Politica

Assemblea PD, esortazione di Letta ai candidati: “Il futuro del partito dipende dalla vostra capacità di parlare e di capirvi nei momenti essenziali”

Napoli, 21 Gennaio – Sulle note dell’Inno nazionale e dell’Inno alla gioia è iniziata a Roma, all’auditorium Antonianum, l’assemblea nazionale del Pd, chiamata ad approvare il Manifesto dei valori e il regolamento che, tra l’altro, prevede la possibilità di voto anche on lineper le primarie nel caso in cui l’elettore sia impossibilitato ad andare fisicamente ai gazebo. Un momento “di allargamento per la nostra comunità” l’ha definito la presidente dem Valentina Cuppi, chiamando al tavolo della presidenza l’esponente di Articolo Uno Maria Cecilia Guerra. “Siamo una comunità, quindi abbiamo la responsabilità di stare insieme, di essere uniti”, ha sottolineato il segretario Enrico Letta illustrando i risultati della ‘bussola’, la consultazione tra i militanti effettuata in questi mesi.

“Una comunità che non considera il proprio capo come il centro di tutto – ha proseguito Letta – non siamo un partito personale e lo rivendichiamo. Ed emerge una richiesta di nettezza delle nostre posizioni e una forte richiesta di unità. Ci sarà molto da lavorare sulla parte organizzativa, viene fuori una forte insoddisfazione su come siamo organizzati”.  

Ma l’attenzione è puntata sul nuovo Manifesto, su questo Letta ha incalzato: “E’ fondamentale oggi approvare un testo” del Manifesto “che consente un passo avanti. Vi chiediamo di votare questo testo, che abbiamo portato in fondo con un lungo lavoro di approfondimento. Un manifesto bello, intenso, di grande attualità e modernità. Questo è il manifesto per la nascita del nuovo Pdè la base politica del nuovo Pd. Un testo netto, forte in alcuni suoi colori, è equilibrato”.

Il segretario ha chiarito alcuni passaggi: “Abbiamo deciso che questo manifesto non si ponga il problema dell’abrogazione del lavoro che fu fatto alla nascita del Pd nel 2007da giganti come Pietro Scoppola e Alfredo Reichlin. Sarebbe stato sbagliato oggi metterci a fare le pulci al lavoro di Scoppola e Reichlin”. Poi ha ricordato: “Questo è stato un periodo duro per tutti noi e – ha ammesso Letta – in particolare tra i più duri della nostra storia. C’è stato untentativo di sostituirci. Il tentativo di sostituire il Pd è fallito”, ha però assicurato. “Non serve un nuovo segretario, serve un nuovo partito, di nuovi segretari ne abbiamo avuti sin troppi”.

Per quel che riguarda le votazioni Letta ha spiegato: “Avremo oggi tre votazioni da fare, la complessità è data dalla complessità dello statuto e delle nostre regole. La prima riguarda i soli componenti dell’assemblea del Pd per le armonizzazioni statutarie. Poi ci sarà il voto sul regolamento congressuale e sul Manifesto che invece verranno votati dalla platea allargata dell’assemblea”. 

In apertura dell’assemblea Letta ha rivolto un saluto e ringraziato il presidente Mattarella “stella polare dell’azione mia personale, di tutti noi. Lo voglio ringraziare sentitamente”, il segretario ha chiesto poi “un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime del regime iraniano in questo momento per pensare a loro e alle loro famiglie”. E annunciato, inoltre, una mobilitazione per il 24 febbraio prossimo “davanti all’ambasciata russa per dire no alla guerra no all’invasione dell’Ucraina”. Non poteva mancare anche un ringraziamento particolare “a una persona che ho sentito sempre vicino, a Romano Prodi”.

Nel suo lungo intervento Letta non ha mancato, infine, di fare alcune riflessioni personali. “Io non mi sono pentito di essere tornato da Parigi” ha detto. “Esco più innamorato del Pd di quando ho cominciato, vi assicuro chenon costruirò un partito alternativo al Pd”, nonostante quelle che definisce “amarezze e ingenerosità” che “tengo per me”, chiosa.

Senza rinunciare comunque a una nota di metodo: “Il segretario o la segretaria del nuovo Pd non può passare l’intera giornata a mettere tutte le sue energie nella composizione dei suoi equilibri interni e poi alla fine della giornata pensare con le energie residue che cosa dire agli italiani, perché così non può funzionare, così siamo condannati”.

Perciò ha rivolto un’esortazione ai candidati: “Parlatevi tra di voi. Il futuro del partito dipende dalla vostra capacità di parlare tra di voi e di capirvi nei momenti essenziali”, ricordando che “la forza del nostro partito è insostituibile per la democrazia italiana”.

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