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Terremoto Marche, Doglioni (Ingv): “Da 92 anni che non si registrava una scossa così forte nella costa nord”

Napoli, 9 Novembre – La scossa di magnitudo 5.7 di stamattina alle 07:07 è stata la più forte mai registrata nella costa settentrionale delle Marche dal 1930, quando nei pressi di Senigallia si raggiunse la magnitudo 5.8. Lo afferma Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), spiegando che il sisma “è dovuto al fronte della catena appenninica sepolta sotto al mare Adriatico che si sta accorciando tra i 2 e 4 millimetri all’anno. Una regione notoriamente sismica la cui attività permette alla crosta adriatica di scendere sotto quella appenninica attraverso un fenomeno noto come subduzione”.

“E’ un’area sismica, in passato ci sono stati terremoti con magnitudo più alta. Il 30 Ottobre del 1930 a Senigallia crollarono 300 edifici, 2000 furono gravemente lesionati, ci furono 14 morti in seguito ad una scossa che fu di 5.8 gradi a 15 km dalla costa. In quel terremoto del 1930, ad Ancona furono ben 400 gli edifici distrutti. Dunque si tratta di un’area sismica molto importante dove c’è una concentrazione di beni culturali molto grande. Ci sono circa 200.000 beni culturali molto importanti nelle Marche. Si tratta di rinvenimenti, reperti archeologici di costruzioni architettoniche che abbelliscono i borghi marchigiani.

Le Marche hanno una storia molto importante a partire dalla civiltà Picena che va dal fiume Foglia al Tronto. Poi abbiamo avuto la civiltà romana a partire dal 300 a.C. e quindi l’archeologia è emersa sempre più alla luce delle numerose scoperte. Abbiamo 24 aree archeologiche e 7 Parchi Archeologici. Dunque le Marche hanno un patrimonio culturale grande, importante, da tenere sempre sotto controllo. L’Archeclub D’Italia Nazionale è in stretto contatto in queste ore con Fano, Pesaro, le altre sedi marchigiane, al fine di creare una rete per censimento di eventuali danni. A Fano la sede Archeoclub D’Italia è in un Convento del 1400. Dai primi controlli non ci sarebbero danni.

Ci sono state però numerose repliche dopo la scossa di questa mattina e dunque siamo in stretto contatto con le sedi territoriali al fine di procedere ad un eventuale aggiornamento della situazione in merito ad eventuali danni dei quali al momento non abbiamo notizie”. Lo ha affermato il geologo marchigiano Gilberto Pambianchi, membro del Comitato Scientifico di Archeoclub D’Italia Nazionale e docente dell’Università di Camerino.

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