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Castellammare di Stabia, la Fidapa BPW e le associazioni del territorio alla scoperta delle radici culturali, economiche e artistiche della città

Castellammare di Stabia, 25 Maggio – La Fidapa BPW di Castellammare di Stabia sabato 20 maggio ha percorso un itinerario attraverso il centro storico assieme ad altre associazioni del territorio, in primis Sottospazio, Libero Ricercatore e Garden Club Stabiae, alla scoperta delle nostre radici culturali, economiche e artistiche. Inserito all’interno di un progetto PER LUOGHI COMUNI #cittàdelleacque – Passeggiate esplorative e mappature collaborative dello spazio urbano”, è parte integrante del Festival Internazionale “Jane’s Walk” ed è patrocinato per la Campania da Regione Campania, INU Campania, CNR iRISS e Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II.

La passeggiata sul tema #cittàdelleacque, co-progettata dalle associazioni attive sul territorio ed esperti locali, si è proposta nuovamente in questa seconda edizione come dialogo itinerante con la comunità, che ha guidato e ha intenzione di guidare alla riflessione sul valore del patrimonio naturale e culturale stabiano, e su una risorsa comune – l’acqua – ormai scarsamente accessibile.

“Noi abbiamo contribuito con un intervento della Presidente Anna Esposito su Plinio il Vecchio, le sue relazioni con le nostre acque e la morte incontrata lungo le sponde del nostro litorale. Due geologi, il dott.Piscopo Vincenzo e il dott. Fabio Todisco, hanno parlato delle tipologie di acque delle sorgenti presenti lungo le stradine, spesso queste ultime invase da acque piovane, delle caratteristiche del suolo vario e diversificato, che dà origine ad altrettante acque, di natura sia oligominerale che minerale, che sono fluite nelle Terme conosciute e frequentate in passato da tutta l’Europa che contava.

Abbiamo visitato anche una polla d’acqua ferrata che si trova sotto la Chiesa dello Spirito Santo: molto caratteristica! Corrado Di Martino di Libero Ricercatore ci ha parlato delle dimore nobiliari del luogo, della casa di Raffaele Viviani, dell’ambasciata russa e di qualche aneddoto legato alla sua presenza. I giovani attori del Teatro CAT ci hanno allietati con una performance davvero suggestiva in vernacolo. È stata una passeggiata davvero piacevole in un luogo oltremodo suggestivo e pregevole per le sue innumerevoli risorse. E’ stato però – e va detto – un felice esempio di come la messa in comune di più competenze possa contribuire a valorizzare il nostro patrimonio”.

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