Politica

Governo, questione migranti. Tajani: “Serve un patto europeo per gestire gli sbarchi”

Napoli, 6 Novembre – Il ministro degli esteri è pronto ad affrontare il problema migranti a livello europeo. Giusto, ma siamo sicuri che gli Stati membri siano favorevoli? “Le ONG che battono bandiere del nord Europa, in accordo con i contrabbandieri di esseri umani caricano immigrati in fuga dal continente africano Di questi immigrati alcuni sono possibili rifugiati che hanno diritto di asilo, altri no. L’accordo con l’Europa diceva che l’Italia li accoglieva e poi venivano redistribuiti in tutta Europa, ma poi non se li prende nessuno e alla fine tutti rimangono sul groppone di Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta, come giustamente ha ricordato il Papa.

Aldilà delle solite posizioni ideologiche ma si arriverà a soluzioni che siano umane e nello stesso tempo rispettose delle regole di un paese o più paesi che non possono essere invasi senza regole da un fenomeno immigratorio che pare essere apocalittico? Fino a quando il giusto e comprensibile sentimento umanitario può andare d’accordo con gli equilibri di Stati che hanno sistemi sociali che prevedono assistenza gratuita sanitaria, minimo reddito garantito e alloggi pubblici per i più deboli? Se non ci si confronta seriamente senza pregiudizi e buon senso questo problema radicalizzerà lo scontro politico ovunque in Europa.” Enzo Raisi, già parlamentare della Repubblica.

Inoltre ci sono delle differenze sostanziali che non possono e non devono essere minimizzate o, peggio ancora, ignorate. “La migrazione è una caratteristica di alcune specie animali e dei popoli nomadi. Popoli nomadi, infatti, sono quelli storicamente privi di identità nazionali e di territorio. La storia e l’attualita’ ne sono pieni. L’emigrazione (come l’immigrazione), invece, sono fenomeni individuali, che possono essere anche di grandi numeri, e riguardano l’allontanamento dalla nazione di origine per una varietà di motivi, per lo più economici e lavorativi. La richiesta di asilo in una nazione diversa da quella di origine è un fenomeno ancora diverso.

Chiamare migranti gli emigranti, pertanto, non solo non cambia la realtà delle cose ma non rende più nobile il fenomeno né rende più accettabile l’invasione di massa da parte di immigrati illegali e, come tali, clandestini che, furbescamente e propagandisticamente, tende invece a legittimare. Senza contare che l’uso del termine ‘migranti’ è anche un escamotage lessicale del mondialismo globalista che, con la complicità dei suoi servi cattoprogressisti, alimenta e muove i flussi dell’invasione immigratoria per annacquare l’identità dei popoli e creare, attraverso la perdita di identità, il consumatore perfetto. Insomma…la solita propaganda.” Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica. Problemi descritti, in maniera chiara, nella Centesimus Annus di Giovanni Paolo II e nella Laudato sì di papa Francesco. Questo mondo è pieno di sfruttamento, di dominazioni, di interessi unilaterali, che vanno tutti leggermente modificati.

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