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San Giorgio a Cremano, Associazione Luca Coscioni: Giovedì 17 Giugno incontro informativo: “Il parlamento è paralizzato dai partiti. Ci prepariamo alla raccolta firme sul Referendum Eutanasia Legale”

Napoli, 15 Giugno – Prosegue la mobilitazione nazionale straordinaria per l’Eutanasia Legale e proseguono le iniziative organizzate dalla Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica che giovedì prossimo, 17 giugno, dalle ore 9.30 alle 13.00 sarà presente a San Giorgio a Cremano, in Villa Falanga (Viale Regina dei Gigli), con un tavolo informativo. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con Angela Marmolino e i giovani della Biblioteca Comunale Sac. Giovanni Alagi. Sarà presente il sindaco e i consiglieri nazionali dell’Associazione Coscioni, Rosa Criscuolo e Giuseppe Alterio.

L’Associazione Coscioni in Campania ha già organizzato incontri informativi nelle piazze di Napoli, Caserta e nel Sannio a Telese Terme, registrando numerose adesioni e una significativa partecipazione. Nelle prossime settimane proseguiranno gli appuntamenti e, come in tutto il Paese, verrà avviata la campagna di raccolta firme. 

Lo stato dei fatti

Lo scorso 28 aprile la Corte di Appello Genova, nel processo Trentini, ha assolto Marco Cappato e Mina Welby, rispettivamente tesoriere e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, i quali dopo essersi autodenunciati, erano imputati per i reati di istigazione e aiuto al suicidio, per l’aiuto fornito a Davide Trentini a raggiungere la Svizzera dove ha ottenuto il suicidio assistito.   

L’azione non-violenta era volta anche a denunciare l’inerzia del Parlamento, che non legifera in materia e non discute la legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia depositata dall’Associazione Luca Coscioni alla Camera dei deputati otto anni fa, con oltre 140mila firme.

Il 2021 poteva essere l’anno in cui il Parlamento rispondendo al richiamo della Corte Costituzionale, che nel 2018, decidendo sul caso Dj Fabo-Cappato, aveva già di fatto depenalizzato l’aiuto al suicidio, poteva, approvando una legge, compensare il vuoto legislativo in materia di fine vita.

Ma nulla è successo e anzi nei giorni scorsi alla Camera si è bloccato di nuovo l’iter di approvazione di una legge di iniziativa parlamentare che, per quanto insoddisfacente e discriminatoria, rappresentava l’ultima possibilità in questa legislatura per avere una norma dopo che i relatori avevano accantonato il testo di iniziativa popolare sull’Eutanasia Legale.

I sondaggi demoscopici dicono che 9 italiani su 10 sono d’accordo con forme di eutanasia legale; in poco più di vent’anni sono aumentati di oltre il 30 per cento i favorevoli o, più propriamente, sono crollati i contrari che attualmente rappresentano solo l’8 per cento (fonte SWG 6/2019).

In questo particolare momento storico bisogna far sentire la voce dei cittadini e dei malati per confermare nell’ordinamento Italiano il principio basilare della libertà di scelta, che si attuerebbe non punendo chi aiuta il consenziente a porre fine alla propria vita, e per questi motivi l’Associazione Luca Coscioni è pronta a tornare nelle piazze italiane dal 14 al 16 maggio 2021 con una mobilitazione straordinaria per l’Eutanasia Legale e per annunciare che dal primo luglio p.v.  partirà una campagna di raccolta firme sul referendum di abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale (omicidio del consenziente).

Il 20 Aprile scorso, infatti, è stata depositata presso la Corte di Cassazione una proposta referendaria per la parziale abolizione dell’articolo 579 del Codice Penale, l’unico modo per introdurre nella normativa Italiana la possibilità di porre fine alle proprie sofferenze in caso di una patologia irreversibile.

Si tratta di un referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice penale, sul cosiddetto omicidio del consenziente, fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell’ambito delle scelte di fine vita, dal momento che non esiste una disciplina penale che proibisca in maniera espressa l’eutanasia. In assenza della menzione stessa del termine “eutanasia” nelle leggi italiane, la realizzazione di ciò che comunemente si intende per eutanasia attiva (sul modello olandese o belga) è impedito dal nostro ordinamento.

L’eutanasia attiva è, infatti, vietata sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (articolo 579 del Codice penale – Omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (articolo 580 del Codice penale – Istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti introdotte dalla Consulta con la Sentenza Cappato.

Con il referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice penale (Omicidio del consenziente), dunque, si andrebbe a depenalizzare l’eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.

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