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Palma Campania, Caro Gesù ti scrivo: i desideri dei bambini nelle letterine a Gesù Bambino

Palma Campania, 21 Dicembre – Cosa lascia questo 2020 nei cuori dei bambini? Tante emozioni, tanti desideri, tante aspettative, non pochi rimpianti. Ne hanno parlato tanti giovanissimi che hanno accettato l’invito della Comunità parrocchiale Mater Dei e dell’associazione di promozione sociale VIVA a partecipare al concorso Caro Gesù ti scrivo. Nato da una proposta del parroco don Tommaso Ferraro, il contest era partito in sordina, con poche adesioni, ma alla fine ha avuto un notevole successo, grazie alla partecipazione di circa ottanta concorrenti, autori di letterine semplici ma significative.

Le letterine, non firmate, ma corredate da una allegata bustina sigillata con i dati anagrafici, abbinata alla stessa in fase di lettura da parte della giuria, sono state depositate fino al giorno 13 dicembre in una cassetta postale dedicata, posizionata presso la parrocchia, poi valutate con attenzione da un gruppo di lavoro formato da sei persone, tre appartenenti alla parrocchia e tre all’associazione VIVA.

Per la lettura in pubblico ne sono state selezionate dodici, in vista della serata di premiazione che si è svolta in chiesa domenica 20 dicembre, prima e dopo la messa della sera. Il numero di dodici è riduttivo (gli organizzatori avrebbero voluto farle leggere tutte!), ma necessario per non allungare i tempi della manifestazione. Con le dodici letterine sono stati equamente rappresentati i bambini rappresentanti delle fasce d’età 6-12 anni, ma tutti i partecipanti hanno ricevuto lo stesso premio e chi non è stato presente potrà comunque ritirarlo in parrocchia nei prossimi giorni. L’evento è stato suddiviso in due turni per snellire i tempi, evitare affollamento e consentire allo staff di VIVA e della parrocchia di sistemare ogni cosa, nel rispetto delle norme di sicurezza previste dai protocolli che in questi mesi regolano la vita sociale. Gel disinfettante per le mani e termometro per la temperatura sono ormai onnipresenti anche nella vita dei bambini, un tempo abituati a condividere con naturalezza anche i giochi, oggi per nulla stupiti davanti a un dispenser e a un misuratore di temperatura in funzione senza sosta.

La presidente di VIVA, Giuditta Calvanese, ha spiegato che non è stato semplice scegliere, dal momento che tutti gli elaborati erano belli, commoventi, genuini, ispirati da sentimenti profondi. I bambini hanno regalato al comitato organizzatore tante emozioni, suscitando commozione, ma anche sorrisi e meraviglia. Tutto anche oltre ogni aspettativa.

Nel corso della serata i bambini sono stati invitati a leggere la loro letterina Gesù, cosa che hanno fatto con naturalezza. I più timidi hanno chiesto alla rassicurante presentatrice Carmen Moccia di leggere al posto loro, rimanendole accanto, annuendo a domande amichevoli e scherzose del tipo “ma è proprio tua questa letterina?”, poste con l’intento di sciogliere il ghiaccio. Già, perché dopo mesi di vita ritirata alcuni bambini sembrano particolarmente riservati in presenza di un pubblico di non conoscenti…

Ma cosa hanno scritto i bimbi a Gesù Bambino? Di tutto. C’è chi come un piccolo reporter lo ha informato di quello che è accaduto nel mondo in quest’ultimo anno, parlandogli del virus spietato e pericoloso. Qualcuno ha suggerito a Gesù “parla con Tuo Padre e digli di risolvere un po’ la situazione, perché quaggiù siamo stanchi”. Un colloquio a tu per tu con Gesù Bambino, dunque, in cui si sono alternate confidenze e raccomandazioni, come quelle per l’anima di nonni e nonne volati in cielo a causa del virus, ma non solo, al pari di cani e gatti e pesciolini rossi. A Gesù i bimbi hanno affidato, con grande sensibilità, anche tutti gli sconosciuti vittime della pandemia.

Desiderio di tutti è riabbracciare i familiari, di trascorrere di nuovo ore felici a casa dei nonni, ma anche con zii e amici. Le case delle nonne sole hanno un focolare acceso che aspetta, i nonni hanno una casa grande ora troppo silenziosa. Tutti però hanno compreso regole e necessità, tutti hanno accettato la pur difficile regola del distanziamento spiegata con le parole giuste dalle mamme e dai papà.

A mancare ai bambini è pure la scuola, nelle sue modalità consuete. Nelle letterine la didattica a distanza è a tratti insopportabile. Eppure (che Gesù Bambino non fraintenda, eh!), non è certo colpa delle maestre se la DAD è antipatica, anzi tutti i bambini vorrebbero riabbracciare al più presto le loro maestre. L’impegno dello studio continua, nonostante tutto, e proprio ai temi trattati a scuola, come l’ambiente e l’ecologia, sono dedicati alcuni passaggi delle letterine, più convenzionali, ma non meno toccanti. La partecipazione di alcune classi di entrambi i circoli didattici di Palma, con i loro plessi di Palma e Carbonara, ha ancora una volta evidenziato la sinergia che lega bambini, maestre e compagni di scuola, uniti anche nella partecipazione a un concorso, amici, complici, non rivali.

Tra i partecipanti c’è chi si è descritto tra le righe, affinché Gesù Bambino non confondesse la sua letterina con quella di un altro. Tra le richieste anche quella di avere un fratellino: Gesù, come figlio unico per antonomasia, comprenderà il desiderio di avere un compagno di giochi.

Più sorrisi che commozione, dunque, tuttavia la tenerezza non è mancata, visto che dalle parole dei bambini sono trapelate anche esperienze dure provate personalmente a causa del Covid 19, che in alcuni casi ha comportato la perdita di un familiare.

Proprio per conferire alla serata un’aura di gioia e di atmosfera natalizia il coro della parrocchia Mater Dei ha interpretato alcuni canti tradizionali: è bastato poco perché ciascuno dei presenti ritrovasse in quelle note e quelle parole conosciute da tutti l’essenza del Natale, rappresentata anche dal presepe posto davanti all’altare.

Era proprio questo ciò che don Tommaso Ferraro, parroco di Mater Dei, aveva immaginato e desiderato. Sua l’intuizione di qualche settimana fa, quando i soci di VIVA gli chiesero cosa si potesse fare per rendere questo Natale più bello. Don Tommaso aveva ben chiaro il fatto che i bambini avrebbero parlato a Gesù con le loro parole, facendosi portavoce dei desideri di tutti, anche degli adulti, i quali, certamente gravati da esperienze, preoccupazioni e responsabilità proporzionate all’età e al ruolo, non sarebbero riusciti a fare altrettanto. Visto il successo dell’iniziativa, l’appuntamento con Caro Gesù ti scrivo è per la prossima edizione, per la quale quasi si fa il conto alla rovescia.

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