Napoli, 4 Maggio – Una delle tappe più importanti, nell’ambito della storia del gioco d’azzardo, è rappresentata in Italia sicuramente dal decreto dignità e dai suoi effetti: è indubbio pensare che questo contenuto normativo abbia cambiato la storia del gioco d’azzardo e anche il rapporto che c’è tra quest’ultimo e il giocatore. Insomma, il decreto dignità ha dato un grande scossone a tutto il mondo dei giochi, provocando degli effetti che possono essere osservati non soltanto nell’ambito pubblicitario televisivo, ma anche in tante altre realtà che ruotano intorno al fattore della ludopatia: ma quali sono stati i cambiamenti più evidenti che sono stati provocati dal decreto dignità e come il gambling si è adeguato?
L’introduzione del concetto di ludopatia
Il primo cambiamento importantissimo, con il testo globale del decreto dignità, non ha a che fare tanto con effetti dal punto di vista tecnico e concreto, quanto più dall’introduzione della nozione e del concetto di ludopatia, legata ad alcuni comportamenti che sono realizzati da parte di un potenziale giocatore e che possono essere stimolati da alcuni addetti ai lavori, nel campo televisivo, cinematografico, digitale o di altro genere. L’introduzione del concetto di ludopatia è agganciato, a sua volta, ad una serie di decisioni che sono state prese proprio per limitare la sovra esposizione a stimoli commerciali da parte di piattaforme di gioco d’azzardo, in modo da esporre meno il giocatore a segnali che possono invitarlo al gioco.
Divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo in televisione e sul web
L’effetto fondamentale del decreto dignità è stato rappresentato dal divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo in televisione e sul web, per mezzo di una serie di predisposizioni che hanno riguardato le specifiche emittenti televisive e, soprattutto, il rapporto di queste ultime con le piattaforme di gioco d’azzardo. Molto spesso, infatti, capitava di rapportarsi ai cosiddetti pre partita, che erano determinati da una serie di consigli commerciali a proposito di quote e scommesse da realizzare. Stesso dicasi, naturalmente, anche della pubblicizzazione del gioco d’azzardo sul web, con articoli informativi realizzati a proposito del settore gambling.
In altri casi, invece, ci si poteva rapportare ad alcuni mezzi indiretti per la pubblicizzazione del gioco d’azzardo, tanto in televisione quanto sul web: il decreto dignità ha avuto degli effetti importanti su tutte queste tipologie di promozioni, vietando la realizzazione di articoli che potessero essere, direttamente o indirettamente, legati al contesto del gioco d’azzardo. In ogni caso, il fattore che ha permesso di creare una discriminante, rispetto al passato, è proprio l’invito mosso nei confronti del potenziale giocatore.
Cosa è cambiato nel concreto?
Sulla base delle predisposizioni precedentemente considerate, cosa è cambiato nel concreto nel mondo del gioco d’azzardo in Italia a seguito del decreto dignità? Per quanto il gioco d’azzardo continui ad esistere, soprattutto su piattaforme legali che si servono di licenza ADM, i contenuti pubblicitari sono completamente differenti e, nella maggior parte dei casi, sono stati completamente cancellati. Ad esempio, qualora una piattaforma di gioco d’azzardo voglia pubblicizzarsi, dovrà farlo non invitando il potenziale utente a giocare, quanto più a informarsi circa il settore calcistico e sportivo.
Nelle trasmissioni televisive calcistiche è stato eliminato il momento legato alle scommesse, mentre in altre realtà, come quella del campo di calcio, non esistono più sponsor legati al gioco d’azzardo. Le stesse piattaforme di gambling, in realtà, sono cambiate, dal momento che, come da norma stabilita dal decreto dignità, hanno dovuto eliminare alcune sezioni del proprio sito e, soprattutto, hanno dovuto cambiare parte della propria comunicazione mediatica, limitando l’utilizzo di banner pubblicitari o di frasi call to action, che invitavano palesemente il giocatore a effettuare una puntata o una scommessa su un determinato sito.
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