Napoli, 3 Marzo – Consultando i lemmi dei dizionari della lingua italiana, alla voce “cafone” troviamo quanto segue: “persona zotica, grossolana e ignorante, oppure priva di buon gusto, di tatto, di rispetto”. In un mondo, come quello odierno, che tende ad etichettare facilmente qualcuno a colpi di tweet o instagrammando situazioni e clichés, è frequente l’uso di questo termine, sulle cui origini è ancora in atto una discussione. Anche se, come vedremo, le versioni più gettonate non sono poi così dissimili tra loro.
QUELLI CON LA FUNE – Quando nel corso del Medioevo si diffusero le fiere (raduni commerciali simili ai mercati odierni ma con caratura sovra-locale per quanto concerne l’utenza e la “rarità” delle merci esposte) gli abitanti delle zone montane ed agricole raggiungevano i centri abitati portando con sé una serie di corde (o funi) per trasportare l’eventuale bestiame da comperare.
Il loro aspetto talvolta trasandato non sfuggiva di certo alle genti inurbate, che avevano trovato spazio vitale nei centri abitati e passarono ad indicare costoro come “quelli con la fune”, anche perché avevano al seguito bagagli e masserizie varie, legate con una corda per evitare di smarrirle nel corso delle operazioni di compravendita.
Un’altra versione, invece, attribuisce tale nome alle squadre di uomini che – nel corso dell’Ottocento, prestavano la forza delle loro braccia nel corso dei traslochi, adoperando corde e carrucole per spostare le suppellettili da un piano all’altro. Appunto quelli “con la fune”…
Salvatore Alligrande
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