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Palma Campania, celebrato il 252° anniversario della nascita del patriota e martire Vincenzo Russo

Palma Campania, 21 Giugno – Domenica 19 giugno a Palma Campania, in via vicoletto Russo alla casa natale di Vincenzo Russo, il martire napoletano, si è celebrato il 252° anniversario della nascita, con l’apposizione di una ghirlanda d’alloro alla lapide sulla facciata della casa. Il direttore del Gruppo Archeologico Terra di Palma Luigi Sorrentino  ha dato il saluto ai presenti introducendo la cerimonia e la professoressa Teresa Albano  ha impeccabilmente moderato l’evento.

Ricordiamo che nel 2007 fu apposta alla facciata della casa la lapide con epitaffio composto in onore del martire dal compianto Antonio Marotta, presidente dell’Istituto italiano degli studi filosofici di Napoli. Eccone il testo: “In questa casa nacque/il 16 giugno 1770/VINCENZO RUSSO/Filosofo Patriota/Autore dei “Pensieri Politici”/Manifesto di Giustizia e di Eguaglianza/Rappresentante del Governo Provvisorio/della Repubblica Napoletana/nell’ora più alta del civile riscatto/contro il dispotismo monarchico/lottò per l’affermazione/ della Libertà del Popolo/ancor giovanissimo/sublimò la propria esistenza/all’amore per la Democrazia/subendo l’estremo sacrificio del patibolo/in Piazza del Mercato/ a Napoli il 19 novembre 1799-16 giugno 2007″.

Gli interventi hanno dato spunti di vive riflessioni sugli scritti politici  che Vincenzo Russo ci ha lasciato e che magnificano la libertà di pensiero ed azione. Tematiche di cui i giovani devono farsi carico per costruire  la società di appartenenza ed essere cittadini del mondo a pieno titolo.  È proprio quello che il sindaco Nello Donnarumma, rivolgendosi soprattutto ai giovani, ha voluto far recepire. “Vincenzo Russo, il giovane martire morto in odore di libertà, che ci fa tanto riflettere sui suoi scritti, mi chiedo, ci chiediamo se fosse vissuto ancora 10 anni o 20 anni, che cosa avrebbe potuto  realizzare, quali spunti in campo politico avrebbe potuto darci con altrettante sue opere.  Chiediamoci perché è conosciuto a Napoli, la nostra città e non  a Palma Campania, che gli ha dato le origini, non nei paesi limitrofi e che cosa non facciamo per ‘ incontrarlo’. Vincenzo Russo deve arrivare a noi, a voi giovani per costruire un mondo basato sui principi che lui andava diffondendo. Il modo come sia morto fa la sua grandezza, per questo stiamo a celebrarlo.”

Non dimentichiamo  che  leggere “I Pensieri politici”, testo del martire  della repubblica napoletana del 1799,  ci conduce alla conoscenza leale dei diritti dell’uomo, quei diritti di libertà e democrazia  che l’hanno condotto alla morte avvenuta per afforcamento per mano del boia in piazza Mercato a Napoli il 19 novembre del 1799.Preservarne la memoria  e diffonderne la conoscenza è prerogativa di noi palmesi.

Anche l’intervento di Elvira Franzese assessore alla cultura, che non si stanca di sollecitare Palma alla più viva cultura, si è espressa: “Ci tengo in modo particolare a questo momento celebrativo, ogni anno ritrovarsi qui è fondamentale. I ragazzi delle scuole tutte  devono conoscere questo luogo,  i cittadini devono visitare questa casa, toccare con mano, respirare il suo luogo natio. Conoscerlo profondamente. Per questo  stiamo pensando da anni di far sorgere una Fondazione, ripristinare la sua casa, è difficile, ma non impossibile e speriamo in avvenire che si possa realizzare questo obiettivo che porterà  a diffondere la conoscenza di  Vincenzo Russo, che ha segnato la storia del territorio e favorito i principi di libertà e democrazia.” 

Di notevole interesse la relazione della professoressa Rosalia Peluso, docente  di Filosofia teoretica Università di Napoli Federico II, che ci ha ricordato quanto attuale sia  Vincenzo Russo, nel clima di guerra che respiriamo per le vicende ucraine e russe. “Pensieri politici, paragrafo 38: Guerra. Guerra. Pensavamo di aver espunto, cancellato questa parola. Cancellata dal nostro lessico politico. Dalle nostre esperienze. Pensavamo che per evitarla sarebbe bastato il ricordo e la testimonianza di chi la guerra l’ha vista coi suoi occhi e sentita sulla sua carne. Pensavamo e speravamo che i nostri figli avessero di essa un’esperienza solo scolastica, di quelle che si imparano sui libri. E invece la guerra ruggisce nei nostri discorsi, irrompe nella nostra quotidianità.

E i figli di altre madri e altri padri muoiono sotto questo stesso cielo, lo stesso cielo sereno ed estivo. Nel passo di Vincenzo Russo che ho letto – proferisce ancora  la Peluso –  è riassunto tutto il pensiero illuministico sulla guerra. La guerra, dice Russo, non fa parte della natura umana: l’unica guerra che si accorderebbe con la natura umana sarebbe, lui scrive, «quella di liberazione, siccome la sola violenza lecita è quella colla quale si respinge l’altrui violenza» (§ 37).

Ma anche la guerra di resistenza, di liberazione, come dice Russo, la difesa dall’aggressore, – continua la Peluso – è uno strumento, non il principio su cui si edifica la comunità umana. Poiché la guerra è guerra, è una carneficina, è la distruzione dell’opera umana e naturale, è la negazione di tutto ciò che è al mondo e alla vita. Dobbiamo scegliere la pace e ripudiare la guerra.”

 Sono stati premiati con pergamena ricordo e titolo di Alfieri, durante la manifestazione, , gli studenti dell’.I.S.I.S. Antonio Rosmini del territorio, vincitori del Premio V. Russo: Francesco Soviero, Carmine De Nicola, Grasso Lorena, Santorelli Pasqualina e Massari Sarah.

A conclusione, l’intermezzo musicale della Corale Polifonica della Scuola  Civica Musicale, diretta dal Maestro Francesco Sorrentino ha reso speciale la cerimonia,  che  è terminata  con un ricco  buffet  offerto gentilmente dai condomini del luogo.

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