Cultura

Somma Vesuviana, visita alla Villa Romana Augustea

Somma Vesuviana, 17 Ottobre – Somma Vesuviana nel Parco Nazionale del Vesuvio, a 16 chilometri da Napoli e mezz’ora d’auto da Pompei , da Ercolano e dalle Ville Romane di Oplonti, già nota per i rinomati prodotti agricoli ed enogastronomici, come i pomodorini del Vesuvio, albicocche e uva, vino e baccalà presenta un notevole panorama storico ed architettonico con l’antico Borgo del Casamale, abbracciato dalle mura aragonesi; il Museo Etnostorico delle Genti Campane presso il Convento delle Suore Carmelitane accanto al Santuario di Santa Maria a Castello; il Museo di Arte Contadina; l’antico Complesso Religioso Santa Maria del Pozzo; l’Aragonese Castello d’Alagno. Ma negli ultimi anni sta crescendo anche il suo patrimonio archeologico.

In questo contesto nel trascorso week end di sabato 7 e domenica 8 ottobre 2023 si sono svolte gratuite visite alla cosiddetta “Villa Augustea” salutando orgogliosamente la progressione degli scavi archeologi per l’anno 2023, iniziati 21 anni fa, con l’Università degli Studi di Tokio Komaba in collaborazione con l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Protagonisti sul campo sommese, insieme a tanti collaboratori delle susseguenti campagne archeologiche, sono i giapponesi Prof. Masanori Aoyagi, Direttore Generale Concessionario Ministeriale; Satoshi Matsuyama, Ricercatore alla Direzione Tecnica e gli italiani Prof. Antonio De Simone, ispiratore dell’intervento archeologico, impegnato nelle Attività di Conservazione e Restauro e Dott.ssa Claudia Angelelli, Direttrice della Catalogazione e Documentazione.

L’indicazione come “Villa Augustea” di questa dimora deriva dall’iniziale ipotesi, ad oggi non confermata, di appartenenza all’Imperatore Augusto il quale, secondo Tacito, morì nel 14 d. C. presso Nola. La pubblica fruizione di questo sorprendente sito archeologico vesuviano, situato in via Starza della Regina a Somma Vesuviana, è stata promossa e realizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, dal Comune di Somma Vesuviana e dall’Università degli Studi di Tokyo, con l’accompagnamento sul luogo dei numerosi visitatori distribuiti in gruppi gestiti dagli archeologi, che hanno lavorato a questi scavi, fra i quali Vincenzo Castaldo, e dai volontari della Pro Loco di Somma Vesuviana, con l’efficiente gestione della viabilità del Corpo del Vigili Urbani del Comune di Somma Vesuviana con Sindaco il Dott. Salvatore Di Sarno.

E’ di circa 2.000 mq l’area oggetto di scavi archeologici che hanno svelato strutture che si sviluppano in diverse direzioni oltre il perimetro indagato fino ad oggi a partire dal 2002 ad opera dell’Università degli Studi Komaba di Tokyo su progetto del Prof. Antonio De Simone, dopo l’iniziale scoperta, negli anni ’30 del trascorso Novecento, fatta dall’allora Direttore degli Scavi di Pompei,, Matteo della Corte, in seguito al casuale rinvenimento di una famigli di contadini sommesi che si apprestavano a fare lavori presso la loro residenza alle pendici del Somma-Vesuvio. Ad oggi si possono osservare alcuni ambienti databili fra il II ed il V Secolo d. C. mentre sono residuate ceneri vulcaniche inerenti le eruzioni del 472 e del 512 d. C. Dolia per i vini ed una grande cisterna per raccogliere l’acqua risalenti a prima dell’eruzione del 79 d.C. spingono gli addetti ai lavori a fare nuove ipotesi su questo bene archeologico.

Duemila visitatori, distribuiti in gruppi di circa una dozzina ognuno, sono stati accompagnati nella discesa all’antico piano di calpestio e salutati dalle copie di due statue, attualmente custodite presso il Museo di Nola, raffiguranti una peplofora ed un Dioniso con pantera pressoché unico nella sua giovanile rappresentazione. Un momento delle visite domenicali dell’8 ottobre 2023 e documentate dalle immagini del sociologo e giornalista, Antonio Castaldo, postate da Giuseppe Pio Di Falco per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, all’indirizzo web, https://www.youtube.com/watch?v=ji9tyeXv7yo . Antonio Castaldo a fine visita ha avuto l’occasione di porre una domanda all’archeologo Vincenzo Castaldo a riguardo di esistenti ma inesplorate ipotesi di similari ville sul territorio circostante, come a circa tre chilometri a valle dalla località Starza della Regina, sul confine fra Brusciano e Somma Vesuviana come da testimonianze e racconti riportati oralmente nei decenni scorsi, avendo risposta come di seguito esposta, https://www.youtube.com/watch?v=yqaEcf6lHRI .

Per questa positiva esperienza la Pro Loco di Somma Vesuviana ha espresso via social così i suoi ringraziamenti “Ci teniamo a ringraziare il prof. Satoshi Matsuyama e il prof. Antonio De Simone per l’ospitalità e l’impegno costante, il presidente della ProLoco Franco Mosca per averci affiancante e aiutate, le signore Anna e Concetta per l’organizzazione e infine i volontari Anna, Dora, Emilia, Gabriella ,Vincenzo , Maria e Marika”.

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