Palma Campania, 16 Giugno – Un altro anno scolastico si è concluso, sebbene sia stato più lungo del precedente, tra norme nazionali e ordinanze regionali, con le sue difficoltà dovute alle restrizioni della pandemia. Tuttavia non sono mancate le buone iniziative che professori e studenti hanno regalato al pubblico virtuale. Il Coronavirus non è riuscito a fermare la musica, ce ne hanno dato dimostrazione gli studenti dell’I.S.I.S Antonio Rosmini di Palma Campania, guidato magistralmente dalla preside prof.ssa Maria Grazia Manzo.
Il giovane studente Antonio Scovotto del primo Liceo Musicale dà voce al suo bilancio di studio. Esperienza di un momento critico che ha coinvolto oltre due milioni e mezzo di ragazzi e ragazze nel nostro Paese.
“Ho iniziato il primo anno del liceo musicale con la speranza di poterlo frequentare in presenza, conoscendo già le difficoltà di suonare uno strumento, in didattica a distanza avendo frequentato la scuola secondaria di 1°grado Antonio De Curtis, ad indirizzo musicale, quando la pandemia ci ha costretti a rimanere a casa gli ultimi quattro mesi dell’anno scolastico.
L’anno 2020/21 è stato molto più lungo e pesante; con le prime due settimane di scuola in presenza mi ero illuso che sarebbe continuato così. Ho conosciuto i miei nuovi professori, i compagni di classe e ho provato l’emozione di suonare in presenza con i professori di pianoforte e di sassofono. Ero felice di aver intrapreso un nuovo percorso di studi e di poterlo vivere pienamente in tutti i sensi. Purtroppo la seconda fase di pandemia con l’inevitabile lockdown, ci ha riportati a dover svolgere nuovamente le lezioni online. La scuola è rimasta chiusa per qualche mese e il desiderio di potermi esibire per le attività, nella sala di musica è svanito.
Ci siamo ritrovati di nuovo a non poter uscire, costretti a casa ad avere il computer al posto del banco di scuola. Mi è sembrato di rivivere un déjà-vu, in Dad di nuovo, lontano dai miei amici, dai compagni e professori, con l’unico sfogo per affrontare il nuovo isolamento, ancora la mia musica. In sua compagnia sono riuscito ad affrontare questi duri mesi; ho avuto più tempo da dedicare allo strumento anche se le lezioni dal vivo sono insostituibili. I professori non ci hanno mai abbandonati, hanno affrontato insieme a noi questo difficile periodo, ci hanno supportati sia dal punto di vista didattico rendendoci le lezioni a distanza più semplici possibili, che dal punto di vista umano e comprendendo le nostre difficoltà ci hanno sempre ascoltati e rincuorati. Ognuno ha cercato di trasmetterci l’amore per la propria materia spronandoci a studiare, a seguire le lezioni nonostante le condizioni non fossero delle migliori. Chi lo ha fatto sorridendo, chi con l’affetto premuroso di un genitore, chi ignorando i comportamenti un po’ scorretti di qualche compagno più insofferente.”
Il 19 aprile 2021 si è tornati in zona gialla e con la possibilità del rientro a scuola con didattica in presenza al 50%, che cosa avete potuto realizzare musicalmente in prossimità di fine anno, come solito degli istituti ad indirizzo musicale?
“Ho tirato un sospiro di sollievo, ho potuto rivedere i miei compagni, anche se non tutti e finalmente ho potuto riprendere le lezioni di strumento dal vivo. Purtroppo, non abbiamo potuto suonare per fine anno tutti insieme e vivere l’emozione di un concerto dal vivo, a causa delle limitazioni anti-Covid. I professori ci hanno dato la possibilità con una serie di attività musicali, di preparare i nostri pezzi, suonando ognuno per sé con una base di accompagnamento e trasmettere al professore il video registrato.
Il giovane Scovotto continua rivelando la gioia per la possibilità datagli di partecipare all’attività di gruppo suonando al suo amato pianoforte. La forza della musica per un ritorno alla normalità ha fatto sognare e vibrare i cuori.
“Alle note della famosa canzone napoletana ‘Era de Maggio’ diretta dal professore Gaetano Rizzo, ognuno di noi ha dato sfoggio della sua bravura. Hanno partecipato all’ esibizione virtuale alunni di tutte le classi del liceo musicale. Il professore Gaetano De Caro, bravissimo tecnico del suono, ha formato l’orchestra sinfonica con grande maestrìa facendo emozionare interpreti e spettatori al suono dei nostri strumenti: pianoforte, chitarra, arpa, violino, viola, flauto, clarinetto, corno, fagotto, oboe, violoncello, sassofono, tromba, trombone, il piatto crash e le voci”.
Cosa ti è mancato di più e cosa ti ha insegnato la difficile situazione scolastica?
“Mi è mancata la normalità, stare in mezzo alla gente, fare due passi a piedi, vedere i compagni che prendono appunti e che ti invogliano ad imitarli, seguire lo sguardo del professore mentre spiega. Ma nonostante ciò ho compreso il senso del sacrificio e della responsabilità, sono rimasto a casa cercando di tutelare la mia salute e quella di chi mi è accanto, perché il mio disagio non è nulla in confronto al dolore vero che stanno vivendo altri che hanno perso una persona cara. Mi sono reso conto di essere diventato più maturo e responsabile, non c’era la vigilanza diretta del professore e ho compreso che devo investire nello studio per raggiungere i miei sogni ed affrontare la vita che mi attende”.
Speranze per il nuovo anno scolastico?
“Io spero che a settembre possiamo riprendere in presenza senza nessun timore di contagi e possibilmente anche senza mascherina, così da poter vedere il sorriso rassicurante dei miei professori e dei miei amici. Ritornare al confronto con i professori e tra noi compagni”.
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“Sono un’insegnante e amo profondamente il mio lavoro. Due cose segnano la mia vita: Famiglia e Scuola. Credo nella bontà, nell’umiltà, nell’amore per il prossimo. Questi gli stimoli del mio impegno quotidiano affinché la vita sia veramente degna di essere vissuta. Amo leggere, viaggiare e preferisco scrivere”.
