Castellammare di Stabia, 17 Luglio – A Castellammare di Stabia, dopo l’arresto di tre esponenti del Clan D’Alessandro, accusati di violenza aggravata ai danni di un imprenditore locale rifiutatosi di sottostare al racket del pesce, il segretario generale provinciale del sindacato di polizia Coisp, Giuseppe Raimondi, in una nota, ha espresso il suo rammarico sottolineando che “Si arrestano sempre le stesse persone. I malviventi, impunemente, perseverano nei loro atteggiamenti violenti ed estorsivi perché non temono le conseguenze del loro operato criminale.
Va garantita la punibilità vera ai delinquenti. Nel rispetto del lavoro degli uomini delle forze dell’ordine è necessario un freno agli sconti di pena e alle attenuanti che non fanno altro che evitare la galera e le giuste punizioni a chi vive a danno degli altri”.
“Condivido pienamente lo sgomento e la frustrazione dell’esponente del sindacato di Polizia Coisp ritenendo assolutamente necessario che i criminali debbano scontare in galera, per intero, la loro condanna. La certezza della pena è l’unico deterrente contro i criminali incalliti. La rieducazione e il recupero iniziano dopo aver pagato il conto con la giustizia. Se manca questo elemento, nei fatti diamo via libera a chi vuole compiere crimini anche feroci. Il tutto a scapito di chi ha il compito di tutelare la nostra sicurezza ”, lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde.
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