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Somma Vesuviana, Street Art per un Borgo Antico a Led

Tra Roma Antica, Normanni, Aragonesi, opere pittoriche del ‘300, del ‘600, del ‘700, ora quello di Somma Vesuviana, nel napoletano, è il primo Borgo tutto a Led con 36 punti luce artistici.  Vicoli, piazzette, angoli e slarghi tutti con illuminazione a Led

Salvatore Di Sarno (sindaco Somma Vesuviana): “E’ il primo passo per andare verso un Borgo turistico eco – sostenibile. Con la pubblica illuminazione a Led nel Borgo andiamo ad abbattere le emissioni di Co2, otteniamo risparmio energetico, miglioriamo il decoro urbano del Centro Storico. L’opera è stata completata! “

Rosalinda Perna (Assessore alla Cultura): “Il Borgo Antico è Terra Murata tra Roma, Aragonesi, opere pittoriche del ‘300, del 600, del ‘700, la Street – Art di Bosoletti. Spettacolare Ombrediluce capolavoro con quattro scene retroilluminate a firma di Mary Pappalardo. Ogni scena racconta una tradizione o un elemento popolare di Somma Vesuviana. Ora questo Borgo è tutto a Led!”.

Somma Vesuviana, 31 Gennaio – “Somma Vesuviana illumina il patrimonio storico dando vita al primo Centro Storico con sistema a Led, sul territorio. Il primo passo verso un Borgo turistico con eco – sostenibilità. Infatti la luce a Led che adesso illumina il Borgo Medievale non solo da più luce alle stradine ma contribuirà all’abbattimento di emissione di Co2. Anche quest’opera è stata completata. Sono ben 36 i corpi illuminanti che abbiamo installato nei vicoli e piazzette del Borgo Antico e lungo anche tutta la Cinta Muraria degli Aragonesi. Ma vogliamo andare oltre e stiamo valutando anche la possibilità e la fattibilità di integrare tale sistema con il telecontrollo. Si tratta di una rete di telecamere sofisticate  che sono in grado di supportare la sicurezza sul territorio”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana.

E si tratta della grande storia che vede protagonista il Borgo ora a Led! “Il Casamale è un Borgo Antico che prende il nome dalla famiglia dei Causamala e risalente a più di 1000 anni fa.  Un borgo di vicoli, piazzette, cappelle al cui interno troviamo la chiesa più antica del territorio: la Collegiata la più antica delle chiese esistenti sul territorio, antecedente al XVI secolo.  La Chiesa è davvero un gioiello con la parte superiore tutta in oro zecchino. C’è poi la cappella dedicata a San Nicola, vescovo di Mira e alla  Madonna come Immacolata Concezione. La cappella è con decorazione a stucchi tardo – barocchi.  Nella stessa cappella vi è una lapide che illustra le vicende dell’instaurazione del culto del Santo. La lapide sormontata da uno stemma ducale – ha affermato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana –  in marmo, risale al 1747 e porta il nome di Aurelia Viola, moglie del patrizio fiorentino Nozzoli. La Collegiata vede al suo interno alcuni capolavori del ‘600 e del ‘700 napoletano.  Ci sono poi le acquasantiere risalenti al XVII secolo”.

All’interno ci sono opere di Pietro De Martino, allievo di Luca Giordano, o ancora di Angiolillo Arcuccio in questo caso del ‘300, di Pacecco De Rosa per il ‘600, di Angelo Mozzillo per il ‘700. Ci sono opere della scuola di Francesco Fracanzano ( ‘600), del Solimena (sempre del ‘600), senza dimenticare l’organo che è del ‘700. A Led il Borgo che racchiude più epoche, la cultura romana, il periodo normanno, gli aragonesi ma anche i ‘600 ed il ‘700: “Dunque un Borgo intatto che ogni 4 anni è palcoscenico coinvolgente della Festa delle Lucerne, forse la tradizione più bella che abbiamo in Italia. Una vera Terra Murata. Vi troviamo elementi architettonici del XVI, XVII e XVIII secolo accanto alle costruzioni medievali, tra cui palazzo Colletta–Orsini, il palazzo Basadonna, il monastero delle Monache Carmelitane, palazzo Secondulfo”.

Tra Street Art – Festa delle Lucerne e Ombrediluce.  “Ogni 4 anni e si spera che la si possa fare proprio quest’anno, si svolge la Festa delle Lucerne, probabilmente la tradizione popolare più suggestiva che abbiamo in Italia, in quanto attraverso molteplici specchi, migliaia di lucerne posizionate nel rispetto di varie forme geometriche lungo i vicoli – ha continuato la Perna – ma anche le scene vive o morte situate agli ingressi, si entra in una dimensione che invita ad una riflessione sulla vita e sulla morte. Elementi che fanno di questo evento dedicato alla tradizione culturale, agricola del territorio uno degli appuntamenti più attesi. Lucerne che si uniscono ai colori del tramonto e dell’alba. Dunque la fine, l’inizio, la fine. E in processione la Madonna della Neve con canti devozionali davvero rari, anzi unici, intonati nascostamente da voci femminili!”

Al Borgo del Casamale l’opera murale di Francisco Bosoletti e l’Ombrediluce di Mary Pappalardo! “L’artista argentino Francisco Bosoletti ha realizzato insieme all’associazione Tramandars, Alma Memoria, un murale alto 7 metri che reinterpreta un quadro di  Francesco Solimena trafugato negli anni 70′ dalla Collegiata.  Il Bosoletti – ha concluso Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura –  è riuscito a riprodurre quest’opera che è ben visibile a cielo aperto nel cuore del Borgo Antico ora illuminato con il Led. Ma da qualche mese c’è un’altra opera davvero spettacolare, intensa: OMBREDILUCE dell’artista Mary Pappalardo, voluta dall’attuale Amministrazione Comunale.  Si tratta di ben 4 scene retroilluminate al calare della sera. E’ lo stoytelling che diventa immagine. Dunque quest’opera è la vera cartolina del Borgo Antico e della narrazione delle tradizioni popolari dell’area vesuviana. Ben 4 scene, permanenti ed ognuna ritrae una tradizione del territorio: la tammorra, le nacchere, la Festa della Montagna, la Festa delle Lucerne!

E’ un’opera completa e complessa perché prevede diversi materiali in dialogo tra loro e un’applicazione multimediale che da la possibilità di immergersi in un viaggio intenso conoscendo il territorio. Infatti grazie al QR – Code applicato all’opera, il turista, il cittadino, attraverso lo smartphone entra nella narrazione dei beni culturali del Borgo Antico. La parte multimediale di Ombrediluce si avvale anche della tecnologia Phlay ideata e brevettata da Mario Amura, Direttore della fotografia, vincitore del premio Donatello”.

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