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Scuola, Insegnanti e genitori si oppongono alla riapertura in assenza di misure idonee a tutelare la salute dei minori e del personale scolastico

Napoli, 5 Febbraio – Nell’ambito dell’istituzione del “Libro Bianco della Sanità” – progetto ideato per rendere un servizio di assistenza legale a  supporto dei cittadini afflitti da problemi di portata collettiva – lo Studio legale Vizzino ha avuto modo di raccogliere numerose lamentele e denunce in riferimento alla riapertura delle scuole e alla ripresa delle lezioni in presenza.

Le proteste raccolte di genitori ed insegnanti vertono sostanzialmente sulla preoccupazione dei rischi connessi all’amplificazione dei contagi, com’è avvenuto ad ottobre, quando si è sviluppata la seconda ondata di diffusione del covid. Infatti, già a settembre il Comitato Scientifico aveva avvertito il Ministro dell’Istruzione del gravissimo rischio che si sarebbe corso con la riapertura.

Dalle segnalazioni pervenute dalla recente riapertura delle scuole, si registrano nuovi focolai in diversi plessi scolastici posizionati su gran parte del territorio campano. Nelle ultime ore si sono state registrate manifestazioni di proteste da parte di genitori, alunni e insegnanti i quali si sono mobilitati al fine di ottenere tutela, sicurezza e il rispetto della vita e del diritto alla salute da parte delle Istituzioni Regionali e Nazionali preposte.  Nella maggior parte dei casi si tratta di istituti scolastici in grado di accogliere più di mille studenti e che, pertanto, rappresentano un altissimo rischio per la salute dei cittadini, giovani ed anziani. Si tratta di strutture scolastiche inadeguate, fatiscenti e insalubri. Le aule sono troppo piccole ed accolgono un numero troppo alto di studenti. In alcuni casi addirittura si parla di 30 alunni per ciascuna aula.

Lo Studio legale Vizzino si batte per la didattica a distanza per tutte le scuole e per il diritto alla vita. Inoltre sollecita l’immediata riduzione del 50% del numero degli alunni che potranno seguire in aula le lezioni in presenza predisponendo per la restante metà della classe di seguire le stesse mediante DAD sincronizzata, alternandosi mediante rotazione prestabilita. Si raccomanda pure di permettere ai genitori degli alunni la facoltà di scegliere alternativamente tra la DAD e le lezioni in presenza e di optare per la prima nel caso di gravi patologie immunitarie del bambino o di persona convivente con lo stesso.

Si chiede altresì di differire l’orario di entrata ed uscita dalle scuole in modo da non creare assembramenti anche per i genitori. Si raccomanda pure di predisporre, all’interno di tutte le scuole, la presenza di uno psicologo infantile o psichiatra in grado di affrontare dei percorsi specifici ed individuali con i bambini affinché venga fornito loro il giusto supporto morale e psicofisico.

 

 

SCUOLE CHIUSE PER FERMARE IL COVID

INSEGNANTI E GENITORO SI OPPONGONO ALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE: “CHIEDIAMO TUTELA  DELLA VITA  E DEL  DIRITTO ALLA SALUTE: IL CONTAGIO RIPARTE CON LA SCUOLA”.

Lo Studio Legale Vizzino nell’ambito dell’istituzione del “Libro Bianco della Sanità”  – progetto ideato al fine di svolgere un importante servizio di assistenza legale completa  e al contempo manifestare e rinnovare vicinanza e  supporto a tutti quei cittadini afflitti da problemi non solo in ambito Sanitario sic et sempliciter  – ha avuto modo di ascoltare e raccogliere numerosissime lamentele e denunce in riferimento a varie doglianze particolarmente preoccupanti.

Ancora una volta, la problematica di cui ci occupiamo si trova in stretta correlazione con quella che è stata la diffusione del Corona Virus.

A causa della pandemia da Covid 19 siamo stati costretti, e lo siamo tutt’ora, a stare chiusi in casa il più possibile evitando contatti con l’esterno e con gli altri. Ovviamente questa reclusione ha incluso anche  i bambini che si sono visti negare attività sportive, passeggiate al parco e finanche il frequentare la scuola.  Nel corso di questi lunghi e sofferti mesi si è parlato tanto dell’esigenza di trovare una qualche occupazione ludica e interattiva soprattutto per i bambini sempre più annoiati e apatici e afflitti da veri e propri stati di angoscia e depressione.

A livello Istituzionale, in tutta Italia, è stata disposta la didattica a distanza (DAD), un’organizzazione scolastica che ha visto lo svolgersi di lezioni online mediante appositi programmi per la realizzazione di vere e proprie aule scolastiche virtuali. Attraverso questo tipo di programmi per insegnanti e alunni è stato possibile assicurare  la prosecuzione dei programmi di studio e continuare così a tenere lezioni e interrogazioni a distanza garantendo da una parte il diritto allo studio di tutti i bambini e dall’altra il diritto alla salute per tutta la collettività.

Genitori, insegnanti e addetti all’istruzioni si sono interrogati a lungo circa l’efficienza di un tale programma di insegnamento a distanza. Gli studiosi e gli psichiatri infantili hanno annunciato lo sviluppo futuro di gravi patologie che hanno colpito o colpiranno i bambini  con veri e propri stati di ansia e crisi depressive originate proprio dalla mancanza di interazione sociale, cosa che avveniva soprattutto nell’ambito scolastico. I dati scientifici raccolti non sono per niente incoraggianti e le preoccupazioni dei genitori sono ben fondate. Tuttavia, vi è da analizzare ulteriori dati ben più allarmanti e pericolosi.

Il 25 gennaio 2021 è stata disposta la riapertura delle scuole in Campania e dunque i bambini potranno tornare a scuola ed effettuare tutte quelle attività scolastiche in presenza fisica e non più attraverso un monitor del PC.

La notizia della riapertura ha colto impreparati sia genitori che insegnanti destando non poche preoccupazioni e paure. Infatti nei giorni scorsi a Napoli e in tutta la Campania ci sono state molte proteste e manifestazioni da parte di questi ultimi che si sono opposti fortemente a tale decisone.

Le proteste sono partite proprio dal grande timore dei genitori di far frequentare ai loro figli per molte ore e per quasi tutti giorni della settimana luoghi non sicuri, non protetti e fonti di contagio del Corona Virus. Tali sentimenti non sono di certo infondati se si considera che a settembre la riapertura delle scuole ha di fatto favorito ed agevolato l’aumento dei contagi che poi è culminato con i provvedimenti di chiusura estrema che abbiamo vissuto nei mesi scorsi.

Gli elementi da analizzare sono molteplici.

In primis partiamo dall’esigenza di garantire l’inviolabile diritto alla salute per i bambini, gli insegnanti e il personale ATA.

La scuola purtroppo non è un luogo sicuro!

Le istituzioni Regionali e Nazionali non hanno posto in essere alcun piano per la messa in sicurezza di tali luoghi. Non sono stati disposti regolamenti o piani di accesso agli edifici. Nella maggior parte dei casi si tratta di strutture molto grandi, in grado di accogliere anche più di mille studenti.

Ad oggi, con la diffusione del Virus e i dati dei contagi non esiste un luogo in cui sia concesso un tale assembramento di persone. Gli uffici, le palestre, i Tribunali, i Centri Commerciali, le aziende e le attività lavorative in genere sono state chiuse oppure sono state regolamentate con modalità di accesso ridotte e molto rigide tanto da permetterne l’ingresso in maniera controllata e misurata. 

Dunque, ancora di più risulta incomprensibile ed ingiustificata la decisione di riaprire le scuole.

In secundis, bisogna pensare anche a chi non frequenta direttamente questi luoghi ma che vi entra in contatto in maniera indiretta.  Stiamo parlando di un nuovo e potenziale rischio di pandemia che andrà ad aumentare i contagi in maniera esponenziale proprio come è successo a settembre. Nella maggior parte dei casi, infatti, i luoghi scolastici non sono per niente idonei ad assicurare quelle norme di sicurezza minime necessarie al contenimento del Virus. Le aule sono piccole e troppo affollate tanto da risultare assolutamente impossibile mantenere il distanziamento sociale. Non sono stati stabiliti protocolli efficienti nemmeno per l’uso dei servizi igienici. Le modalità di ingresso agli edifici scolastici non sono state regolamentate. Le stesse strutture non sono state dotate di presidi di sicurezza efficaci come ad esempio l’istallazione di dispenser contenente gel igienizzante, l’uso di mascherine specifiche (FFp2, le uniche davvero efficienti a proteggere dai contagi), personale addetto alla bonifica dei luoghi e igienizzazione costante e continuata  dei servizi igienici e dei luoghi più frequentati.  Senza contare l’enorme difficoltà di far comprendere ad un bambino che non potrà abbracciare il suo amichetto, che non potrà stare troppo vicino alla maestra o che non potrà più  beneficiare di quella vicinanza e spensieratezza anche nel gioco che prima invece era normale. 

In una tale ottica, le proteste dei genitori e degli insegnanti divengono grida di paura e preoccupazione lecite e giustificate proprio in relazione ai catastrofici dati diffusi ad ottobre quando si è sviluppata la secondata ondata di diffusione dl Virus.

Troppi morti e troppi contagiati dalla riapertura delle scuole a settembre impongono la chiusura delle scuole e la prosecuzione della DAD.. E’ successo in Italia a settembre , ed e’ successo un po’ in tutto il mondo. Alla riapertura delle scuole il contagio esplode. I numeri non mentono. basta leggerli.  Lo Studio Legale Vizzino, è pronto a scendere in campo e combattere al fianco dei genitori e degli insegnanti affinché le scuole restino chiuse e vengano così  salvate centinaia e centinaia di vite umane. Infatti, la riapertura delle scuole porterebbe sicuramente, nei prossimi mesi,  ad un vertiginoso aumento di contagi con il conseguente aumento di vittime. Pertanto, le scuole di ogni ordine e grado devono rimanere chiuse e le lezioni proseguire in DAD fino  a quando  non sia cessato il pericolo di contagio da Covid. Già a settembre il Comitato Scientifico aveva avvertito il Ministro dell’Istruzione del gravissimo pericolo che si sarebbe verificato con la riapertura.

Lo stesso Comitato scientifico oggi reitera quell’avvertimento considerando che non sono stati presi provvedimento idonei a scongiurare il pericolo. I numeri dei contagi e i dati statistici, nonché l’esperienza accumulata anche in relazione allo studio dei casi nel mondo dimostrano in maniera incontrovertibile che la scuola in presenza è impossibile  al tempo del Covid. Trenta alunni in un’aula non possono restare vicini per 5 ore al giorno. A nessuna altra attività viene consentito di creare un simile assembramento al chiuso prolungato per ore e ripetuto per tutti i giorni della settimana. Questo è il grande limite strutturale della scuola. In un’aula devono stare 30 soggetti ravvicinati , che poi al termine delle lezioni faranno ritorno a casa raggiungendo trenta diverse famiglie. Gli insegnanti invece a fine lezione continueranno ad insegnare in altre classi sempre con altri trenta studenti. E’ questo meccanismo che ai tempi del Covid diventa perverso e consente al contagio di diffondersi con grande facilità. I bambini e gli studenti  positivi pur asintomatici sono comunque contagiosissimi e  portano il virus nelle famiglie . insegnati, genitori, familiari e nonni  stanno morendo o finiscono intubati.

Alla luce dei dati allarmanti denunciati e considerati i mesi difficili e pesanti che abbiamo affrontato e quelli che dobbiamo ancora affrontare, i bambini a scuola non possono essere sereni, non possono studiare con la paura di contagiarsi e contagiare  poi a casa i familiari. Gli insegnanti non possono restare in classe a rischio della vita. I genitori a casa non possono rischiare di finire intubati o morire contagiati dai figli. Proviamo poi a pensare alle devastanti ripercussioni psicologiche di un mabino o di un adolescente che si rende conto di aver contagiato un genitore, un fratello, un familiare o un nonno, o peggio di averne causato la morte

Non vi sono ragioni, giustificazioni o attenuanti dettate da un qual si voglia diritto all’struzione che tengano di fronte al pericolo della morte di tante persone. Niente potrà mai valere il sacrificio di vite umane, i morti, la sofferenza, la lesione del diritto alla salute che sicuramente si verificheranno con la riapertura della scuola.

La vita umana ed il diritto alla salute devono  essere tutelati quali beni primari   della società civile . 

Nessun altro diritto  puo’ essere paragonato a questi, e nessun altro diritto, compreso quello di frequentare la scuola in presenza, deve ne ora ne mai richiedere sacrifici di vite umane  e di contagi con sofferenze inenarrabili , di intubati in reparti di isolamento. Bisogna fermare i contagi. Bisogna salvare vite umane! Lo Studio Legale Vizzino si batterà per la didattica a distanza  per tutte le scuole e per il diritto  alla vita.

Ancora, all’interno dei bagni non vi sono controlli e non avvengono le dovute e costanti sanificazioni degli ambienti. I plessi scolastici non sono dotati di dispenser contenenti gel disinfettante. I bambini stipati all’interno di aule piccolissime ed affollate sono costretti ad indossare le mascherine per più di sei ore al giorno, con gravi disagi per la respirazione nonché fortissime ripercussioni psicologiche. A questo proposito vi è da evidenziare la gravissima problematica riguardante proprio il profilo psicologico dei bambini e degli adolescenti. Psicologi e psichiatri infantili hanno già lanciato l’allarme con riguardo ai gravi disagi psicologici cui sono sottoposti i bambini di tutte le età ed hanno annunciato che il rischio di conseguenze irreversibili è davvero concreto. I genitori che abbiamo ascoltato ci hanno raccontato episodi davvero sconcertanti in riferimento ai bambini che in questo periodo sono fortemente depressi e spaventati. Stati di ansia, insonnia e disagi psicologici sono i tratti caratterizzanti il comportamento dei minori e degli adolescenti che si sentono impauriti, confusi ed inermi di fronte a questa situazione, incapaci di reagire ed affrontare tutto. Gli esperti, nell’ambito dei percorsi psicologici instaurati con bambini ed adolescenti, hanno evidenziato la loro  grande paura del Virus, della morte e di contagiare le persone a loro vicine.  Si assiste, dunque, anche ad un allontanamento fisico da parte di questi ultimi dalle persone più anziane e a rischio come ad esempio i nonni, con la conseguenza dell’isolamento e della sensazione di abbandono che è devastante dal punto di vista mentale per  soggetti così fragili e delicati.

A questo proposito, è doveroso provvedere con urgenza a predisporre, all’interno di tutte le scuole, la presenza di uno psicologo infantile o psichiatra specialista in grado di affrontare dei percorsi specifici ed individuali con i bambini affinché venga fornito loro il giusto supporto morale e psicofisico.

In occasione di tutte le problematiche psicologiche evidenziate e che si sono largamente diffuse negli ultimi mesi, gli esperti si riferiscono a tali disagi parlando già di “altra pandemia” andando così a lanciare l’allarme e porre l’attenzione sulla questione in modo tale da rendere chiara l’urgenza e la necessità di intervenire con provvedimenti concreti e costruttivi.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Come era facilmente prevedibile, la situazione dei contagi da Corona Virus  allo stato della riapertura delle scuole, a distanza di nemmeno dieci giorni, è precipitata in maniera vertiginosa. Si sono registrati numerosi nuovi focolai  in tantissimi plessi scolastici posizionati su gran parte del territorio campano. Bambini, insegnanti e personale scolastico sono risultati positivi al Covid generando nuovamente paura e pericolo per centinaia di persone. Bisogna considerare che un bambino positivo che torna a casa può infettare a sua volta, i genitori, i fratelli, i parenti e i vicini di casa.  A loro volta, i genitori entrati in contatto con il bambino possono diffondere il Virus sui luoghi di lavoro, nei negozi, nei supermercati, sui mezzi di trasporto  e così via innescando meccanismi di diffusione letteralmente  fatali per la nostra comunità. In previsione di una tale pericolosità della situazione che si è poi di fatto verificata, avevamo già espresso grandi perplessità in ordine alla menzionata scelta di riaprire le strutture scolastiche. A questo proposito, nelle ultime ore sono state registrate manifestazioni e proteste da parte dei genitori, alunni e insegnanti i quali si sono mobilizzati fortemente al fine di ottenere tutela, sicurezza e il rispetto della vita e del diritto alla salute da parte delle Istituzioni Regionali e Nazionali preposte in tal senso.  Nella maggior parte dei casi si tratta di istituti scolastici in grado di accogliere più di mille studenti e che, pertanto, rappresentano un altissimo rischio per la salute di tutti i cittadini, giovani ed anziani.

Scuole primarie, Licei ed istituti professionali sono stati oggetto di forti manifestazioni da parte dei genitori che in alcuni casi hanno deciso di dare un segnale forte al governo regionale addirittura occupando le strutture stesse. 

Sorge spontaneo, a questo punto, chiedersi cosa succederà nei prossimi mesi se non verranno presi dei provvedimenti efficaci e se non verranno applicati con rigore i protocolli nazionali stabiliti.

Interventi forti e decisi non possono più essere procrastinati. La tutela della vita viene prima di tutto!

Alla luce dei risultati legati alla gestione burocratica e pratica  posta in essere dagli organi di potere, ribadiamo con forza la necessità di provvedere alle dovute soluzioni, con la conseguenza che, in caso contrario, saranno ravvisabili profili gravissimi di responsabilità penale a carico proprio di coloro che invece avrebbero tutelare in primis il bene della vita riconosciuto dal nostro ordinamento quale bene primario.

Nell’ambito del lavoro svolto dallo Studio Legale Vizzino, abbiamo avuto modo di rapportarci e raccogliere le testimonianze di numerosi genitori, insegnanti e bambini i quali hanno paventato fortissimi dubbi e paure in ordine ai molteplici disagi e disfunzioni denunciati già in occasione della prima settimana di apertura delle scuole.

Sono state raccolte ed annotate all’interno del “Libro Bianco della Sanità”  le esperienze personali e dirette di tutti quei soggetti che hanno denunciato il grave stato di pericolo per la salute a cui ogni giorno sono sottoposti. Si tratta di strutture scolastiche inadeguate, fatiscenti e insalubri. Le aule sono troppo piccole ed accolgono un numero troppo alto di studenti. In alcuni casi addirittura si parla di 30 alunni per ciascuna aula.

In tale ottica, con il presente documento, lo Studio Legale Vizzino, intende sollecitare l’intervento delle Istituzione teso a disporre l’immediata riduzione del 50% del numero degli alunni che potranno seguire in aula le lezioni in presenza predisponendo per la restante metà della classe di seguire le stesse mediante DAD sincronizzata, alternandosi mediante rotazione prestabilita.

Inoltre, si paventa la necessità di permettere ai genitori degli alunni la facoltà di scegliere alternativamente tra la DAD e le lezioni in presenza e di optare per la prima nel caso di gravi patologie immunitarie del bambino o di persona convivente con lo stesso.

Si chiede altresì di differire e differenziare l’orario di entrata ed uscita dalle scuole in modo da non creare assembramenti anche per i genitori.

I tumulti e le proteste che si sono verificate negli ultimi giorni stanno dando origine ad un pericolosissimo fenomeno di speculazione perpetrato da parte di coloro che sulla scorte delle molteplici criticità riscontrate con l’apertura delle scuole  minacciano ricorsi ed azioni legali volte ad eliminare l’obbligo dell’uso delle mascherine all’interno degli edifici scolastici.

In tale sconsigliabile ed imprudente progetto sarebbero coinvolti anche insegnanti e personale scolastico. In particolare il ricorso prevede l’esclusione dell’uso della mascherina nelle aule per i bambini dai 6 agli 11 anni. Questi ultimi avrebbero deciso di agire dal punto di vista legale. Nel caso di specie, il Consiglio di Stato si era espresso a favore dei ricorrenti nell’impugnazione del DPCM che obbliga i bambini dai 6 agli 11 anni a portare la mascherina a scuola. Difatti il TAR Lazio in prima battuta aveva confermato la validità dello stesso, ma i legali hanno ottenuto poi una pronuncia opposta dal CDS.

Un siffatto precedente, nel caso di accoglimento della domanda dei ricorrenti, rappresenterebbe una violazione assoluta del diritto alla salute di tutti i cittadini e legittimerebbe ulteriori richieste di pronunce in tal senso aumentando in tal modo in maniera catastrofica il rischio dei contagi in ambienti sensibili come gli edifici scolastici che accolgono, in alcuni casi, anche più di mille alunni.

Duole fortemente dover prendere atto di tali iniziative che vengono portate avanti al solo scopo di lucrare e speculare economicamente in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo e soprattutto a discapito di minori e soggetti sicuramente più deboli della nostra società.

CONCLUSIONI

Didattica a distanza non deve significare violazione del diritto all’istruzione. Non deve significare perdita di conoscenze ed opportunità per questa generazione. Mettiamo da parte le lamentele inutili e gli sterili vittimismi a cui oggi purtroppo siamo costretti ad assistere quotidianamente. Rimbocchiamoci le maniche, scegliamo di reagire in maniera propositiva e costruttiva. Tornare alla normalità è possibile. Riaprire le scuole e permettere ai nostri ragazzi di riappropriarsi della loro vita e delle loro possibilità deve essere un progetto concreto ed attuabile con la consapevolezza però di poterne usufruire in maniera sicura e serena per tutti.  Chiediamo per tali ragioni alle Istituzioni di rendere possibile tutto ciò nei tempi giusti mettendo in sicurezza gli ambienti scolastici; predisponendo presidi di sicurezza efficaci al 100%; regolamentando gli accessi alle strutture e garantendo a tutta la collettività il sacrosanto diritto alla salute.

Scegliere di riaprire le scuole oggi significa vanificare il sacrificio di bambini, adolescenti, insegnanti, e genitori che in questi mesi hanno tenuto duro, non si sono arresi e si sono impegnati con tutte le loro forze attraverso le lezioni online, lo studio e il supporto morale e psicologico ai bambini e alle loro famiglie.

Con la presente, si intende ribadire che  vi è il concreto rischio che dalla riapertura delle scuole derivino un aumento dei contagi e delle vittime da Corona Virus, a causa di decisioni affrettate e dell’assenza delle misure di sicurezza cui sopra si è fatto riferimento. La condotta di chi rende possibile tutto ciò sarebbe astrattamente idonea ad integrare il reato di epidemia colposa.

Rabbia, sconforto e paura sono i sentimenti caratterizzanti di coloro che hanno richiesto il nostro aiuto e lo Studio Legale Vizzino, attraverso questo documento vuole dare voce a tutti questi sentimenti affinché arrivino a chi ancora oggi promuove e decide soluzioni per niente rispondenti allo stato di necessità ed emergenza che stiamo vivendo.

Nel concreto il sistema istruzione risulta mortificato e  gestito male e contraddistinto da tagli economici ciechi e opportunistici. Per quel che concerne gli operatori del settore scolastico che si sono infettati in conseguenza ed in occasione dello svolgimento della loro mansione lavorativa,  vengono a delinearsi tutti i requisiti di un risarcimento economico per malattia professionale, non avendo le Istituzioni Regionali, provveduto a mettere in sicurezza l’ambiente di lavoro attraverso le dovute sanificazioni, la messa a disposizione di presidi di sicurezza efficaci e idonei, tutte misure necessarie per garantire il diritto alla salute anche sul posto di lavoro e arginare i contagi.

In questo senso, lo Studio Legale Vizzino sta già provvedendo a raccogliere le doglianze e le richieste di aiuto del personale in questione e  sarà pronto ad agire in giudizio per i dovuti accertamenti di responsabilità e conseguenti risarcimenti economici.

Nell’ambito dell’espletamento dell’analisi delle criticità caratterizzanti il Sistema di Istruzione Campana, lo Studio Legale Vizzino ha avuto modo di ascoltare e dare voce alle tante persone anziane che hanno chiesto il nostro aiuto per riuscire a superare questa seconda ondata della pandemia. Ancora una volta, dobbiamo segnalare la ricorrenza  di tutti i requisiti per la denuncia del reato di pandemia colposa da attribuire alle Istituzioni Regionali che in questo momento avrebbero dovuto offrire rimedi, assistenza e tutele soprattutto ai cittadini più deboli.

Carlo Landolfi ( Ass. Noi Contro la Mala Sanità)

Avv. Riccardo Vizzino                                      

Avv. Caterina Santangelo

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