Palma Campania, Progetto “Palma Estemporanea 2023”. Incontro con la pittrice Simona Giglio: l’artista dello “Scarabocchio”

Palma Campania, 13 Ottobre – La quarta domenica del Progetto Palma Estemporanea 2023, di Palma Campania sorretto dal curatore Nando Sorrentino è andata, tra colori, riflessioni, divertimento, soste per la cultura dell’arte. Volti sorridenti, gioiosi  degli artisti in piazza De Martino. Tra questi  Simona Giglio, l’artista dello “Scarabocchio”

Simona Giglio è una pittrice napoletana, si è diplomata al Liceo Artistico e si è laureata in Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Ha preso parte a numerose mostre collettive fin da quando era studentessa liceale. E dal 2013 la sua attività espositiva, anche individuale ha avuto un forte incremento.  È stata selezionata per la Biennale napoletana del 2018, diretta dallo scultore Domenico Sepe. Ha collaborato con cantautori e cantanti importanti   per disegni di scene ai loro videoclip ed ha ricevuto prestigiosi Premi Simona Giglio esprime l’istinto delle persone attraverso l’arte dello “scarabocchio”.

Non sei nuova a Palma Estemporanea, ti ricordiamo per la partecipazione   de ” Il Risveglio dell’Arte e il Premio ricevuto a fine evento   per “ Miglior Critica”, dalla museologa Daniela Marra .

“È il secondo anno che partecipo con molto piacere alla manifestazione artistica curata da Nando Sorrentino, perché il mio modo performativo di fare arte mi consente di interagire con il pubblico. Per me la condivisione è alla base della creazione, diffondendo un messaggio di comunicazione ed è quello che avviene anche con varie realtà associative col quale collaboro.”

Sei la pittrice dello ‘scarabocchio’ che il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli  ha ospitato  per diversi giorni nel settembre 2021 la mostra “Scarabocchio”. L’esposizione  promossa in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo di Napoli, come ormai è risaputo  ebbe un successo di rilievo. Ci dici in che  cosa  consiste la tua arte che prende vita dallo  ‘scarabocchio?’

“Lo scarabocchio è un sentimento impresso su carta. Le sue figure, dapprima in bianco e nero e successivamente colorate, non sono altro che espressione dell’inconscio. Sono fatti ad occhi chiusi, senza volerlo, come il flusso di pensieri che colpisce l’uomo. È arte di forma d’istinto che scruta l’animo umano e tenta di psicanalizzarlo.”

Sei docente d’arte, pertanto impieghi il tuo tempo lavorativo circondandoti di bellezza. Ce ne vuoi parlare?  Relazionarmi con le persone mi consente di creare un forte legame e  questo avviene soprattutto con i miei allievi. Grazie ad alcuni progetti regionali quest’anno ho potuto collaborare con L’Associazione Peter Pan, che persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociali mediante lo svolgimento in favore di terzi, di attività di interesse generale, avvalendosi in modo prevalente delle prestazioni dei volontari associati. Il tutto per promuovere una migliore qualità di vita dei diversamente abili e sensibilizzare i cittadini sulle tematiche inerenti  alla disabilità 80. Grazie al progetto “Inclusive” siamo riusciti in collaborazione con l’ Atlante di Acerra, a trattare più da vicino la tematica dell’inclusione inaugurando una mostra di Gianluca Ametrano, pittore autistico.

Simona Giglio riferisce che “Gianluca è un giovane di 35 anni,  conserva in sé la purezza di un bambino e viene guidato da una mamma fortissima che è la sua prima sostenitrice, Annamaria Chianese.

Il giovane artista esprime la sua emozione non solo attraverso la pittura, ma anche attraverso la musica. Quando crea sembra che componga uno spartito. Amo definire il suo tratto grafico ‘linea che solca il sensibile.’ Riesce a progettare il suo spazio creativo in un modo unico, totalmente suo”.

Cosa hai in programma prossimamente. Insegui un sogno?

“Attualmente mi occupo della direzione artistica della galleria d’Arte dell’Atlante di Acerra, dove in programma ci saranno mostre che ospiteranno tanti colleghi artisti. “L’Atlante”, realtà associativa, che vive ad Acerra,  si nutre di ispirazione artistica e di visioni.

È un polo, un insieme di mappe, di rotte ambite e sognate, immaginate e solcate, punto d’incontro delle nostre strade, uniche e condivise. È una fucina di artisti, musicisti e scrittori che fanno dell’arte la propria ragione d’essere. Terreno di scambio e d’iterazione, di esperienze, di vissuti, di magie invisibili e fondamentali, dal senso pratico alcuno, eppure così necessarie. Il mio sogno è quello che sto vivendo con queste realtà”.

 

 

 

 

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