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Pomigliano d’Arco, cade l’amministrazione Del Mastro: nominato Commissario prefettizio

Pomigliano d’Arco, 18 Febbraio  – Una lunga settimana, la più difficile di questi ultimi due anni, quella vissuta dall’amministrazione Del Mastro nata dalle elezioni amministrative nell’autunno 2020, e conclusasi ieri (17 febbraio, ndr) con le dimissioni di 13 consiglieri. Quattro giorni fa i primi scossoni che di fatto sono stati il preludio della crisi: i comunicati a firma di due forze politiche, Nuove Generazioni per Pomigliano e Pomigliano2020, che annunciavano lo strappo e successivamente, l’altro ieri, le dimissioni del vicesindaco ed assessore al bilancio Eduardo Riccio che con un post su Facebook annunciava la sua decisione alla città: “Molti, troppi impegni sono stati disattesi, portando il confronto politico e la dialettica istituzionale a livelli inaccettabili per la città di Pomigliano d’Arco”.

Crisi profonda che da subito è sembrata essere insanabile. A fare da contraltare invece Rinascita, che con forza ha chiesto di “spiegare la crisi di maggioranza alla città” attraverso un consiglio comunale. Chiarimenti che ad ogni modo non sarebbero mai arrivati poiché, nel frattempo, i 13 consiglieri – 5 di maggioranza e 9 di opposizione – mettevano fine all’amministrazione Del Mastro di fatto sfiduciandola davanti ad un notaio. “Lo scopo di chi ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale, è tornare rapidamente alle elezioni, per consentire l’affermazione di singoli gruppi di opinione e di potere che, lontani da ogni visione di Città, intendono solo imporre il proprio predominio territoriale”. Lo ha dichiarato il sindaco Gianluca Del Mastro, all’indomani delle dimissioni dei 13 consiglieri.

“Cinque consiglieri dimissionari dei quali ho disatteso le aspettative – ha sottolineato – non condivise da tutta la coalizione, sono usciti dalla maggioranza. Di questi, due vengono da una forza politica collegata al Pd, uno è un consigliere Pd e due fanno parte del gruppo Nuove Generazioni. A loro si è aggiunto il vice sindaco (Eduardo Riccio, ndr), segretario del Pd cittadino, che ha coordinato le operazioni, dimettendosi qualche giorno fa e l’assessore alle Politiche Sociali (Salvatore Esposito, ndr), che ha comodamente preso le distanze dall’Amministrazione un minuto dopo la sua caduta.

Alle firme per le dimissioni, però, si sono sottratti tre consiglieri Pd, tenuti all’oscuro della manovra, e i consiglieri dei gruppi IdeaPomigliano, Insieme per il Futuro, e Rinascita (che non era in maggioranza, ma che ha mostrato alto senso di responsabilità). Sono felice di quanto abbiamo realizzato: piano urbanistico, lavori pubblici, stop alla cementificazione selvaggia del territorio, rinnovamento della macchina comunale e riequilibrio economico-finanziario dell’Ente, finanziamenti per circa 50 milioni di euro, sostegno alle categorie svantaggiate, promozione dell’istruzione, della cultura, delle pari opportunità. Questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti in soli 28 mesi, meno della metà del mandato.”

Del Mastro, infine, ha ringraziato quanti hanno difeso l’amministrazione comunale, e fa una carrellata di quanto realizzato in due anni e mezzo: “Da Sindaco civico che, ostinatamente, a garanzia di tutte le forze politiche, anche a scapito di un’affermazione personale, non ha mai dichiarato l’appartenenza a uno specifico simbolo, ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e tutti i cittadini pomiglianesi che con me hanno provato a cambiare il volto della Città. Vado via con la consapevolezza che, in un panorama politico complicato e spesso desolante, insieme a donne e uomini tenaci e di grande competenza, abbiamo gettato le basi per il futuro di Pomigliano.”

Intanto il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, a seguito delle dimissioni dalla carica di 13 consiglieri su 24 assegnati al Comune di Pomigliano d’Arco, ha sospeso il consiglio comunale e nominato commissario prefettizio Carolina Iovino, viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Napoli, incaricandola della provvisoria amministrazione dell’ente e avviando, nel contempo, la procedura di scioglimento dell’organo consiliare.

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