Politica

Assegno di inclusione, Dolce (MERA 25): “Non ci resta che emigrare”

Napoli, 18 Dicembre – “L’assegno di inclusione del governo Meloni segna arbitrariamente la divisione dei bisognosi fra occupabili e non occupabili, una situazione che è un terribile dejà vu. Stiamo abbandonando ogni speranza di diventare un Paese moderno e in crescita per inseguire l’idea di una società spaccata tra benestanti e poverissimi, una distopia dove l’unica speranza di potercela fare è lasciare il paese”. Lo ha dichiarato Federico Dolce, segretario e portavoce nazionale di Mera25 commentando l’avvio delle domande per ottenere il sostegno che sostituisce il reddito di cittadinanza.

“La misura che da oggi è possibile richiedere porta alla conseguenza pratica di escludere la quasi totalità dei singoli (tra 18 e 60 anni) e rimettere a disposizione dei datori di lavoro italiani e della malavita un esercito di disperati disposti a qualsiasi condizione pur di non morire di fame.

Se il Reddito di Cittadinanza era male finanziato e peggio organizzato, questa decisione è un segnale indiscutibile verso il mondo del lavoro: al diavolo la crescita e il puntare sul capitale umano come tutte le altre società post-industriali, viva gli schiavi, i lavori a basso valore aggiunto e a bassissima retribuzione”.

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