Scisciano, 9 Luglio – Strage di gattini indifesi a Scisciano, in provincia di Napoli. Un orrore inspiegabile, non ci sono parole per descrivere la triste vicenda che ha come protagonisti 4 gattini e una gatta adulta, morti fra atroci sofferenze. Si pensa alla consueta strategia dell’avvelenamento, ma allo stato attuale non vi sono certezze.
La mattanza si è consumata martedì 6 Luglio, presumibilmente intorno alle 12.00, in via Vinella dove risiede la giovane studentessa Emanuela, che ha costatato la scioccante scoperta e che ci descrive, con le lacrime agli occhi, nei minimi particolari. “All’entrata di casa mia trovo un gattino randagio privo di sensi. Ho provato a rianimarlo – prosegue con voce tremante – dando acqua e cibo ma non si è ripreso. Accompagnata dai miei genitori, sono andata dal veterinario che dopo una visita accurata e la somministrazione di una flebo, ha constatato che era un probabile avvelenamento”.
Del tutto inutile il tentativo del sanitario, la dose letale del veleno lo ha stroncato. Stessa atroce sorte è toccata anche agli altri tre piccoli felini e alla gatta a cui la giovane studentessa era particolarmente legata. “La mia Blair è stata avvelenata – dichiara singhiozzando Emanuela – sono morti avvelenati 5 gattini di cui io e la mia famiglia ci prendevamo cura con tanto amore e premure. Ma il gesto ignobile di qualche umano – prosegue – che crede di poter disporre con agghiacciante crudeltà della vita di queste innocenti e indifese anime, ha distrutto anche la mia vita e quella della mia famiglia!”.
Una triste esperienza umanamente inaccettabile, ma anche giuridicamente. Ricordiamo che il maltrattamento e l’uccisione di animali sono un reato che può portare alla carcerazione da 3 a 18 mesi e a sanzioni da 5mila e 30mila euro. Non solo, l’avvelenamento in un ambiente esterno può essere un pericolo anche per gli esseri umani e dunque la conseguente denuncia per inquinamento e procurato pericolo.
“Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste” diceva Martin Luther King. Prima di pensare a come affrontare ed estirpare il male e la violenza, che da sempre convivono e minano le basi del vivere sociale, è necessario che ognuno guardi sé stesso, riconosca non al di fuori di sé o ai suoi margini, ma anche nelle sue parti migliori, la presenza dell’Ombra, di una parte oscura, crudele e primitiva.
Solo attraverso la consapevolezza l’uomo potrà forse migliorarsi: la mancanza di consapevolezza permette all’orrore di perpetuarsi, sempre.
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