Carbonara di Nola, 12 Novembre – Il Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano è stato, nel corso dei secoli, continuamente ristrutturato ed ampliato, fatta eccezione della torre campanaria, che non ha subìto grandi trasformazioni nel tempo, conservando quasi intatta la sua linea architettonica. Ha uno stile romanico a tre navate e fu costruita su un antico tempio pagano, come era consuetudine nell’architettura paleocristiana, per utilizzare nel contempo sia i materiali edili preesistenti che il tracciato.
La costruzione della Chiesa, avvenuta nel 1535, fu causa di disparità di opinioni, all’epoca il vicino casale di Torrazzano, che oggi è in territorio carbonarese, voleva che fosse ampliata la sua Cappella di S. Giovanni Battista, fatta erigere da Martino Di Manzo attigua alla sua abitazione, mentre il casale di Carbonara intendeva ingrandire la Chiesetta dell’Annunziata, situata in piazza Municipio. Per risolvere la controversia fu scelto un luogo intermedio tra i due contendenti, dove era l’antica cappella dei Santi Medici, di proprietà della famiglia nolana dei Cesarini e ne fu anche stabilito nel contempo l’ampliamento. Per l’occasione fu piantato un ramo d’ulivo a testimoniarne l’accordo e la sua coltivazione nei terreni collinari del territorio, la pianta attecchì perfettamente e ora si può ammirare in tutta la sua bellezza nello spiazzale antistante la Chiesa.
Alla risoluzione della lite, sempre nel 1535, il Casale di Carbonara, donò alla Parrocchia dei Santi Medici una campana di circa 250 kg, tuttora esistente; il casale di Torrazzano, a sua volta, offrì un orologio per la torre campanaria, i quali resti metallici si sono conservati fino alla fine dell’800. I fedeli dei due casali, inoltre, si impegnarono a versare ogni anno al Parroco le decime di grano, orzo, miglio, fave e vino.
“I SS. Cosma e Damiano provenivano da una famiglia nobile e di virtù cristiane, esercitarono la professione di medico senza pretendere alcun compenso pecuniario. E il loro disinteresse era così grande e noto a tutti, tanto da essere designati col nome di “Anargiri”, cioè senza argento.
Morirono martiri nel 303 d. c., su ordine del console romano Lisia; prima gettati nel fuoco non subirono ustioni, poi lapidati, ma le pietre tornavano ai tiratori, poi saettati, ma le saette tornavano anch’esse indietro ed alla fine uccisi insieme ai loro tre fratelli con il taglio della testa.”
Non si sa molto a proposito della nascita del culto dei Santi Fratelli Medici e Martiri provenienti dall’Oriente a Carbonara Di Nola. Si pensa che tale devozione derivi dalla famiglia Cesarini o da qualche influente feudatario, in quanto esistono nella Parrocchia due statuette in legno a mezzo busto del quattrocento, le quali furono, probabilmente, le prime statue dei Santi Medici venerati a Carbonara. L’informazione più antica reperita è stata ricavata in una notizia di passaggio nella relazione della Santa Visita del 10 maggio 1580 al Vescovo Mons. Filippo Spinosa, da parte del Parroco don Cesare Barbarolo, nella quale presentò la bolla di possesso della Chiesa di Maria SS. Annunziata.
L’8 aprile 1919 il Vescovo di Nola, Mons. Renzullo concesse all’altare maggiore il “privilegiato quotidiano”. Un altare è definito privilegiato, quando, per concessione del Pontefice o del Vescovo, gode dell’indulgenza plenaria al defunto per il quale si celebra la messa.
Successivamente, il 16 febbraio 1938, il Parroco, Don Gianlorenzo Addeo riuscì ad ottenere il rescritto della sacra Congregazione dei riti, con il quale fu decretato che i SS. Medici fossero non solo titolari della Parrocchia, ma anche i patroni di Carbonara di Nola insieme a San Biagio, patrono del Mandamento di Palma Campania.
Il 10 novembre 1938 fu nominato parroco di Carbonara di Nola Don Agnello Saviano, che fece asportare dall’abside un vecchio quadro che raffigurava i SS. Medici che vennero sostituiti dalle odierne statue. Dopo la guerra fece stampare delle immaginette e scrisse una bellissima preghiera a loro dedicata, che viene tutt’ora recitata alla fine di ogni messa: “Gloriosissimi Santi medici, Cosma e Damiano, che miracolosamente preservati da molti tormenti, consumaste il Vostro Martirio con troncamento del capo, Voi, dal cielo, come già sulla terra, operaste innumerevoli prodigi, curando le infermità più insanabili e le malattie più pericolose e la Chiesa, accogliendo i voti dei Vostri devoti d’Oriente e d’Occidente, consacrò solennemente il Vostro Culto col singolare privilegio di iscriverVi nel Canone della S. Messa. Ora all’ameno Colle di Carbonara, Voi vi benignate continuare la Vostra opera prodigiosa a sollievo dell’umanità sofferente. Ascoltate, dunque, le suppliche di quanti, fiduciosi, si rivolgono a Voi, e fate che tutti, invocando i Vostri Nomi, ottengano la sospirata guarigione dalle infermità del corpo e dello spirito. Otteneteci inoltre che, imitando le Vostre Virtù, ci sentiamo sempre assistiti da Voi, o nostri Santi Avvocati e Protettori.”. Qualche anno dopo fece comporre anche l’inno a loro dedicato.
Nel 1948 dopo l’insistenza di Teresa Andreoli di Marzano di Nola, miracolata, nacque il Bollettino dei SS. Medici. Dal 1950 si dedicò alla realizzazione del progetto ambizioso del Santuario. Nel 1958 fu concluso il primo lotto di lavori. In seguito i lavori di ampliamento ripresero con la realizzazione della nuova canonica, la casa delle suore con l’asilo, il prolungamento del Santuario ed il campo di calcio. Morì il 25 marzo del 1970 e riposa nella chiesa madre del cimitero di Carbonara Di Nola.
La festività dei SS. Medici che ricorre ogni anno il 26 settembre, richiama a Carbonara Di Nola grande affluenza di fedeli. Un articolo del 15 ottobre 1958 apparso su “Il Mattino” metteva in luce la grande devozione ai santi e riporta: “Carbonara di Nola, nella festività dei Santi Medici Cosma e Damiano, Titolari e Protettori della Parrocchia, offre ogni anno uno spettacolo di fede, degno delle migliori tradizioni religiose. Per tutta la giornata, un accorrere continuo di devoti pellegrini dai paesi vicini e lontani che, commossi, vengono a ringraziare i Santi per le grazie ottenute e, fiduciosi, ad implorare altre.
Tutti sostano in preghiere, in lacrime, supplichevoli e fidenti. Ognuno, nella nuova, ampia sala delle offerte, attigua al Santuario, prende l’olio benedetto, una figura dei Santi, un oggetto di devozione. Al pomeriggio, la devozione fervorosa di tutti, paesana e forestiera, esplode in una manifestazione davvero imponente per numero e compostezza. Una vera marea di fedeli, in maggioranza scalzi e con ceri accesi, accompagnano le artistiche statue dei Santi Medici, tanto miracolose e così venerate, per le vie del paese, cantando e pregando. Diverse migliaia di fedeli si danno convegno a Carbonara, all’ombra del Santuario, che si presenta ampliato e bello in armonia di linee, in un candore di pregevoli stucchi. Lo spettacolo commovente di fede e di devozione raggiunge il momento culminante a sera, nella piazza del Santuario, intorno all’ulivo plurisecolare, che la tradizione vuole consacrato ai Santi Cosma e Damiano. Quivi, dopo la recita della Supplica ai Santi Protettori, seguita da tutti con amore ardente e rinnovato, si impartisce la benedizione Eucaristica alla quale segue il bacio delle reliquie dei Santi, mentre si accendono artistici fuochi pirotecnici.
Questo commovente plebiscito di amore e di devozione verso i Santi Medici Cosma e Damiano, si rinnova ogni anno con fervore e numero di devoti sempre crescente. Ed essi, i Santi, con le segnalate grazie che, quali potenti intercessori verso Dio, largiscono tutti i devoti, sparsi un po’ dovunque pongono il suggello delle opere di Dio, al bene ed alle opere di culto e di zelo che si vanno realizzando a Carbonara… L’eco giocondo di tanto bene di tali opere, si diffonde oltre oceano, mediante il bollettino parrocchiale “Santi Medici Cosma e Damiano MM” che viene spedito gratuitamente ai numerosi devoti e fedeli ed a quanti ne fanno richiesta.
Un’eco più viva, più sonora, queste note di cronaca, vogliono ora diffondere…Si indirizza questa eco ai fedeli, agli amici e simpatizzanti di ogni paese, di ogni città, di ogni borgata della Penisola, con il desiderio di suscitare ovunque ed in ciascuno, nuovi consensi e palpiti nuovi d’amore per il bene e per il bello, di simpatia crescente per questo ridente e ospitale paese della Campania, posto al confine tra la provincia di Napoli e quella di Avellino.
Particolarmente ci si rivolge agli organizzatori di gite e di pellegrinaggi, un po’ dovunque, perché possano puntare a Carbonara di Nola a novello Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano. Non rimarranno delusi. Ci ritorneranno, attratti dal fascino portentoso dei Santi Medici, dall’aria salubre, dalla bellezza naturale del paese, situato in collina ridente e verdeggiante, donde, in un arco meraviglioso, si abbraccia con lo sguardo, una larga parte della diocesi nolana, quella più feconda e solatia della Campania Felice, dal Vesuvio ai Camaldoli, da Marigliano a Mondragone, ai Camaldoli di Nola.”.
Come allora, ancora oggi è seguita la tradizione, con un vasto percorso a toccare tutte le vie cittadine in due distinti momenti, di mattina e di pomeriggio. Nel tempo, altre modifiche e restauri ci sono stati, come da generazioni, con l’aiuto di raccolte fondi dei fedeli e di opere di manutenzione degli artigiani del territorio, che hanno prestato pro bono la propria attività professionale.
Nel 1992 si costituisce una Sezione dell’A.I.A.S. con istituzione di una Casa di recupero per soggetti minori a rischio di delinquenza, mediante una Convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia. Quindi, a Carbonara Di Nola nasce il Centro di riabilitazione “Don Agnello Saviano” ed era adiacente la Chiesa di SS. Cosma e Damiano, sull’altro versante confinava con il Campo sportivo, quindi godeva di un’ ottima situazione logistico ambientale per l’impianto di una struttura atta ad ospitare soggetti diversamente abili che avevano bisogno di cura e assistenza.
Nel maggio del 1998 il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione di Nola decide di ingrandire il “Don Agnello Saviano” per rendere maggiori servizi e migliori opportunità di riabilitazione e assistenza agli ospiti dell’A.I.A.S.. Purtroppo a Carbonara di Nola non vi era possibilità di altra struttura ne vi era possibilità di ingrandire quella esistente e allora si decise di cercarla altrove. Questo edificio è rimasto inutilizzato per lungo tempo e ora è fatiscente in attesa di riqualificazione. Anche le statue hanno avuto bisogno di restauro e il 21 settembre 2008 furono riconsegnate al Santuario con l’attuale aspetto.
BIBLIOGRAFIA
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Felice e la Diaconia pontificia nella città di Napoli, Napoli, 1886.
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“Sono appassionata di ogni forma d’arte. Dal 2017 mi dedico alla scrittura. Ho scoperto che scrivere racconti mi diverte molto, fino al punto di pubblicare il primo dal titolo ‘ Santa Lucia era lì’. Ritengo che l’arte sia espressione dell’essere umano, e che i colpi di scena rendano la vita più frizzante”.