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Covid, circolare Ministero della Salute: indagine rapida della diffusione in Italia delle principali varianti

Roma, 21 Giugno – Nuova indagine rapida per stimare la diffusione delle principali varianti del virus in Italia, compresa la delta (ex “indiana”) che sta preoccupando l’Europa. Lo prevede la nuova circolare del ministero della Salute dal titolo “Stima della prevalenza delle varianti VOC (Variant Of Concern) in Italia: lineage B.1.1.7, P.1, B.1.617.(1,2 o 3) e B.1.351, e altre varianti del virus SARS-CoV-2”.   

L’indagine è “coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con le Regioni e PPAA ed in particolare con i laboratori da queste ultime identificati”, e prenderà in considerazione “i campioni notificati il 22/06/2021, corrispondenti a prime infezioni, da analizzare tramite sequenziamento genomico”.

L’analisi riguarderà quattro macro aree: Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), Nord-Est (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia). “Tenendo conto del fatto che sul territorio circolano varianti con diverse prevalenze – prosegue la nota – si calcola che, con l’ampiezza campionaria scelta” e indicata in una tabella per ognuna delle aree, “sia possibile stimare prevalenze intorno a 1%, 10% o 50% con precisione rispettivamente intorno a 0,9%, 2,7% e 4,5% nelle quattro macroaree considerate“.

Inoltre, “seguendo il protocollo Ecdc sul sequenziamento del Sars-CoV-2, con l’ampiezza campionaria scelta è possibile osservare in ogni macro-regione varianti che circolano intorno all’1% con un livello di confidenza del 95%”.Una tabella dettaglia anche la numerosità dei campioni richiesti a ogni Regione o pubblica amministrazione.

“Il campione – si raccomanda – dovrà essere scelto in modo casuale fra i campioni positivi, garantendo la rappresentatività geografica e se possibile la rappresentatività per fasce di età”. Le Regioni e le pubbliche amministrazioni dovranno inviare i dati entro le 12 del primo luglio prossimo.

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