Scisciano, 23 Luglio – Il 22 luglio del 2021 il sindaco Prof. Edoardo Serpico pubblica, sull’albo pretorio del Comune di Scisciano, un avviso pubblico finalizzato ad acquisire manifestazioni di interesse e disponibilità ad assumere la carica di Assessore da parte di soggetti di sesso femminile, di maggiore età, residenti nel Comune di Scisciano che condividano gli obiettivi e le finalità dell’Amministrazione in carica e, in particolare, il programma politico amministrativo della stessa.
L’avviso è conseguente alle dimissioni dell’assessore Prof. Giovanna Napolitano da cui deriva l’obbligo di ristabilire la parità di genere nella Giunta Municipale.
Prima di intraprendere la strada dell’avviso pubblico il sindaco prende atto della indisponibilità a ricoprire la carica di assessore da parte di tutti i consiglieri comunali di genere femminile della sua maggioranza.
Sembrerebbe dunque che il sindaco continui a perdere pezzi e sempre di più vede assottigliarsi la schiera di chi condivide la sua linea politica ed amministrativa e lo sostiene.
Facciamo un passo indietro. Tutto prende l’avvio dalla seduta di consiglio comunale del 29/04/2021 in cui un pezzo della maggioranza (Paduano, Buonaiuto, Rossi e Di Palma L.) diserta la seduta impedendo l’approvazione del bilancio di previsione dell’ente per l’anno 2021. In quella seduta Serpico apostrofa con parole di fuoco l’atteggiamento dei dissidenti accusandoli di “grave irresponsabilità e ignoranza politica”.
In buona sostanza il gruppo di otto consiglieri eletti per sostenere Serpico si è spaccato in due tronconi quello composto dai fedeli (Gruppo PD: Napolitano G., Romano, Napolitano M. e Di Palma G.) e quello dei dissidenti (Gruppo “Viva Scisciano” Paduano, Buonaiuto, Rossi e Di Palma L.) che accampano la pretesa di ottenere, per continuare a sostenere l’amministrazione, la carica di vicesindaco e la delega alla urbanistica.
A questa burrascosa seduta segue quella del 7/06/2021 in cui i dissidenti, facendo retromarcia sul proprio ammutinamento, si presentano in consiglio e si dichiarano disponibili a proseguire nel sostegno all’amministrazione in cambio degli incarichi richiesti.
A questo punto dal capogruppo PD Massimo Napolitano volano pesanti accuse al sindaco che a suo dire ha “tergiversato nella gestione della crisi” mostrandosi incapace di mediare e riportare la situazione agli accordi primordiali che prevedevano la permanenza di Giovanna Napolitano nella carica di vicesindaco per tutta la durata della legislatura.
Quest’ultima, subito dopo, nel suo intervento infuocato accusa il sindaco di essere incapace di imporre a tutti il rispetto degli accordi presi ad inizio legislatura e di cedere al “ricatto” di chi oggi preme per il perseguimento di una strada diversa. Nel corso del suo intervento, con grande fermezza e dignità, disgustata dall’atteggiamento definito pilatesco di Serpico, dichiara di rinunciare a tutte le cariche disponendosi a continuare l’operato, per cui era stata eletta, da semplice consigliere.
A questo punto, i due gruppi, se pure con motivazioni contrapposte, fanno appello a ciò che “chiamano senso di responsabilità” e votano a favore del bilancio.
La consiliatura è salva. Il commissariamento è scongiurato. La poltrona di Serpico è salva ma il fuoco cova sotto le ceneri.
Infatti, il sindaco, poco tempo dopo, come se niente fosse accaduto, riassegna la carica di assessore a Giovanna Napolitano che, tenendo fede alle proprie dichiarazioni pubbliche, sdegnosamente la rifiuta. Vivaddio ancora esiste qualche politico che mostra di avere dignità.
Intanto Serpico continuando a restare aggrappato alla poltrona, sostenuto da una maggioranza traballante, continua a tenere il paese nel più assoluto immobilismo. A mala pena si provvede alla ordinaria amministrazione e i progetti seri, di grande respiro e capaci di dare un futuro a Scisciano, restano nel libro dei sogni.
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Gaetano Esposito
