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Nola, Corteo degli Orsini XXIII Edizione: oltre 140 figuranti in costume d’epoca

Nola, 18 Giugno – L’iniziativa si deve all’associazione “Fag per Nola”. È un’associazione culturale tesa alla tutela del patrimonio storico – artistico, la conservazione e la valorizzazione della cultura e delle tradizioni popolari locali. Il tutto rientra in eventi che precedono la tradizionale festa dei Gigli che si tiene l’ultima domenica di giugno. È il caso del Corteo Storico dedicato alla famiglia Orsini; un tempo signori della città in una passata epoca storica. Grande consenso per l’iniziativa.

Al corteo, che ha raggiunto piazza Duomo, hanno aderito anche autorità civili e militari; il Sindaco di Nola Gaetano Minieri in una delle sue prime uscite ufficiali, autorità amministrative, e altro. Di tale rievocazione storica, si hanno notizie dal “De Nola patria” di Ambrogio Leone (1459 – 1525); nell’opera chiamata appunto De Nola patria. La “FAG per NOLA” rifacendosi alle opere di Ambrogio Leone, alle cronache cittadine e agli studi di storia patria, ha iniziato, dal 1996, il recupero del Corteo storico quattrocentesco degli Orsini, signori della contea. Molto originali i costumi che sono stati sviluppati dai modelli originali del XV secolo. Ogni anno, circa 140 personaggi, tra i cinque e i sessanta anni, accuratamente selezionati escono, al suono di trombe e tamburi, dalla reggia degli Orsini, attuale sede del tribunale, in piazza Giordano Bruno, nel tardo pomeriggio.

 La scenografia fondamentale prevede, ad apertura di corteo, i cataletti a seguire i suonatori di chiarine, i tamburini, gli armigeri, i soldati degli Orsini, il capitano di giustizia, i paggi con le chiavi della città e la pergamena delle guarentigie, il maestro del mercato. Poi ancora i bambini di corte con la dama di compagnia, la nobiltà cittadina e del contado, il conte e la contessa, il Vescovo con i monaci e i chierici, il banditore e il buffone di corte; chiudono il corteo, i raffiguranti dei contadini. Al corteo si aggregano, secondo le circostanze, artisti da strada. In questa edizione molto apprezzato è stato un gioco di trampolieri e acrobazie, tenutosi in una piazza Duomo transennata, con l’ausilio di elementi infuocati; le scie di fuoco dovuto a fiamme ed elementi di fuoco artificiale di quello che si usa per le feste tradizionali; hanno creato, con abilità, un’atmosfera magica, quasi esoterica; davvero un notevole consenso.

Nella loro interpretazione, di questo gruppo di artisti provenienti dalla Puglia, hanno voluto significare l’eterna lotta tra il bene e il male; gli artisti sui trampoli hanno impersonato elementi alati, spiriti del male su di un dirompente sottofondo musicale e il definitivo trionfo finale.

Antonio Romano

 

 

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