Cultura

Il libro sul culto e la storia della statua di San Michele Arcangelo venerato a Carbonara di Nola

Carbonara di Nola, 7 Maggio – Porre l’attenzione su di un’antica vicenda locale, sulla quale si pensava non ci fossero testimonianze bibliografiche, potrebbe aiutare ad allargare gli orizzonti culturali portando agli onori della cronaca i nuovi sviluppi e far chiarezza su distorsioni relative a fallaci ricostruzioni dei fatti accaduti.

L’8 maggio, come accade tutti gli anni, ricorre la solennizzazione dell’Arcangelo Michele, ricorrenza legata al “dies festus” giorno in cui i devoti terminano anche la recita della novena. Quest’anno a Carbonara per motivi logistici e contingenti, la festività, dopo oltre 40 anni, non potrà essere celebrata nel luogo solitamente deputato.

Nel comune di Carbonara di Nola, da tempo immemore, si professa il culto micaelico. Le sue origini affondano nella notte dei tempi, ma seguendo le vicende di un racconto tramandato dalla tradizione orale, si ipotizza che la devozione sia iniziata dopo l’ottenimento della statua dell’Arcangelo, prelevata dal suo originario luogo di culto e trasferita a Carbonara.

Per quanto le origini del culto rimangano avvolte nel mito, a Carbonara intorno alla presenza della statua è sorta una particolare devozione, tanto spontanea, quanto duratura, che ormai da tempo immemore pervade il sentimento popolare. Nonostante questa devozione nel corso dei secoli la comunità carbonarese ha più volte visto alternare la ricorrenza del culto da patrono a compatrono. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta nella prima metà del secolo scorso, a seguito dei concomitanti festeggiamenti in onore degli attuali protettori Santi Medici Cosma e Damiano che avevano luogo il 27 di settembre.

La festività calendariale, mentre nella maggior parte del territorio nazionale sì celebrava l’8 maggio e il 29 settembre, a Carbonara si è soliti anticiparla di massima a una delle domeniche o il successivo lunedì compresi nella seconda decade del mese di settembre.

L’origine del racconto, del quale riproporremo solo una breve sintesi delle fasi salienti sembrerebbe essere legata a una controversia che sarebbe sfociata in una contesa. Si narra che il possesso della statua fosse rivendicato dagli abitanti dei due paesi confinanti di Carbonara e Palma. I quali arrivarono a un’accesa disfida muscolare con un esito prodigioso.

La statua consacrata all’Arcangelo Michele, era custodita in un’anonima chiesa posta sul versante occidentale del monte Sarno in località Orsaja. Per motivi non del tutto chiari, fu rimossa dalla nicchia dove era alloggiata e trasferita a Carbonara, per essere collocata nella chiesa dell’Annunziata (A.G.P.), dove ancora oggi si trova. Il trasferimento tramandato di generazione in generazione si è trasformato in una narratio.

La statua dell’Arcangelo è una scultura in legno policromo, riconducibile alla prima metà del ‘700. Presenta stilemi d’avanguardia della scuola napoletana post barocca, con chiare influenze ispaniche. Di monumentale bellezza è apprezzata per la pregevole manifattura artistica. Meno noto è invece la presenza di un’altra statua dell’Arcangelo, con un’iconografia diversa da quella tradizionale. Si differenzia per il materiale, colore e gli attributi militari. Fino a qualche decennio fa, era posta su di un piedistallo nello spazio antistante la chiesa A.G.P. Acquistata nella seconda metà del secolo scorso, con motivazioni del tutto diverse da come si può pensare, fu poi tolta dal piedistallo e custodita nella sacrestia della chiesa. Mentre per la seconda statua è nota la potestà, della prima statua non risulta conosciuto il nome dell’intagliatore che ha modellato la scultura, pur avendola qualche decennio fa, accostata a “derivata da modelli sanmartiniani”.

Tuttavia la statua dell’Arcangelo Michele è una iconografia che in virtù del suo realismo e per l’immediatezza comunicativa che esprime, si colloca a vessillo della sensibilità dei carbonaresi.

FINALE

Gli sforzi finora profusi per aggiungere sempre maggiori informazioni alla storia locale, non riescono purtroppo ancora a colmare l’ampio divario esistente tra i fatti realmente accaduti e le notizie pubblicate.

Sul passato di Carbonara si conosce ancora molto poco. Di certe vicende e delle loro dinamiche in molti casi si crede di averne certezza, ma in realtà le informazioni sono spesso lacunose o frutto di interpretazioni. Come la narratio relativa al trasferimento della statua dell’Arcangelo Michele.

Quando nei decenni scorsi si raccontava di questa vicenda, nessuno poteva immaginare della presenza di testimonianze, pertanto qualsiasi versione è stata ritenuta veritiera. Quindi si poteva ragionevolmente affermare che la narrazione, accurata e dettagliata, abbia avuto origine da una vicenda realmente accaduta. È impossibile non constatare che sul monte Sarno, in località Orsaja, oggi appellata con il nome di Monte Sant’Angelo, fossero presenti i ruderi di una struttura di culto, così come la statua dell’Arcangelo Michele anche se con alcune varianti

Il racconto così come veniva tramandato presentava diverse lacune: il contesto storico, il motivo della presenza della statua sul monte Sarno, chi avesse commissionato la costruzione della chiesa dove essa era custodita ed il fatto che se il territorio montano fosse feudale o appartenesse all’Università/Comune di Carbonara o di Palma; passaggio sicuramente importante in questa vicenda fu l’abolizione del feudalesimo, che determinò i cambiamenti dei confini di questa parte del territorio. I nuovi confini assegnarono il luogo dove si trovavano i resti della chiesa a Palma a discapito di Carbonara.

Quello che emerge dopo diversi decenni dalla vicenda della statua è la constatazione che, questo racconto sia noto solo ai carbonaresi e non trova rispondenza tra i palmesi.

Dopo tre secoli, finalmente il passato ha bussato alla porta del presente, diradando ogni ombra di dubbio e fornendoci un quadro completamente diverso da come i nostri nonni e i nostri genitori raccontavano e continuano a raccontare su questa vicenda. Da questo momento il trasferimento della statua dell’Arcangelo Michele non può essere più trattato come una ricostruzione di fantasia, ma deve essere considerato una vicenda realmente accaduta, con dinamiche del tutto diverse da come finora descritte.

L’aspetto cultuale ci consegna una notizia del tutta inedita, come quella che in origine la statua fosse stata portata sul monte Sarno, “per sollennizzarsi” la ricorrenza, che si officiava ogni 8 maggio.

Quest’anno, dopo oltre due secoli, possiamo per la prima volta segnare storicamente sul calendario giugno come il mese dell’anniversario del rientro della statua dell’Arcangelo Michele a Carbonara.

Quello che possiamo rivelare per il momento è che i palmesi rivendicarono quando l’allora Sindaco di Palma avanzò formalmente la pretesa sul possesso della stessa, passaggio scollegato dal trasferimento della statua a Carbonara.

Oltre alla data del rientro, saranno descritte le tre fasi che determinarono questa vicenda. Ma tutti i dettagli, dall’inizio a quando fu presentata la Supplica con la quale il Corpo Decurionale e altri carbonaresi inviarono le convincenti ragioni al Signor Sotto Intendente di Nola per bloccare ogni rivendicazione del Sindaco di Palma, saranno resi noti nella pubblicazione del libro che chiude definitivamente questa vicenda, libro a cura di Luigi Damiano.

Luigi Damiano

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.