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Palma Campania, raccolta fondi per il restauro della Chiesa di San Giovanni: i “castellani” riprendono a sperare [Video]

Palma Campania, 24 Gennaio – L’amministrazione comunale di Palma Campania con a capo il sindaco Nello Donnarumma, ha  promosso, in collaborazione con l’Associazione “Naturae”, una cena di beneficenza per la raccolta fondi a favore del restauro della chiesa di San Giovanni, del borgo Castello, a  sostegno della comunità che già si era mossa in precedenza con una serie di

iniziative e  manifestazioni finalizzate allo scopo, quali Castello sotto le stelle, la Notte di Ferragosto, la Sagra della salsiccia, lo Zecchino d’oro, un Concorso a premi, la Tombolata, la  Magia del presepe. E anche alcune Associazioni si sono attivate per dare con il loro contributo, visibilità al borgo. I castellani sono consapevoli che il loro sindaco e l’amministrazione tutta li sostengono e li supportano. Questi sono solo alcuni dei messaggi lasciati in fb, sui social.  

 “Finalmente a Castello si realizzerà la pavimentazione del borgo.”  “Si inizia a intravedere la luce e si incomincia a respirare un po’ d’aria nuova”.  “L’amministrazione comunale si adopera per la nostra frazione che era stata dimenticata.”

L’Associazione Nuova Era, costituita da giovani, come il loro presidente  Gennaro Di Lauri, Gli Amici del borgo Castello, la comunità, non si fermeranno per migliorare il borgo. “Castello deve ritornare ad essere abitato da intere famiglie, – dice Di Lauridobbiamo far sì che si popoli almeno con il numero di abitanti che c’era una volta. Da 600, siamo diventati 250 anime, per la maggior parte anziani, contadini che coltivano i loro poderi. Purtroppo i giovani, dopo gli studi, vanno via dal borgo perché non offre nulla. C’è bisogno di uno sviluppo economico-sociale, creare strutture affinché possa essere meta di turisti, solo questo ci permetterà di riappropriarci delle radici del territorio. Ci sono tante idee, si devono solo realizzare; l’aiuto del nostro amato sindaco di cui avvertiamo la presenza in ogni senso, è fondamentale. Da parte nostra, mi faccio portavoce della comunità, ce la metteremo tutta, abbiamo anche tanti amici palmesi che sposano le nostre idee e ci sostengono. Andremo avanti fiduciosi delle nostre forze e del supporto dell’amministrazione”.

Il sogno della prof.ssa Raffaella Caliendo e del suo gruppo è il sogno di tutti i castellani. La passione per le proprie radici fa pulsare il sangue.

Si riporta la lettera che la Caliendo ha letto venerdì 10 Gennaio, durante la cena di beneficenza. “Una vecchia canzone recitava: “Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato. Questo è stato Castello fino a poco tempo fa, un paese scordato da tutti, quasi non facesse parte di Palma, un piccolo borgo, una piccola comunità. Ebbene, ora il piccolo borgo sta rinascendo grazie all’impegno dei giovani e non solo, che ci stanno mettendo il loro tempo e il cuore impegnandosi attivamente in varie iniziative. Grazie alla nuova Amministrazione e al nostro operativo Sindaco Nello Donnarumma, che ha permesso ai castellani, una volta a settimana, di avere la sede del comune a casa loro. È un grande privilegio per la piccola comunità, costituita da persone anziane impossibilitate a recarsi a Palma. Certo ci sono ancora tante cose da fare per il paesello e ce ne saranno sempre altre, ma l’impegno di questa amministrazione è serio.

Tutti si sono resi conto che Castello potrebbe essere un borgo ricco di risorse, con il suo panorama mozzafiato e tanto ammirato. È un posto fantastico, ricco di storia, ed è giusto che debba avere il meritato riconoscimento; lo dobbiamo ai nostri avi, che hanno vissuto una vita di stenti e di sacrifici e che gioierebbero se fossero qui. Stasera siamo riuniti qui per dare un piccolo contributo per la ricostruzione della nostra amata chiesetta. Un paese senza la sua chiesa è un corpo senza anima, è un bimbo senza la sua mamma. Quando in una casa manca la mamma i figli sembrano anime sperse, non hanno più una protezione e non possono rifugiarsi tra le sue braccia. Così oggi ci sentiamo noi, smarriti. Non abbiamo più un luogo dove pregare, il luogo che ci ha sempre tenuti uniti. È triste non sentire più il rintocco delle campane che annunciavano la Santa Messa. Il nostro contributo è solo una piccola goccia nel mare, ma con il nostro impegno che non faremo mancare e l’aiuto dell’amministrazione tutta, possiamo fare molto di più. La vera gioia è sentirsi parte di un paese, pur essendo un piccolo granello di sabbia”.

 

 

 

 

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