Scisciano, 6 Febbraio – Una serata carica di emozioni, densa di significati e profondità. Domenica 5 febbraio, al Teatro Comunale di Scisciano, va in scena un evento “storico”: lo spettacolo teatrale “Gruppo 70, 50 anni di teatro e di amicizia”, organizzato dall’Ente Teatro Autonomo per celebrare la storia del Gruppo 70, con la presentazione e distribuzione gratuita del libro dedicato allo storico gruppo teatrale sciscianese, a cura di Antonio Mucerino e Francesco Strocchia.
Uno spettacolo, quello di domenica sera, ricco di sfumature, originale e unico. Un piacevole e significativo percorso a tappe, un emozionante excursus delle innumerevoli rappresentazioni teatrali realizzate negli anni dal Gruppo 70.
Si parte dal monologo del caffè di Eduardo De Filippo, tratto da “Questi Fantasmi”, magistralmente interpretato da Gaetano Esposito e poi, gradualmente, attraverso ritmi scenici sempre più incalzanti, scorrono in rassegna, i grandi Eduardo, Scarpetta e Viviani ma anche rielaborazioni teatrali, parodie, classici e varietà dei più importanti autori della sconfinata tradizione teatrale napoletana, portati in scena, attraverso una perfetta e coinvolgente sintesi, dagli artisti dello storico Gruppo 70.
“Il Gruppo 70 – dichiara il presidente dell’Ente Autonomo Teatro prof. Antonio Mucerino – nasce più di 50 anni fa, ha fatto teatro e con una piccola presunzione, possiamo dire che ha contribuito a scrivere, in una certa misura e in una certa forma, la storia di Scisciano attraverso il teatro. Devo dire che per noi è stato un privilegio riuscire a sposare il progetto editoriale e a finanziare il libro che questa sera verrà presentato e distribuito agli spettatori presenti allo spettacolo”. Sin dalla sua nascita, il teatro aveva un’essenziale funzione sociale che rispondeva all’innato bisogno degli uomini del desiderio mimetico, del gioco, della narrazione di storie, offrendo una fondamentale opportunità formativa, culturale e di aggregazione, contribuendo alla crescita sociale di una comunità.
Nonostante il passare del tempo e dei processi sociali, il teatro non cessa di avere un ruolo precipuo nello sviluppo della coscienza sociale. Il teatro, lavorando con l’uomo, è la forma più comunicativa dell’arte. Brecht diceva che il teatro non può cambiare il mondo, ma può cambiare gli spettatori e questi, se lo vogliono, possono cambiare il mondo.
Ed è proprio questa profonda passione e amore per il teatro, nella storia della comunità sciscianese, è stato, nel passato come nel presente, un segno tangibile, un importante valore di crescita culturale e sociale. “E’ questo un progetto – prosegue il dott. Francesco Strocchia – ambito da tempo per poter trasmettere alle future generazioni quello che noi abbiamo fatto in cinquanta anni. Siamo stati i pionieri della tradizione teatrale sciscianese, attingendo dalle generazioni passate degli anni 30’ e 40’ e abbiamo continuato. La nostra speranza è che le future generazioni possano fare altrettanto”.
Il teatro è espressione della cultura di un popolo, prendendo spunto dalla nobile tradizione teatrale sciscianese, emerge, senza ombra di dubbio, il prezioso contributo del Gruppo 70, che in più di 50 anni di attività, con il suo radicamento sul territorio, ha diffuso una significativa testimonianza di competenza e passione teatrale, attraverso mirabili rappresentazioni e lavori di alta qualità che hanno scandito la storia della piccola comunità dell’agro nolano.
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