Cultura

Nola, il poliedrico artista Nunzio Della Marca si racconta nella prestigiosa antologia del Premio Letterario Scriptura

Nola, 7 Maggio- Cinema, teatro, direttore e maestro di recitazione teatro & Cinema della “DM Art Academy”, regista e docente di recitazione presso varie scuole del circondario campano, in Puglia e in Sicilia, direttore artistico del teatro auditorium di Saviano (Na) e così via, rappresentano le competenze dell’artista di casa nostra, Nunzio Della Marca, il quale, oltre che a figurare in modo lusinghiero nei rami artistici sopra menzionati, continua a riscuotere benevoli apprezzamenti in partecipazioni straordinarie ad eventi culturali ad ampio raggio, come, ad esempio, l’inserimento nella prestigiosa antologia del premio artistico letterario internazionale “SCRIPTURA” dell’ideatrice e organizzatrice, prof.ssa Anna Bruno, dove, oltre che le opere premiate, sono inclusi illustri personaggi del territorio ed oltre. La serata premiale è avvenuta in Nola (Na) lo scorso 3 maggio presso il Museo Archeologico della città dei Gigli.

Nunzio Della Marca nasce a Sarno (SA) il 13/06/1985 e risiede a Nola (Na) nella frazione Piazzolla. Si racconta così: <<Sin da bambino, dalla tenera età di 5 anni, ho avuto la “fortuna” di poter provare una delle emozioni più belle e travolgenti che potessi mai provare: esibirmi davanti ad un pubblico! Questo lo devo ad una persona a me cara che purtroppo è stata strappata via troppo presto dalla nostra dimensione materiale, ma che ancora oggi, e credetemi, è vero, mi sostiene dall’alto! mio zio Francesco. Fu proprio lui che mi fece accostare a questo fantastico mondo del TEATRO!

Presi parte ad uno spettacolo in vernacolo di E. Scarpetta “Nu ministro mmieze ‘e guaje” e da qual momento in poi è cominciata la mia avventura: tra “pause di riflessione” e “altro”, mi sono accostato ufficialmente alla professione dell’attore.

Durante il mio percorso artistico ho avuto modo di sperimentare non solo l’arte teatrale, ma anche quella cinematografica. In fondo se sei nel giro fai di tutto per poterci restare, e quindi, armato d’infinita pazienza e altrettanta caparbietà, mi sono ritrovato, oltre che su un palcoscenico, sia davanti che dietro la macchina da presa, da direttore di produzione prima a regista cinematografico poi: un percorso lungo, faticoso, ma ricco di soddisfazioni.

Gran parte del mio successo lavorativo, lo devo, oltre che ai miei genitori che hanno sempre appoggiato le mie scelte artistiche, a mia moglie Annalisa e ai miei tre splendidi figli: Giuseppe, Francesco e Miryam, che sono e resteranno sempre la mia prima fonte d’ispirazione. Non nego che il mio primo lavoro cinematografico nel quale ho rivestito triplice ruolo Scrittore/attore/regista, è stato un cortometraggio dal titolo “Un Padre”, vincitore di alcuni premi, ideato appunto subito dopo essere diventato papà.

Se dovessi scegliere tra il Teatro e il cinema? In realtà non saprei fare una vera scelta. Entrambi ti restituiscono qualcosa. La differenza è che il teatro restituisce prima … nell’immediato, nello stesso momento in cui stai donando!  Ma la domanda vera è: cosa è Teatro? Risposta: la presenza.

Numerosi aspetti della nostra vita sono stati ricalibrati per essere svolti a distanza attraverso uno schermo. Il medium digitale ha il vantaggio di mantenerci sicuri senza fermare il nostro lavoro, ma, ovviamente, mancano la corporeità, la contemporaneità degli avvenimenti e delle reazioni: insomma tutte quelle dimensioni che sono ontologicamente caratteristiche del Teatro. Infatti credo che sia impensabile razionalizzare un’esperienza così fisica e emotiva come lo è assistere a una performance teatrale.

Nel Cinema il pubblico non è presente col corpo nel momento dello spettacolo, ma il video è assorbito dalle persone che lo osservano e che reagiscono e commentano, ma ci emozioniamo altrettanto. Il vero gioco del cinema è rendere possibile la fuoriuscita dallo schermo dei sentimenti, la differenza sostanziale è che nel cinema ci si può riconoscere in un personaggio, si può entrare in empatia con esso e da lì ci si emoziona. Quanto avviene in teatro, invece, è uno scambio reciproco tra attori e pubblico di vere e proprie vibrazioni che rendono diversa ogni rappresentazione. La presenza del pubblico diventa sostanziale: è esemplare come alcuni attori o comici non riescano a fare facilmente i loro monologhi senza la controparte in platea.

Per concludere il teatro e il cinema hanno in comune la volontà di dire qualcosa, soltanto che usano due canali differenti, ma che, se usati bene sortiscono entrambi lo stesso effetto. La mia vita? Fino ad oggi ci ho creduto, ho lottato, ho pianto e riso, sono caduto e mi sono rialzato, ho cercato di restituire ogni volta un frammento di me, della mia essenza, della mia anima … teatro e cinema? Si, sono il mio lavoro, e per citare Confucio “Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita”

Intanto l’inesauribile Della Marca, concluderà l’intera stagione savianese 2023/2024 con l’esibizione finale dell’esilarante artista partenopeo Simone Schettino, prevista per il 12 maggio prossimo con un auspicabile “tutto esaurito”.   

Mauro Romano

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