Cultura

“Latitudine Afghana, sognando un altro cielo”: pubblicata l’antologia di racconti che sostiene la Fondazione Thouret Onlus

Napoli, 29 Marzo – È stata recentemente pubblicata un’interessante Antologia di racconti dal titolo “LATITUDINE AFGHANA sognando un altro cielo”, in cui si esprime tutta la vicinanza ad un popolo e principalmente alla situazione della parte femminile, costretta ad oscurarsi in ogni modo e forma.

Dal ritiro degli eserciti occidentali dall’Afghanistan, il mondo osserva scene di caos, violenza, disperazione, povertà, carestia e restrizioni, soprattutto contro le donne. L’ultimo mese ha segnato la vita di tutti con un nuovo dramma in Ucraina e ancora una volta le principali vittime sono donne e bambini, ciò che succede non riguarda solo alcune latitudini, non dobbiamo sentirci impotenti, né davanti al drammatico silenzio delle città afgane, dove non c’è più musica, ne davanti al suono delle sirene e dei bombardamenti.

Un grido di dolore attraversa il Mondo,  non si può restare inermi di fronte a tutto ciò e l’invito di un singolo si è propagato nel gruppo di scrittura  “Opera Indomita”, che dando  voce alle emozioni  che trascineranno il lettore in un viaggio in terre lontane, ma che guardano allo stesso cielo, realizzando un’antologia il cui ricavato dalla vendita  verrà devoluto in sostegno  dei popoli martoriati alla Fondazione Thouret onlus www.fondazionethouret.org

Questa raccolta di 43 racconti e 7 poesie è stata prodotta da Opera Indomita (progetto di scrittura creativa senza scopo di lucro), da un Format dello scrittore Pietro Damiano (damianopietro@alice.it) e Simona Verniti, Editing di Mariagiovanna Ferrante, immagine di copertina di Angela Flauto, e di 47 Autori: Adelina Mauro, Alda Parrella, Alessandra Leonardi, Alice Zuliani, Amedeo Cappella, Aniello Pignataro, Anna Maria Vallario, Assunta Fiengo, Carmen Cangi, Clara Flauto, Cristina Spagnuolo, Domenico Pujia, Elena Scialtiel, Elide Apice, Fabiana Grassi, Francesca Bellobuono, Francesca Facoetti, Giuseppe Pugliese, Grazia Caso, Grazia Palmieri, Ilaria Grasso, Irene Gelsomino, Luigi Liguori, Maria Francesca Serra, Maria Grazia Nazzaro, Maria Teresa Peluso, Mariagiovanna Ferrante, Mariagrazia Malapena, Marina Caiazzo, Mario Flauto, Michela Buonagura, Nadia Morelli, Ornella Verusio, Paola Lande, Raffaele Flaminio, Raffaella Landriscina, Rita Garofano, Rita Speranza, Rossana De Filippo, Salvatore Stefanelli, Silvia Favaretto, Simonetta Gorsegno, Stefania Cavallo, Stefania Fogliano, Stefania Pagano, Umberto Rosichini, Valter Manunza.

È stata realizzata in collaborazione con il premio Scriptura di Anna Bruno, nella sezione P dedicata all’appello della regina afghana Sahraa Karimi, tra i racconti premiati: I class. “Per il loro bene” di Stefania Cavallo, II class. “Mai più tornerò sui miei passi” di Mariagiovanna Ferrante, III class. “Il mio cuore brillante di stelle” di Michela Buonagura, menzione d’onore per “Carta e matita” di Valter Manunza e  “Senza velo” di Grazia Palmieri.

A parlarci del libro in una breve intervista sarà la Prof.ssa Mariagiovanna Ferrante curatrice e l’artista Angela Flauto per la realizzazione dell’immagine di copertina.

Prof.ssa Ferrante quest’antologia di racconti come nasce e chi ha avuto l’idea di raccontare della situazione in Afghanistan?

“L’antologia è nata all’indomani del ritorno al potere dei talebani. L’immagine dei genitori che spingevano i loro figli oltre il filo spinato, affidandoli ai soldati, ha colpito profondamente l’opinione pubblica e noi autori di “Opera Indomita” abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa per una popolazione immediatamente privata dei propri diritti.  L’idea di pubblicare un’antologia ispirata al dramma afghano, quindi, è venuta un po’ a tutti e Pietro non ci ha pensato un momento, coinvolgendo il gruppo”.

In questi momenti così difficili che il mondo sta vivendo è molto importante non lasciare indietro nessuno e quindi non dimenticare di dare sostegno al popolo afgano. Donne e bambini sono quelli che maggiormente hanno bisogno del sostegno di tutti e questo libro avrà anche questo ruolo?

“Sono sicura che il nostro libro svolgerà la sua parte, perché è un invito forte a non voltarsi dall’altra parte: la questione afghana, come la guerra che si sta svolgendo in Ucraina, non può essere considerata altro da noi, perché ciò che succede al nostro prossimo potrebbe capitare a noi stessi. I valori della solidarietà e dell’empatia, che in questi anni di pandemia sono stati offuscati da tante polemiche e scontri meramente personali, hanno bisogno di essere rinvigoriti da nuova linfa. E credo che la scrittura, col suo potere evocativo, possa fare tanto. Se poi aggiungiamo che il ricavato dalle vendite di “Latitudine afghana” sarà devoluto in beneficenza, credo che il libro sarà un mezzo di sensibilizzazione importante”. 

Questa è la terza volta che è curatrice di testi per Opera Indomita, qual è stata la raccolta che ha preferito tra tutti e tre e perché?

“Amo tutti e tre i progetti, per motivi diversi: “Ti racconto una foto” è legata alla mia città, Nola ed è la “figlia meno fortunata”, perché pubblicata in pieno lockdown e quindi non è stato possibile organizzare delle presentazioni (ma spero di riuscire a farla conoscere a un pubblico più ampio); “L’amore, a volte” è un’antologia di emozioni forti, che fa discutere e riflettere, grazie alla quale ho partecipato a un paio di presentazioni in istituti d’istruzione superiore, dialogando con gli adolescenti. La più recente è una nuova sfida e ritengo che sia altrettanto forte dal punto di vista emotivo”. 

Il ricavato dalla vendita sarà devoluto a favore di quale associazione e di cosa si occupa?

“Destinataria della beneficenza è la Fondazione Thouret, un’onlus nata nel 2013 a sostegno. Essa ha all’attivo numerosi progetti di volontariato e iniziative solidali in diverse parti del mondo”. 

È prevista già una data per una prima presentazione?

“Non abbiamo ancora una data per la prima presentazione, ma ci organizzeremo nelle prossime settimane”.

Chi è Angela Flauto e di cosa si occupa?

“Ho 23 anni, sono di Torre Annunziata e frequento l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove seguo il corso di Scenografia, sono sempre stata una persona molto creativa, mi piace sperimentare sia con tempere e pennelli sia con l’arte digitale”.

L’immagine di copertina è stata creata per il libro?

“L’illustrazione che ho realizzato è stata fatta per la copertina del libro, appunto in digitale. Quando mi è stato chiesto di realizzare la copertina ho subito accettato perché ero entusiasta di poter fare qualcosa di concreto per aiutare le persone in Afghanistan. Non ho mai realizzato illustrazioni di questo tipo a livello professionale, questa è stata la prima volta che mi hanno chiesto di realizzare un lavoro del genere. Di solito preferisco lavorare con la tela e il pennello, se non addirittura con l’argilla, ma ho realizzato talvolta delle illustrazioni anche in digitale, che pubblico sulla mia pagina instagram @squishijelly”.

Quali sono i suoi programmi per il prossimo futuro, ci sarà qualche altra partecipazione ai progetti di Opera Indomita?

“Per ora non c’è nulla in programma ma se in futuro ce ne fosse l’occasione mi farebbe molto piacere una collaborazione”.

 

Per sostenere questa iniziativa, il libro è disponibile su Amazon con il cod. ISBN 9798438438038.

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