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Giornata della Memoria – Mario De Simone, fratello di una vittima del lager: ”Abbiamo fallito, oggi ogni debole diventa capro espiatorio”

Napoli, 27 Gennaio – Il 27 Gennaio in tutto il mondo si ricorda il dramma dell’olocausto. Una data simbolica per ricordare i milioni di ebrei vittime del Nazismo.
”Abbiamo fallito, perché oggi ogni debole può diventare un capro espiatorio”. Con queste parole Mario De Simone, 76 anni, racconta ai microfoni della Radiazza di Gianni Simioli, la perdita del fratello Sergio nei campi di concentramento.

”Sono nato dopo la guerra e nessuno mi aveva mai raccontato troppo di mio fratello, il dolore era forte e non se ne poteva parlare. Mi dicevano solamente che un giorno mio fratello sarebbe tornato a casa. Un silenzio che si ruppe nel 1985, quando arrivarono delle lettere da Amburgo da parte di giornalisti che avrebbero testimoniato per la morte di mio fratello”.  

Mauro de Simone è una testimonianza viva di un periodo che ha piegato la dignità umana e le sue parole sono importanti per ricordare cosa è accaduto. Attraverso suoi percorsi nelle scuole, volti alla sensibilizzazione della tematica, molti giovani hanno la possibilità di riflettere sul dramma della Shoah.  ”Non è facile parlarne ai ragazzi, ma bisogna farlo per evitare un grande rischio ”.  Afferma De Simone. ”Dobbiamo evitare che questa violenza si ripresenti sotto forma di altre vesti, cercando nuovi capri espiatori”.

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