Politica

QUESTO CI MERITIAMO!

Napoli, 22 Luglio – Luglio è il mese più stancante dell’anno solare, dal momento che le oramai prossime ferie agostane fan sì che ciascuno di noi, a cominciare dai liberi professionisti (oltremodo penalizzati da politiche pressoché noncuranti dei loro effettivi bisogni), concentri i propri impegni in un paio di giorni, cercando di assolvervi celermente per non trovarsi a dover affrontare le vacanze sommersi dalle cartacce.

Dopo aver sbrigato diverse commissioni nella Città Universitaria, decido di ingannare il tempo andandomene a zonzo per Roma, nonostante il picchiare del sole e, soprattutto, le condizioni di totale abbandono in cui quest’ultima, allo stato, versa.

Anche la nostra Repubblica, amatissimi Lettori, sta attraversando un periodo non certamente sereno: al solo pensiero che, malgrado le conseguenze alquanto catastrofiche cui l’invasione dell’Ucraina ha dato luogo (prima tra tutte l’inflazione, che ha drasticamente ridotto il potere d’acquisto di imprese e famiglie), v’è chi, pur essendosi proclamato a più riprese defensor populi, sta ponendo a serio repentaglio le sorti della Nazione, al solo fine di assicurare una comoda poltroncina ai propri compagni di merende.

Mi son fatto rosso dalla vergogna (ed ho indossato un dispositivo di protezione di identico colore), sebbene mi sia sempre dissociato del tutto dalla politica dei bastian contrario messa in atto da quei signori là.

Ancor più avvilente è il sostegno che alcuni nostri Concittadini – forse perché ammaliati dalle promesse che gli vengono fatte…tramite i social, i blog e canali vari -, perseverano nel garantire al “partito del leader”, in seno al quale, come nella scuola di Epicuro, chi osa contraddire il “capo carismatico” viene immediatamente messo alla porta.

Ma ci vogliamo render conto che la caduta dell’Esecutivo guidato con maestria da Draghi è il preludio di un autentico disastro, vuoi sotto il profilo economico-politico, vuoi per quanto inerisce alla credibilità del nostro Paese a livello internazionale?

Chi si è battuto per far capitolare il Governo Draghi – composto, si badi, da persone di acclarata competenza – ha spianato, de facto, la via ad un declino comparabile a quanto si verificò in Inghilterra nel Seicento, quando il popolo decise di far giustiziare il sovrano Carlo I e proclamare una republic che, come noto, ben presto si tramutò nella dittatura di Oliver Cromwell. di Oliver Cromwell; gli Inglesi, però, si pentirono ben presto di tale balordaggine: difatti, due anni dopo la morte del Lord Protector, il Parlamento restaurò la monarchia e, contestualmente, condannò all’esilio il figlio del defunto dittatore puritano.

L’Assise dei Cittadini Italiani, però, non ha dato prova di buonsenso: secondo il mio punto di vista, farne parte significa avere a cuore il futuro di chi, attraverso le elezioni, manifesta la propria fiducia in chi formula determinate proposte, impegnandosi a metterle in atto.

Disertare l’aula è indice di codardia, e il fatto che ciò sia accaduto in una delle democrazie prese a modello dai paesi in via di sviluppo non giova di certo alla nostra reputazione.

Con i puntigli non si va avanti, stimati Lettori; al contrario, si infanga il prestigio della Repubblica e, contestualmente, si disonora la memoria di chi ha lottato per la libertà, sacrificando la sua esistenza terrena.

Se continuiamo a fare i “piangina” (It.: “capricciosi”), meritiamo un Paese senza futuro. Lo volete, cari Lettori? M’auguro di no!

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