa delle frontiere dall’immigrazione illegale. Il governo sta lavorando intensamente anche per affrontare la questione con il ministro degli esteri della Tunisia, inviterò quel governo a bloccare le partenze”. 

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