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Taurano, dallo sgomento alla progettualità

Taurano, 27 Agosto – Nei giorni scorsi, all’indomani delle funzioni religiose in onore della Madonna Assunta, la popolazione di Taurano, comune del Vallo di Lauro, ha appreso con incredulità del crollo di gran parte del soffitto dell’antica chiesa della Congrega dell’Assunta.

L’edificio esiste almeno dal 1752, anno riportato da un’iscrizione presente su un’arcata, mentre il sodalizio religioso per il quale fu costruita la chiesa risale a oltre un secolo prima, dal momento che gli Statuti della congregazione si datano al secondo 1621-22 (inizialmente ad ospitare la congrega era la chiesa del Santissimo Rosario).

Il crollo del soffitto della chiesa ha rappresentato una sorpresa amara quanto inaspettata, anche se, nonostante la portata del danno, la comunità ha subito pensato alla protezione divina perché non ci sono stati danni alle persone che, numerose, nelle sere precedenti, avevano frequentato la chiesa.

La sorte benevola ha risparmiato anche la pregevole scultura dell’Assunta e la statua di Sant’Antonio abate, mentre le tavole dipinte e la grande tela centrale, attribuita al celebre pittore Angelo Michele Ricciardi, attivo nella prima metà del XVIII secolo, dovranno essere recuperati e messi in sicurezza, come la chiesa stessa, che è di proprietà comunale.

A rendersi conto per primo dell’accaduto è stato il parroco fra’ Michele Prata, del convento francescano di San Giovanni del Palco, altro luogo di spiritualità e indiscutibile valore storico-artistico del Vallo di Lauro. Aprendo la porta della chiesa, di mattina, frate Michele ha visto quanto era accaduto.

Tempestivo è stato l’intervento dei Vigili del Fuoco per un primo sopralluogo, con il recupero delle statue subito trasportate in luogo sicuro dai devoti. Alla comunità dei tauranesi per il loro gesto generoso va la gratitudine del sindaco Salvatore Maffettone, che ha espresso più volte tale sentimento sui social sottolineando come l’evento del crollo, nella sua complessità, possa essere considerato “una mancata tragedia”.

Dalle prime ipotesi sembra che il disastro sia stato causato dal peso del guano dei piccioni, accumulatosi sul retro della tela dipinta ancorata al soffitto. L’opera si sarebbe a poco a poco staccata dalla sua cornice, trascinando giù gran parte delle tavole circostanti. Si presenta invece in buone condizioni il tetto dell’edificio, che per altro era stato tutto restaurato qualche anno fa.

Data la gravità della situazione è stato necessario il sopralluogo delle istituzioni, tra cui la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Salerno ed Avellino, del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e l’Ufficio beni culturali della Diocesi di Nola. È stato concordato che si procederà con un progetto finalizzato a un intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza dei luoghi e delle opere.

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